Cannes 2014: apertura e chiusura

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Cose che mi sento di dover trattenere dalla cerimonia di apertura di Cannes: gli insistiti stacchi in platea sul viso di Adèle E.; la giuria di qualità in cui il gioco era ‘Trova l’intruso’ (io dico: Carole Bouquet); l’inglese quasi perfetto di Lambert Wilson; gli omologhi Franceschini e Filippetti seduti vicini (entrambi scrittori, entrambi ministri: la classe, quoi); Thierry Frémaux e tutte le star che cantano ‘Tanti auguri a te’ a Tim Roth e Sofia Coppola, la quale Sofia Coppola fa – giustamente – la faccia di chi si dissocia (“Ma chi vi ha chiesto niente”); il montaggione di pezzi dei film in concorso, alcuni dei quali mmmouais; Jane Campion che scende le scale e le fanno trovare Michael Nyman (“E basta, su”); “ah, comunque quest’anno il Festival dura un giorno in meno perché ci sono le Europee”. OK.

 

 

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Cose che mi sento di dover trattenere dalla cerimonia di chiusura di Cannes 2014: la standing per Gilles Jacob, che si congeda da Cannes premiando i “ragazzi” della Fémis; il tenero delirio di Timothy Spall; Carole Bouquet è comunque simpaticissima; Godard e Dolan nella stessa frase, mentre l’uno piangeva l’altro faceva i filmini al suo cane; vive L.A., vive Cronenberg, vive Julianne Moore et vive la France!; talè come parla bene francese Daniel Brühl; questo palmarès mi pare un tantino anglofono finora, no?; Sophia Loren è uno spoiler che cammina (più o meno); e poi Marcello, Monica Bellucci, Alice Rohrwacher (“che ti ricordi di quel giorno?” “io che parlavo di reumatismi”): è trionfo rital, come spesso accade a Cannes; per vincere la Palma d’Oro o fai film da tre ore in su o niente; “questo premio lo dedico alla gioventù turca; “e quindi domani pranziamo con Nuri Bilge Ceylan”.

 

 

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