Saul Goodman prima di Walter White

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Quindi non era una burla di Vince Gilligan che si prendeva gioco di noi e del nostro bisogno di non essere lasciati alla deriva. Breaking Bad finirà – per sempre – il 29 settembre ma sopravviverà ancora un po’ in Better Call Saul, titolo provvisorio per lo spin-off/prequel che racconterà le gesta dell’avvocato che tutti prima o poi vorremmo avere ‘quando veniamo svegliati nel cuore della notte dalla polizia che ci vuole arrestare’.

 

Pitch: Saul prima di incontrare Walter White. I contratti devono essere ancora firmati, non si sa molto, tranne che andrà in onda sempre su Amc, Gilligan sarà ancora in mezzo e lo showrunner potrebbe essere Peter Gould, l’autore dell’episodio della seconda serie che diede il via a tutto.

 

 

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(Già mi vedo il trionfo di comparsate e guest che ci faranno battere il cuore, compresi Jonathan Banks alias Mike, Gustavo e tutti quelli che se ne andranno da qui al series finale) (Non penserete mica che rimarranno tutti vivi) (Ma attenzione: già gli spin-off a volte uhm) (Joey) (per di più prequel: fidarsi è bene?).

 

Piuttosto. Solo tre episodi. Là fuori si moltiplicano parodie e clin d’œil come in ogni leggenda che si rispetti e noi schiacciamo play a tutto. Tipo Joking Bad, in cui Jimmy Fallon fa un bignamino pieno di camei anche per i non saputi (e in cui rivela una inquietante rassomiglianza con Josh Radnor cioè Ted di How I met, proprio nei gesti, nell’espressione del viso: l’uno è l’altro):

 

 

 

O tipo il mio preferito in assoluto, di un paio di settimane fa, in cui Hank e Marie scoprono come Miley Cyrus ha deciso di diventare veramente famosa:

 

 

 

 

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