Amici 11: Sanremo andata e ritorno, le Sacre Sardegne Dilaniate dal televoto

INTRO.

 

Finita la sigla, Maria De Filippi salutava i professionisti di Amici (“Ciao, Belen”) e io pensavo alla prima edizione di Saranno Famosi, più di dieci anni fa. Dai pigiami celeste-cielo alle tutine acetate argento e oro, quante cose sono cambiate. E quante ne cambieranno, da qui, alla fine del serale (Arena di Verona? Il Festivalbar si sta già rivoltando nella tomba). Perché è fatto così, il mondo deflilippiano, un mondo in continuo divenire, fluido, magmatico, a tratti cupo nella propria cieca presa sul serio (“Scusa Marco! Non volevo, ti giuro! Davvero, scusami!” “Tranquilla, Maria, non fa niente ahiò”), a tratti invece soave nell’involontario autoLoL (“Luca, fa parte del KIT?” “Sì, Maria, fa parte del KIT”). Un mondo capace di rinnegarsi nel giro di una telepromozione (“Sono Annalisa Mandolini, chiama Teletu!”) ma che rimane sempre, e drammaticamente, uguale a stesso.

 

 

1. I BIG, APERTA PARENTESI, IL RESTO, CHIUSA PARENTESI

 

Prosegue la de-amatricianizzazione intrapresa un paio di stagioni orsono. Espulsi a suo tempo come organismi infetti i vari Steve La Chance, Fioretta Mari, Maura Paparo, il serale 2012 recide (per il momento) gli ultimi fili che ancora lo legavano al passato: le polemiche infinite tra i giudici, adesso privati di quasi ogni diritto di parola, e gli eccessi platinettiani. Un’immagine più di ogni altra restituisce il senso di questo cambiamento, anzi di questa presa-di-distanza: Mauro Coruzzi, perso ogni decibel, è ora relegato nel punto più lontano possibile, lì in alto, inquadrato di lato come se niente fosse.

 

Archiviata dunque l’iper-rincorsa verso lidi sempre invidiati (X Factor) ma mai raggiunti (Piacere alla gente che piace), il nuovo modello da seguire, in un curioso cortocircuito andata e ritorno, è quello di Sanremo. Innanzitutto i Big. I Big che aprono e chiudono, e in mezzo tutto il resto. I Big che si meritano i voti dell’orchestra e poi i voti della giuria tecnica, e poi il sempre caro mi fu televoto. Tanta roba, troppa roba. Un modello in eccesso, rischioso, che si nutre di quella Estetica del Riciclo tanto in voga nella tv serializzata e slabbrata dell’attuale collezione inverno/primavera. Ma se altrove (Honduras, Magnolia) le frecce all’arco sono ancora numerose (Carmen Di Pietro, Miriana Trevisan, per citarne solo due), la direzione presa da De Filippi sembra quella di un kamikaze che non ha più niente da perdere: cosa c’è dopo questo torneo degli unici nove Big (il decimo, Giulia Ottonello, ancora non pervenuta: damnatio memoriae definitiva) che il programma abbia mai saputo sfornare? Qualche disco in più venduto da qui all’estate, un altro po’ di cassa col Televoto from Sardegna to Fantomatico Call Center, il rilancio momentaneo del marchio di famiglia, picchi dell’applausometro mai toccati in natura, e poi? Ci hai già pensato, Maria? Che dice Gianmarco Mazzi? E va bene, intanto partiamo, vedremo dove andremo a finire.

 

2. UN GIORNO, CHATTANDO SU FACEBOOK, FU SCOPERTO DA UNA SIGNORA

 

E in questo intanto c’è tutto il senso di un programma partito all’ultimo minuto, una macchina elefantiaca non ancora pronta, spazi scenografici esagerati, una cinquantina di persone nel cast fisso (!), una regia che ne azzecca davvero poche e quelle poche nemmeno consapevolemente. E poi c’è regolamento. Chi ha detto regolamento?

 

Alle 22:39 parte il vero serale di Amici, o quel che ne resta, e Maria spiega le novità del regolamento, ispirato al sistema elettorale tedesco misto francese, un po’ uninominale e un po’ proporzionale, ma sempre a vocazione presidenziale, con soglia di sbarramento al 3% FRATTO VIRTUOSISMI moltiplicato per ANNAMARIA PRINA. Risultato: la produzione fa comunque quel che vuole, alcuni allievi passano al turno successivo senza nemmeno esibirsi e altri vengono cacciati per sempre. Dal televoto sì, ma filtrato dal giudizio del primo Aruspice Cieco che passava di là. Un Gigantesco Tritatutto Randomico. Cosa volere di più? Maria De Filippi che legge le stampate farlocche di Wikipedia, per esempio.

 

Eh già, l’altra grande novità di questo serale vede il Gran Ritorno Aedico Defilippiano. Nel ricordo delle mai-dimenticate-lettere che padri madri e figli si scambiavano nuotando in laghi di lacrime, ecco arrivare delle robuste iniezioni narrative con le biografie dei giovani artisti in gara (Charles Aznavour, perdonali), lette con lo stesso entusiasmo di un’esecuzione a morte. Il picco viene raggiunto al momento della presentazione del Percorso di tal Giuseppe, ballerino coming from Gioia Tauro (o era Altamura?) che Maria descrive utilizzando Tag come: operai, 20 ore di lavoro al giorno sotto il sole, ingiustizia, Facebook, chat, UNA SIGNORA, destino. Giuseppe si salva, alla fine uscirà il ballerino Josè: Mi dispiace Josè, sei davvero bravo, ti auguro di avere un contratto, ciao, e non ti fare più vedere mi raccomando.

 

3. VALERIO SCANU E LA FABBRICA DEL LOL

 

E così, tra uno stacchetto dei Coldplay e uno del redivivo Andreas Johnson, tra un intermezzo comico e un altro di Luciana Littizzetto (che mette a nudo tutta l’inadeguatezza defilippiana una volta uscita dal recinto già tracciato da Zanforlin e soci), tra i buchi di Belen e l’incessante PIGOLIO di pubescenti isteriche sugli spalti, eccoci giunti alle pagelle dei NOVE BIG in gara:

 

 

1- Marco Carta. Prima con la cover Io che amo solo te, poi con l’inedito (“Ho paura di rimanere appeso tra la gente”), Marco Carta dimostra che no, passare da un fidanzato della Pausini all’altro come produttore non serve a niente, se azzecchi meno note persino delle inquadrature di Paolo Pietrangeli. Sommando quell’innocente bimbetto che gattonava ai piedi di Marco, il notissimo percussionista KARL POPPER, il secondo ballottaggio vinto contro Scanu in quella che poteva essere la Madre e forse anche la Nonna di tutti i Televoti ma non è stata, il voto è: 1

 

2- Virginio Simonelli. Un anno e due occhiaie dopo, sceglie i Coldplay sia nel pezzo a piacere sia nell’inedito, e almeno dimostra di essere un giovane contemporaneo che vive tra i contemporanei. Peccato che per cantare serva una cosa che le genti malevole chiamano carisma. La macchina del televoto s’inceppa e Virginio è subito costretto a raccogliere il suo squallido zainetto. Peccato, gli avremmo dato volentieri un bel 1,5.

 

3- Pierdavide Carone. Si presenta pettinato come Mariella Nava se Mariella Nava avesse dei buffi baffi e dei denti storti. Da bravo cantautore che non si stanca mai di farci sapere che sì, lui è un cantautore, porta il Vecchio Frack (“Adié! Adié!”) e la furbastra Nanì. Va bene, ma figlio mio, ricorda che c’hai 20 anni cazzo! Voto: 4+

 

4- Emmona Marrone. Sale sul palco con un valletto quasi novantenne di nome Sciarls Aznavù (“Scoperto da Edith Piaf! Scoperto da Truffaut!”). Ogni tanto le parte un’ugola a muzzo, ma poi si ricorda che ogni ultrasuono potrebbe essere fatale a quel vecchietto e abbassa la voce. Il meglio lo dà con la sua hit Non è l’inferno, cantata a squarciagola dalle pubescenti invasate che chiaramente non sanno di che cazzo stanno parlando (“Mi ritrovo a non tirare a fine mese”). Voto: 5

 

5- Annalisa Scarrone. Chissà cosa avranno pensato ieri sera, ascoltando la Cover Scarroniana di It’s Oh So Quiet, le due Grandi Artiste la cui fama mondiale è legata a questo pezzo: Björk e Roberta Bonanni. In attesa di scoprirlo, ammettiamo la nostra passione scellerata per Annalisa, questa ragazza MUTA che canta davvero bene, unica eccezione in un mare di regole dalle bocche spalancate sulla noia, talento purissimo che il Fato ha voluto punire indirizzandola (male) verso le Carte di Maria. Questa ragazza meriterebbe ben altro che i Tragici Inediti che continuano ad appioppiarle. Peccato. Voto: 7+

 

6- Karima. Introdotta da un Kevin Costner sempre più peperino, fa il suo ritorno sulle scene con il suo portafortuna Whitney Houston dimostrando che sì, la voce secondo cui due anni fa Karima avrebbe aperto i concerti italiani della Da Poco Trapassata era vera (e se non era vera era vera lo stesso: con quella voce). Bòn, che medley sia. Nella seconda manche porta la canzone di qualche Sanremo fa. Cool But Not Cool. Voto: 6 ma me ne sono già pentito

 

7- Antonino Spadaccino. Ah, Antonino! Unico residuato bellico di un mondo che non tornerà! Un mondo senza orchestra e con le basi pre-registrate, un mondo in cui i cantanti dovevano anche ballare e i ballanti anche cantare! Antonino che ora ti produce Mara Maionchi! Antonino che vinci, chissà come, la golden share della Giuria Esterna Sfavata! Antonino che porti Imagine Tutta Sabbiata e poi il tuo inedito che cancella in un sol colpo i laghi di Scanu con il Verso dei Versi “FARO’ L’AMORE CON IL MARE”! Antonino, goditi questi momenti, senti a me. Voto: 5,5

 

8- Valerio Scanu, o l’Esilaranza. Da bravo sardo si esibisce in una straziante versione di Dicinticello Vuje (“Dici che mi hanno nominato perché non sono napoletano”?) seguita da una improvvida ammissione: Maria, mi fanno male i reni! (Valerio, ecco cosa succede a stare tutto il giorno a fare SHAMPI, ti vengono le botte di umidità). Odiato da tutti non si sa bene perché, sopravvive al primo ballottaggio ma nulla può nel secondo. Le Sardegne Smarrite lo condannano al momentaneo Oblio. Speriamo fortemente nel ripescaggio della terza puntata ma anche in un ripescaggio della VITA, proprio. Valerio Scanu può ancora dare molto alla FABBRICA DEL LOL: testimonial di Bilba di Cadey, giurato di Ballando con le stelle, conduttore del nuovo Tg4, qualsiasi cosa. Voto: Per favore, salviamo il Soldato SCANU.

 

9- Alessandra Amoroso. Eccola qua, la Donna che Sussurrava nel Tunnel Del Vento, la Donna additata come Nemico Pubblico Numero Uno ai convegni degli Otorini, la Donna che dà un senso all’espressione GETTARE VOCI INCURANTE DEGLI ACUFENI ALTRUI. Entra in scena e inizia a piangere, così, senza motivo. E se piange lei, figuriamoci Martina Stavolo a casa. Piange, e si agita, canta Aretha (E BASTA!) e anche il suo inedito (“Ho perso l’appuntamento col destino”), con una rara intensità e una tale vigoria emotiva che la SALDA in un tutt’uno con le bambine di oggi alle prese coi primi turbamenti dell’amore. Comprendiamo facilmente le ragioni del suo successo, ma comprendere non vuol dire accettare. Voto: 3,5

 

 

E finisce dunque con il momento che molti aspettavano da una vita. Marco Carta e Valerio Scanu uno contro l’altro. Le Sardegne, a lungo unite nel segnare i destini di questo Strano Paese, sono ora dilaniate dal Mostro che le aveva create: il Televoto. In altri tempi, ci avrebbero costruito attorno l’intera trasmissione. Ma ora la parola d’ordine è Sobrietà, o forse solo Caos. Tempo due minuti e ogni emozione viene sedata: vince Marco, ciao Valerio. Alla prossima puntata.

 

(Maria, noi ti diamo un consiglio, tu fanne quel che vuoi: lascia perdere la tua voglia di essere detta brava, getta a mare il superfluo e semplifica semplifica, semplifica. Ecco cosa ti suggeriamo: due squadre miste di Giovani e Big, una capitanata da Alessandra Amoroso, una da Emma Marrone. Liti, pianti, Rvm. Questo sai fare, Maria. E fallo, no?)

13 Replies to “Amici 11: Sanremo andata e ritorno, le Sacre Sardegne Dilaniate dal televoto”

  1. dear, quest’anno Amici poteva essere il tipo Avatar della tv, L’Esorcista degli horror etc etc, quest’anno FINALMENTE avevano inventato qualcosa : il cantautore ggiovane & impegnato! c’era Gerardo un po’ vascorossi un po’ Linda Blair, c’era Stefano – sono un ripetitore di sorrisi- poi dico i ballerini con la danzadistrada quelli che ballano solo con le mani e i capelli e i primipiani, la Maionchi che legge i comunicati della Produktion su dei fogli con il font del 60, insomma cosa vuoi di più tascio dalla tv dico. invece come al solito mediaset ha scelto Nonaprirequellaporta, le emme e le amorose saranno come My Lay per gli americani mi sa..
    ps: aridatece Garofalo

  2. Hai detto tutto tu… Ho visto solo alcuni spezzoni ieri sera mentre ero fuori con gli altri. Negli ultimi anni avevo trovato un eccesso di polemiche e di presenza della produzione nell’indirizzare il programma. Non si può, però, eliminare la polemica, sostituendola con il magico didietro di Belen e parallelamente spingere ancora di più, se possibile, il piede sull’acceleratore della produzione.

    Prevedo cali di ascolti… Ma poi sta programmazione al sabato mi sembra una scelta ridicola soprattutto se ti rivolgi ad un pubblico adolescente che il sabato vuole solo uscire, sballarsi e infrattarsi in tutti i luoghi e in tutti i laghi!

  3. Su Mariella Nava mi sono scompisciato.
    Peccato aver retto sì e no un quarto d’ora di quell’accozzaglia, ora che so che c’era molto di più… (Ma meglio recuperare leggendo te, mi sa).
    L.

  4. Io non ho visto il programma, ma basisco al tuo resoconto: e’ davvero successo tutto questo pandemonio?? Ormai e’ il mostro che si nutre dei suoi stessi tentacoli. Come Huxley diceva di Proust (ehm, ehm…): fa il bagno sempre nella tinozza e beve l’acqua sporcata dalle sue stesse croste.
    De Ottonellibus: chiunque, ingaggiato dalla Caselli, le si opponga, e’ destinato a sparire (Rettore, Giuni Russo, Patty Pravo docent). Povera TV e povera Italia…

  5. Io ieri sera vidi per caso il torneo dei Big e allo scontro tra Marco e Valerio avrei voluto il sangue.
    Che ripeschino Scanu e che sia l’inferno.

  6. La giuria vip era meravigliosa. Alla prossima voglio Giovanna (la cantante di Paolo Limiti con lo spazio tra i denti), Ana Laura Ribas e La Poltrona Francesca.

    ps: Annalisa forevah.

  7. Ti ricordo che anche Karima ci regalò dei momenti di *ballo* non indifferenti.

  8. “Ho male ai reni” qualcuno glielo dica che è il menarca.
    L’unico della squadra del RESTO che ho visto è stato quello che chattava con la signora.
    Ho pensato che in un’altra trasmissione l’avrebbero chiamato “addescamento di minorenne” ma vabbhè. C’è il talento.
    Poi ho ceduto ad una certa, quoto tutto il tuo riassunto.

  9. *Ladinsane: capirai con Belen ci andrebbe a nozze

    *Alessia: ormai uscire il sabato non si porta più. Fai un giro su Twitter e vedi

    *L: beh sì, ovvio ; )

    *Shengo: è successo pure di più, la mia era solo una sintesi

    *Pattie: infatti, inferno. Semifinali incrociate SARDEGNE vs PUGLIE

    *Emily: ci starebbe bene anche la signora delle pulizie del daytime

    *Marco: già, però Antonino vinse

    *Zit: infatti, non lo diciamo alla Sciarelli o a Sottile

  10. Siete fantastici! Commento azzeccatissimo, sto morendo dalle risate!
    La categoria big cosi’ come l’hanno presentata era a dir poco ridicola, tutti schierati ai comandi della Maria…cosi’ faranno sempre gruppo a sè, sfruttati finchè ce n’è e poi buttati via, e perderanno ogni possibilità di costruirsi una carriera artistica credibile. Fossi stata nei panni di quelli che dimostrano un minimo di talento (Annalisa, Karima…) ci avrei pensato su prima di accettare.

  11. Ma saranno mica cantanti seri ‘sti qui? Tra disfonici, svociati, malati di raucedine…si salvano in pochi e quei pochi che si salvano cantano delle canzoni di m…

  12. Ti giuro che io non sono riuscito ad arrivare alla gara. Quel gran baraccone del prima, che tu hai efficacemente descritto, mi ha gettato in un coma irreversibile. Da quanto ho letto, mi son perso ben poco, mi dispiace solo per la Scarrone, per me una di talento vero.

    P.

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