Piccole bugie tra amici, un altro film in cui Jean Dujardin è (quasi) muto

 

Con un tempismo quasi commovente, il Distributore Italiano si è finalmente accorto che il cinema francofono non è solo Dardenne e Isabelle Huppert. No, il cinema francofono è anche una svaria di bontà, buoni sentimenti e gente che si vuole bene (Quasi Amici, Tutti Amici, cose così).

 

Esce domani nelle sale italiane Piccole bugie tra amici (Les Petits Mouchoirs), film di Guillaume Canet di due anni fa con Jean Dujardinseduttore prima dell’Oscar” (Uhm) (Tira più un Jean Dujardin che 6 milioni di spettatori) (Nel 2010). In realtà Dujardin è presente solo in un pugno di scene. Tolte le prime sequenze, compare travestito da donna in un filmino delle vacanze e poco più. Nel poco più sono compresi un “Ciao” e qualche sospiro. E no, non balla. (Ma chi se ne frega, è pur sempre il seduttore prima dell’Oscar!).

 

Piccole bugie tra amici, presto detto. Un gruppo di trenta/quarantenni va in vacanza assieme, come ogni anno. The Big Chill? No, Saturno Contro Le Fate Ignoranti. Seguono risate, sbrocchi, crisi e lacrime. Tante lacrime. Piange Marion Cotillard, compagna nella vita vera di Guillaume Canet, piangendo nel modo in cui può piangere una deliziosa ragazza francese miracolata (ha vinto un Oscar come miglior attrice: ma vero mi dici?). Piange Gilles Lellouche, compagno di merende di Dujardin nel recente Les infidèles. Piange François Cluzet, il miliardario di Quasi Amici (Intouchables). Insomma, piangono tutti, e anche gli spettatori (da qui i mouchoirs/fazzolettini del titolo).

 

 

D’altronde, stiamo pur sempre parlando di uno di quei Farabutti Film Che Se Almeno Non Ti Commuovi Sei Un Mostro. Ma poi, passati due giorni, e sbollita la rabbia, maledici i soldi buttati, o il tempo buttato, che poi è la stessa cosa. I film-canaglia, non mi dite che non ne avete mai visto uno (vale anche coi libri, c’è gente che ci campa con questi trappoloni). Quei film che si nutrono di una colonna sonora ruffianona e furbastra (gli Eels!, Damien Rice no dico Damien Rice! Ancora!, Antony di Antony and the Johnsons!) e i cui script li puoi sintetizzare così: sedie a sdraio, abbracci, ficcatine, sciarratine e gente morta.

 

In Francia è stato dunque un successo clamoroso di pubblico ma la critica no, non c’è cascata (mica solo i Cahiers, pure Le Parisien, che, voglio, dire). La cosa più carina che hanno detto del film è che di una naïveté mortifiante. Ma a Guillaume Canet poco gli fregò. Voglio dire: si bombava e si bomberà Marion Cottillard, recita e reciterà anche in discutibili film americani con indiscutibili attrici inglesi con quell’accento-là, e due mesi fa era il presidente dei César. Ma, soprattutto, il Nostro Guillaume è una Persona Buona. Narra la leggenda che François Cluzet, caduto nel doppio tunnel Droga/Alcool, nessuno lo volesse più manco in cartonato. E invece Canet, per il suo primo film ad alto budget, Ne le dis à personne, smosse mari e monti pur di dare il ruolo da protagonista all’amico in difficoltà. I produttori dicevano che con Cluzet il film sarebbe andato a picco. Invece no, tutto andò come doveva andare e la carriera di Cluzet ridecollò. Grazie a Guillaume. Ve l’avevo detto che era buono.

 

Comunque. Se andrete al cinema a vedere Piccole bugie tra amici (siete sicuri?, otto euro!), insomma portatevi non dico i kleneex (magari il sense of dramedy transalpino non fa per voi) ma piuttosto una borraccia di caffè. Il film dura due ore e mezza, sì-avete-capito-bene-due-ore-e-mezza. Quanto chiacchierano, questi francesi.

 

 

7 Replies to “Piccole bugie tra amici, un altro film in cui Jean Dujardin è (quasi) muto”

  1. ma ti ricordi che due anni fa ti scrissi che l’idea del film mi sembrava la stessa di saturno contro, di ozpetek? sono ancora l’unica a pensarla così?

  2. Non ci vado neanche morta. Conosco il finto esistenziale francese con attrici che fanno un sacco di mossette, e situazioni paradossali e toutjour l’amour, e corna e sfinimenti vari, Altro che Ozpetek, magari! Tfm, prima o poi torni con The good wife? Ciao

    Paola

  3. ho spuntato ‘quasi amici’ in un mercoledì a 6 euro che sono 12 milalire. per me ancora così funziona. l’aria gialla da popcorn e multisala. sono diventata irrimediabilmente snob?
    ps mi è piaciuto, certo che mi è piaciuto, anche se la scelta di un attore di colore tanto alto e tanto bello …(dopo aver visto la coppia finale come realmente era…)

  4. Alla fine ci sono cascata anch’io e l’ho visto. E neppure in francese, ma qui a Milano n italiano. E l’ho trovato meno peggio di quanto pensassi; almeno salviamo la colonna sonora ( che nostalgia, grazie per averla allegata). E poi tutti belli abbronzati e che si divertono e che in fondo si vogliono molto molto bene, e la Cotilllard bellissima, e bellissimo pure lui, lo sfortunato Dujardin. E molto The big chill, ma quello era più bello e allora aveva un valore sufficientemente trasgressivo. Questo no. Mais c’est le cinema francais..notte

    Paola

  5. Posiamo dirlo forte. Ti ricordo che io son Willicia, che tu guardi con totale indifferenza..baci

    Paola

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