Le diciamo nuove Invasioni Barbariche

 

Venerdì sera è partita la nuova edizione delle Invasioni Barbariche. Per stessa ammissione di una un po’ affranta Daria Bignardi, molte cose non hanno funzionato: ritmo, lungaggini, ospiti tagliati, ologrammi e intenzioni rimaste tali. Ma c’erano anche delle idee. Per esempio quella di far aprire il programma alla chiacchierata tra Roberto Saviano e Lorenzo Cherubini Jovanotti. Bella mossa, bravi.

 

3 cose che si sono detti Roberto Saviano e Lorenzo Cherubini Jovanotti:

 

1) Lorenzo: Il governo tecnico è come l’idraulico. Ma se l’idraulico funziona, come possiamo tornare a…?

 

2) Roberto: La politica è visione
Lorenzo: anche la vita è visione

 

3) Lorenzo: Che musica ascolti?
Roberto: molto hip-hop, gruppi napoletani, Eminem, Bono, gruppi israeliani
Lorenzo: fico, lo sai che L’ombelico del mondo è arrivata al primo posto in Israele?
Roberto: Interessante

 

 

Ecco. Una buona idea. Mettere assieme due personaggi molto diversi tra loro ma accomunati da una Spaventosa Unanimità Di Consensi. Vediamo cosa hanno da dirsi e da dirci. Niente. Forse il poco tempo a disposizione, forse le difficoltà legate all’inedito ruolo. Sta di fatto che i due non ci hanno detto niente.di.niente. Peccato, l’idea era buona, l’ho già detto?, ma, ecco, dieci minuti che non torneranno.

 

I due sono poi tornati singolarmente per le interviste scorporate. Anche qui. Lorenzo Cherubini Jovanotti, più celentaneggiante che mai, ha ammesso di ben trovarsi nei panni di quello che tutti gli dicono Bravo e ha fatto capire che il suo obiettivo profondo è proprio quello di piacere a tutti. Ma proprio tutti. E in effetti ci sta riuscendo, bravo (dai fan di Radio Italia solo Musica Italiana ai Sapùti della Socialsfera, tutti amano Jovanotti. Ok.).

 

L’intervista a Saviano ha confermato invece quanto sciocche e pretestuose siano le (poche) critiche o le (poche) accuse che gli vengono mosse. Saviano ha molto da dire e lo dice sempre in un modo che lo staresti ad ascoltare per ore. Stavolta, più di altre, colpiva il rivolgersi a se stesso con un ‘tu’, quelle ombre che gli attraversavano i pensieri in certi momenti, l’ansia di correggere ogni affermazione potenzialmente ambigua (come nel frettoloso riferimento agli agenti italiani della scorta). Ma l’intervista, nel complesso, non ha aggiunto niente che il pubblico già formato delle Invasioni non potesse sapere o immaginare (con in più un fastidioso retrogusto di ‘preconfezionato’ come quando Saviano ha nominato Gabriele Muccino e, zac!, è comparsa l’immagine sullo sfondo).

 

Certo, dirà qualcuno, l’intrattenimento non sempre deve dire o aggiungere. Giusto. Ma le Invasioni hanno sempre avuto, diciamo fino all’indolore passaggio su Raiude, il pregio di mostrare cose e persone da angolazioni inedite. Il minimo per molti, il massimo per la tv che vuole intrattenere, appunto. Nell’ultimo biennio ciò è venuto a mancare molto spesso, riducendosi a pura passerella o a meccanico insistere su un tritato ormai consunto, i cui confini From Socialsfera to Matteo Renzi sono sempre gli stessi e sempre più angusti. Ma per fortuna l’inverno è lungo e noi che siamo degli ottimisti speriamo che tu, Daria Bignardi, riesca a trovare il cambio di passo.

15 Replies to “Le diciamo nuove Invasioni Barbariche”

  1. Mesi di preparazione e una colta redazione che legge libri importanti, blog alla moda e vede film “giusti”, e poi spuntano 3 ore di monologhi di Saviano, Soliti Idioti e Jovanotti. Un po’ poco, davvero poco.
    Mai capito l’incensare “Le invasioni barbariche”, sarà un mio limite: certo, le interviste spesso funzionano perché i personaggi sono interessanti, ma funzionano prese una ad una, riviste in replica o sul web. Ma la trasmissione in sé è indigeribile, nel suo semplice accatastare un personaggio sull’altro.
    La Bignardi poi m’è parsa svogliata come non mai, e se persino un personaggio “sbanca-audience” come Saviano l’altra sera non ha funzionato, forse dovrebbe chiedersi il perché.

    Rileggendo, mi rendo conto che dico le stesse cose che dici tu, solo che tu le dici meglio. E solo che tu, forse, hai più stima e di conseguenza nutri speranze su un eventuale cambio di passo. Vedremo.

  2. Ho trovato Daria imbronciata, invecchiata, annoiata, svogliata, insipida, insomma: incapace.
    I personaggi funzionano, e funzionano perché sono personaggi con molte cose da dirci o su cui farci riflettere. Daria non gliele tira fuori le cose da dire. Forse ha cambiato autori che le scrivono i questionari. Forse non sa più leggere la cartelletta.
    Forse è uno dei tanti personaggi televisivi sopravvalutati.

  3. Daria, ritorna tra noi, davvero, ti prego!
    (Ma vogliamo – non – parlare del figliodi Terzani? O dell’amichetto Cerasa?)

  4. *Davide: capisco il tuo punto, ma sai che non sono così sicuro che le interviste funzionino meglio sul web, dopo? Sono molto lunghe, ci vuole proprio una gran volontà per non mandare avanti

    *Virgh: credo che a Bignardi non si addica nessuno degli aggettivi da te citati. È comunque brava, anche al netto di un ritorno sottotono. A me è parsa invece un po’ agitata. Chissà i dietro le quinte. Ma magari mi sbaglio.

    *L: Cerasa iz ze new Bordone. Ed era solo l’antipasto! Vedremo cosa farà la prossima volta.

  5. Io non c’ero e se c’ero dormivo.
    Ero catatonica sul divano e non ho ascoltato ‘tutta’ la puntata e domenica ho beccato solo la replica di un zuccheroso Jovanotti che legge manuali per scrivere canzoni di successo.
    Una domanda: c’è ancora la parte talk-salotto con quattro ospiti presi a random dalla rubrica di Beppe Caschetto?

  6. il dialogo numero 3 mi ha urtato il sistema nervoso. Ho sempre sostenuto che la musica di Jovanotti non mi piace ma che lui mi è simpatico, tuttavia la sua uscita autoincensatoria mi ha infastidito parecchio.
    Saviano sì, lo si ascolterebbe per ore 🙂

  7. No, il “talk” è stato eliminato. Ogni anno d’altronde la Bignardi deve fingere di apportare delle modifiche del tipo “no quest’anno faremo solo 2 interviste”, “no quest’anno faremo solo 1 intervista e un talk”, “no L’era Glaciale sarà diverso dalle Invasioni Barbariche perché anziché 2 interviste metteremo a confronto 2 personaggi”. Quest’anno è stato sacrificato il talk, ma magari tornerà, chi può dirlo.

    Quanto alle interviste riviste sul web, sono d’accordo con te, ma per il fatto che quest’anno (o almeno, in questa prima puntata) le interviste sono molto più lunghe e molto più monologanti. Quelle degli anni scorsi erano *abbastanza* godibili prese una ad una.

    eph.

  8. Sì, ci scommetto anch’io. Con quegli argomenti frivoli ma trendy tipo il burlesque dei mariti, la moda di cucinare nudi, la pornografia per gatti…ospiti La Pina, una sociologa di Grazia, una scrittrice chic e Lory Del Santo. Per carità, sempre meglio di Folco Terzani.

  9. TUTTO è meglio di Folco Terzani, credo pure il monoscopio. (E pure delle reazioni automatiche di alcuni: ma suo padre! ma è profondo! ma lo sguardo inedito!).

    Quanto al talk, spero di no: le serve un colpo di reni, non un ritorno.

    Infine, su Cerasa: ma magari fosse il nuovo Bordone! Io l’indisponenza la tollero pure, ma solo 1. se si dicon cose sensate e 2. se l’effetto televisivo funziona. E qui né 1 né 2.

  10. Saviano necessita di annunciazione e cornice messianica per essere al top. Oppure di parlare della sua materia, la camorra. Col senno di poi, l’idea di un dialogo Saviano Cherubini, pur presentando aspetti potenzialmente efficaci, non mi convince perchè è come mettere di fronte Sai Baba e Ghandi, rischio iperglicemia altissimo, trattandosi di due messia che interpretano ciò che noi ci aspettiamo che siano. La prossima volta meglio considerare un colloquio con Cosentino, Fitto o il trota, se si vuole puntare alto. Ma anche Maradona Califano o D’Angelo andavano bene.

    P

  11. *Davide: e Benedetta Parodi ormai collega di rete

    *L: quando riuscirò a vedere questa cosa dell’ologramma ti dirò se Cerasa funziona o meno. Ricordiamoci che è palermitano, eh

    *Pierpy: beh l’idea era interessante a mio avviso proprio perché due simili. Il corto circuito è facile da ricreare e anche il discorso relativo. L’accostamento di due doppi poteva produrre cose interessanti. Poteva, infatti.

  12. dopo la seconda puntata: pura noia. o para noia.
    Cerasa non rende, Favino se l’è tirata o l’ha ritata alla Daria.
    A me l’inizio primo piaque assai. sono dalla parte mi piace tutto quello che fa Lorenzo. Perchè è come guardare un bambino che vuole compiacere la mamma.
    ma i twit delle critiche omessi …maddai!

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