The Good Wife a punteggio pieno

Ci sono serie televisive che migliorano di stagione in stagione perché sono riuscite a costruire un’impalcatura talmente solida che, a un certo punto, possono permettersi il lusso di decidere i tempi e i modi  della propria libertà creativa senza sottostare, apparentemente, ai dettami dei classici racconti televisivi. Nessuno potrà loro rimproverare nulla, perché nulla è lasciato al caso, e perché tutto non può che andare come deve andare. Il cammino è tracciato, e bisogna solo attendere che si compia il destino a tripla mandata di Autore, Personaggio e Spettatore. Come una bomba a orologeria perfettamente congegnata, l’esplosione sarà puntuale e deflagrante. Non come quei telefilm da quattro soldi in cui l’eroe riesce a staccare il filo rosso (o quello blu?) a un secondo dalla fine. No, le serie che migliorano di stagione in stagione sanno che c’è un tempo per la paziente e maniacale semina dei conflitti, e un tempo per il raccolto, al termine del quale termini come sovrabbondanza, o forse dovremmo dire perfezione, non sono certo stati inventati a caso.

 

 

A Florrick

 

 

 

 

Si è sempre detto che The Good Wife ha, innanzitutto, la capacità di stare in sintonia con lo spirito del suo tempo, che non è il tempo di due mesi fa o di dopodomani, ma il tempo di adesso, e di incastrarlo, quasi per magia, in rime baciate che nessuno aveva mai trovato. Ecco, se gli altri sono spesso (e ancora) fermi al cuore/amore, fire/desire, The Good Wife riesce a trasmettere una puntata sulla NSA, o meglio, sulla “NSA che spia Alicia Florrick”, proprio nel momento in cui la NSA (quella vera) è al centro del più grosso scandalo diplomatico da chissà quanto tempo (di sicuro il primo in cui dei nerd vestiti con la maglietta di Bazinga!, e che passano il tempo ascoltando belati di capre, spiano Bergoglio, Hollande e Merkel).

 

Ma c’è un dato forse sottostimato, ovvero la capacità di TGW di aver creato una saga in cui il senso non è determinato solo, come è ovvio, dalla scrittura, dalla regia, dalle performance attoriali, ma anche dall’utilizzo di una serie di elementi più o meno paratestuali e apparentemente improduttivi (un cursore del mouse, una porta, un paio di mutandine dimenticate) ma in realtà cruciali  nell’ottenimento di una coerenza interna ed esterna a quello che volgarmente viene chiamato testo. La transizione da una scena all’altra e la posizione della macchina da presa rispetto agli oggetti e ai soggetti (che, ad esempio, sono le marche distintive di due leggende seriali come Mad Men e Breaking Bad) vengono qui declinate con cadenze e ritmi più serrati, sortendo infine l’inebriante effetto di una commistione di generi totale: non più solo il legal che incontra il romance che incontra il politico che incontra la spy-story, ma una cosa unica, diversa, che può permettersi la follia di passare dal drama alla comedy e viceversa non, al limite, tra una scena e l’altra, bensì nella stessa battuta.

 

La quinta stagione di TGW è partita in modo atipico, comportandosi non come un inizio, vale a dire come set-up per il resto del racconto, ma utilizzando l’enorme mole di materiale come se, a ogni step, fossimo di fronte a un ipotetico finale di stagione. Un processo di accelerazione e decelerazione culminato in Hitting The Fan, in cui ogni energia conflittuale covata nelle decine di puntate precedenti si è sprigionata riscrivendo definitivamente il concetto stesso di showdown. Soprattutto, lasciando lo spettatore in sublime estasi di fronte ai fuochi d’artificio del best episode so far.

 

 

 

***

 

 

Materiali per conversazioni che verranno:

 

TGW 5×01, Everything is ending, in cui Florrick/Agos is the new Lockhart/Gardner

 

 

Grace 5x01
Piccole timorate di Dio crescono

 

 

West Side Story 5x01

Alicia, Robin, Cary-Cary, Carey e altre tragiche comparse si buttano sul musical

 

 

Peter e Eli si mettono l’acqua dentro casa assumendo Melissa George cioè Marilyn Garbanza:
– Well, anal’s what we need right now
– Did I just say that?
– Our new state motto?

 

TGW 5×02, The Bit Bucket, in cui Lockhart/Gardner fa causa a NSA che, intanto, passa il tempo con le capre

 

 

Nerd 5x02
Alla Nsa piace Sheldon

 

– Thank Edward Snowden. Everybody’s cracking down now

 

 

TGW 5×03, A precious commodity, in cui Will dichiara guerra a Diane ma ancora non ha visto niente

 

– Hi, I’m David Lee. I’m in awe of your courage, young lady. Life is such a precious commodity, isn’t it?

 

 

TGW 5×04, Outside the Bubble, in cui c’è il cross-over con How I Met Your Mother

 

 

Intervention 5x04

La faccia stizzita che abbiamo noi quando gli amici ci fanno l’Intervention

 

 

Francesca: He supports Sarah Palin!
Diane: I know. I can’t believe it. I fell in love with a Palin supporter (laughs)
Marito di Francesca: It’s not funny, Diane. Do you see her? She’s back on Fox.
Diane: Oh, you don’t watch Fox.
Marito di Francesca:  They show clips on Jon Stewart.
Francesca: His views on Obama and secessionism.
Diane: Okay, so, what is this, an intervention?

 

 

TGW 5×05, Hitting the Fan, in cui Will e Alicia si mettono a giocare duro

 

 

Hitting the Fan
Will ha appena realizzato che Alicia non è la marionetta che pensava: “Fanga, sei una fanga!”

 

 

Fired 5x05
Alicia, per te Lockhart/Gardner finisce qua

 

 

David Lee: Walk away, Judas
Alicia: We’re coming after you. All your clients. Every single one we worked to make happy while you swept in at the last minute to take credit. We’re taking them. And then you know what you’ll have? A very nice suite of offices.

 

 

(to be continued)

 

 

 

8 Replies to “The Good Wife a punteggio pieno”

  1. Solo un difetto, in questa quinta stagione che WOW: aver abbandonato la consuetudine del numero di parole dei titoli uguale al numero della stagione. #pignoleria
    L.

  2. le battute di Alicia in questo episodio sono tutte un WTF! gigante

  3. *L: la stessa cosa che ho pensato io quando è uscito il 5×01. Non tutti sono perfetti (a proposito: ma hai visto i titoli dei prossimi tre episodi?)

    *Augusta: e qualcosa mi dice che andrà sempre meglio quanto a WTF

  4. dunque, tutto è cominciato con Blue team Red Team, hanno capito che accoltellandosi tra di loro in the courtroom qualcosa di interessante ne usciva, da lì ogni puntata è stata semiperfetta. la quinta serie è però cominciata con la quinta puntata, nelle altre hanno iniziato a fare diverse curve a gomito e inversioni a U che alla fine potevano risparmiarsi, soprattutto hanno fatto leggermente fuori Kalinda che in the end con Alicia è il VERO motore della serie. Comunque imperdibile Diane quando ha letto nello script che il costume da giudice supremo doveva rimandarlo indietro. consigli finale ai King, divorzio precoce da marito nashville/tamarro, tagliare la biondazza/alias che mi si ripropone e finally spotlight su kalinda che non è mica la ramazzotti….

  5. (va bene non c’entra con the good wife) tieffemme ma com’è possibile che tutto ciò http://vimeo.com/59003935 sia passato inosservato? Sto recuperando ora le vecchie puntate visto che l’ottava mi aveva fatto perdere ogni interesse, ma questo. Questo. Boh, merita quantomeno di essere nominato, ecco.

  6. Tranquilli, la biondina è incinta, sì proprio l’attrice; per cui hanno dovuto rifare la story line. E difficile che così possa sedurre Peter. Son comunque contenta di dire che non amo Alicia, e la mia wiilliciaggine è decisamente finita. A vantaggio di Will, mai e poi mai l’avrei detto. Certo, i giochi non finiscono qui, ma per ora team Will for ever. E Diane, grandiosa.

  7. Me lo ha consigliato un’amica (sì, confesso, non i hai convinto tu).
    Ho fatto qualche settimana, quest’estate, con tutte le serie precedenti, a tirare in lungo fino a notte (ancora questa e poi basta). Ero diventata Goodwifedipendente.
    Adesso non ce la faccio a seguire i nuovi e mi mancano tantissimo.

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