Cose che mi fanno paura: le persone che sul pianerottolo non dicono “buongiorno”

quando dieci anni fa misi piede a capitolina mi colpì subito questa cosa dei romani che si davano del “tu”. al supermercato, all’edicola, per strada. vecchi, giovani, donne. si davano del “tu” e si dicevano “ciao”. per me che venivo dalle leziosità e dai barocchismi di sicilia -mia madre dava del voi a mia nonna- fu uno shock. che bello. quando dieci anni fa misi piede a capitolina la gente si salutava.

adesso no. adesso la moda è cambiata. si porta molto la cosa di ignorarsi. è un trend diffuso. e come lo misuri il trend? dai vicini di casa e dalla gente che sta in tuo stesso palazzo. io abito al primo piano quindi non prendo l’ascensore. però quando incrocio qualcuno nell’androne faccio quello che mi hanno insegnato la mia mamma e il mio papà: un sorriso e un caloroso “buongiorno” o “buonasera”. il punto è questo: sono sempre il primo a salutare. cioè se io non saluta non mi saluta nessuno. e quando io saluto la gente -che dà sempre le spalle- risponde sempre con un tono di voce a mezzi tra lo stupito e l’indignato.

ieri! incredibile! proprio! allora, io da un po’ ho dei nuovi vicini di pianerottolo. dopo una fase convulsa in cui la casa vicina era un ostello non autorizzato la casa è rimasta vuota per un po’. ultimamente ci è venuto a vivere qualcuno. ma non li ho mai incrociati. ieri mattina, mentre chiudevo la porta di casa si è aperta quella dei vicini. è spuntato un canuto signore. io ho fatto quella cosa del sorriso e del caloroso: buongiorno!

beh, sapete cosa mi ha risposto lui? niente. mi ha guardato per un istante, ha distolto gli occhi e ha preso le scale. senza aggiungere altro. sono rimasto proprio male.

ecco, questa gente mi fa paura.
forse pensano che prima o poi verrà qualcuno a far pagare loro un conto salatissimo per quanti buongiorno e buonasera dicono. e allora risparmiano che c’è crisi. o forse l’appartamento affianco al mio è diventato una casa di appuntamenti e il signore che ho incrociato era solo un cliente di qualche escort e magari si vergognava. speriamo, vah.

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altre cose che mi fanno paura:
il ritorno della tuta
il piumino bianco
il pinocchietto
il ritorno dello scarponcino timberland

il braccio tergicristallo e l’iper-abbraccio

15 Replies to “Cose che mi fanno paura: le persone che sul pianerottolo non dicono “buongiorno””

  1. triste da morire, ma io ci sono abituata. Sai com'è, Milano…

    ps vuoi sapere chi è l'unico che saluta sempre? il noto mafioso che abita nel palazzo dei miei, che sta sempre in giro a portare il cane e una volta disse la famosa frase (in risposta a qualcuno che chiedeva che mestiere facesse) "io non faccio il lattaio"…interpretazione libera, ovviamente.

    Zion

  2. Capisco perfettamente quello che intendi dire riguardo al saluto. Anche io vivo a Roma. Mi spiego meglio. E' una cosa che vivo anche sugli autobus delle zone "in", diciamo. Tutti signori/e che sembra abbiano paura della loro stessa ombra. La fobia di non so cosa. Non bisogna sfiorarli. MAI. Altrimenti ti fulminano con sguardi simil Hannibal o Shining. Cosa siamo diventati…

  3. ah guarda a milano e' gia' buono se ti salutano i tuoi amici
    Qui invece e' tutto un allacciare graziose conversazioni sul tempo e altre futilita'

    palbi

  4. anche il tuo vicino di casa legge TFM e la pensa come me su Damien Rice&c. …
    stiui

  5. Quando vivevo nella ridente lambrate al quarto piano ci avevo le mignotte. Se stai al quinto piano senza ascensore e al quarto ci hai le mignotte non è bello. Perchè tu al quarto piano stai lì che vorresti riprendere fiato e invece non puoi, perchè spessoevolentieri incroci gente allucinante, non ti dico il sabato notte. Gente che ci ha la faccia di chi salirebbe volentieri con te al piano di sopra… e vabbè. Tutto questa aneddotica per dire cosa? ah, sì, che io in terronia i vicini li conoscevo come le mie tasche, che vagavo per le scale in pigiama senza problemi e che la mia vicina di casa è stata la mia seconda mamma. A milano… beh, puoi immaginare, no? Ma io mi sono incaponita, saluto tutti, anche quelli che non lo fanno. Noi terroni siamo superiori, quindi insisti!

  6. *Zion: i mafiosi, si sa. educati e devoti a Dio.

    *Diavolik: vero! non ci avevo mai riflettuto abbastanza. quando vivevo a roma nord incontravo sempre queste donne che avevano "paura della loro stessa ombra".

    *Virgh: spero di no

    *andrea: con i vicini che sanno di TFM e mi fanno strani giochetti ho già dato, per fortuna 😉

    *Palbi: infatti il dibattito è: meglio parlare del tempo o tacere?

    *Yet: gente d'altri tempi

    *Stiui: ah ecco perché sulla porta di casa mia ho trovato un biglietto con scritto: COLDPLAY MERDA 😉

    *Morg: insomma, resistere resistere resistere

  7. Auguro loro di scivolare giù per la tromba delle scale. Io invece saluto tutti sul pianerottolo, in ascensore, sul bus. E poi non sanno che conversazioni si perdono. Ai gabinetti, per esempINTERRUZIONE PUBBLICITARIA

  8. io vivo a ferrara, per 7 anni ho vissuto in un condominio nel centro città e non ho conosciuto nessuno, anzi se facevo casino la sera con amici, la dirimpettaia di pianerottolo preferiva chiamare i carabbinieri piuttosto che suonare il campanello di casa e domandarmi gentilmente di abbassare per piacere le voci. Ora 1 anno fa ho cambiato condominio, case popolari, gente anziana, non benestanti,io i primi tempi a malapena salutavo,credevo che usasse così, finchè un giorno, mentre aspettavo un amico sotto casa, una signora mi ha fissato per un bel po, domandandosi chi cavolo fossi, a un certo punto sbotta domandandomi, scusi ma lei chi è? io rispondo, il nuovo inquilino perchè? la signora mi ha fatto un gran sorriso, spiegandomi che qui si conoscono tutti da tanti anni, e così abbiamo familiarizzato fino al punto di raccontarmi della sua famiglia e farmi vedere la sua casa. quel giorno mi son sentito davvero una ciofeca di uomo,ma nel contempo ero contento dei miei nuovi vicini.

    claudio 

  9. io volevo dire che le clienti mis alutano solo quando entrano in libreria, qualcuna pure per nome. poi fuori, se le incontro per strada, niente. come se non mi sapessero. ah, no, pure i clineti maschi.
    ci conosciamo solo in libreria.

    poi volevo aggiungere che mi fanno molta paura le scarpe a punta da uomo, quelle tipo di pelle allungate. io ho paura quando vedo quelle punte entrare in libreria, e dopo 10 minuti appare anche il loro titolare che ci cammina dentro. tu non le porti vero?
    ciao amico.

  10. sì lo so amico, secondo me no, e pure terzo me.
    però io sto avendo paura della gente. e io ne vedo troppa di gente.
    scusa.
    ho bisogno che mi rassicuri.
    ciao amico.

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