Il peccato e la vergogna. Sì, è una replica.

Ieri sera è andata in onda su Canale 5 la prima puntata in replica di Il Peccato e la Vergogna, insuperato Masterpiece della premiata ditta “Teodosio Losito e i suoi amici Manuela Arcuri e Gabriel Garko“. Ha fatto oltre tre milioni e il 12%, cioè più di altre fiction inedite che arrancano appena sopra la soglia del suicidio. Genti di Mediaset che siete in crisi, ma chi ve lo fa fare di sbattervi con le produzioni nuove. Mettete Gabriel e Manuelona in una stanza con una camera nascosta. Fine, stop. Centomila lire di spesa e vedete il successone. Altro che crisi. Ah, scrivetelo che l’idea è stata nostra. Non vogliamo soldi, la gloria ci basta. Comunque, per non sapere né leggere né scrivere, questo blog ha già visto la terza puntata de Il Peccato e la Vergogna. Se non avete mai visto questa Bella Fiction Di Una Volta Come Non Se Ne Fanno Più, buona lettura.

 

Italia, da qualche parte, fascisti. 

 

Carmen è una popolana. Nito è un gerarca. Nito è pazzo, violento, abietto, spietato. Carmen è ingenua, buona, generosa, con due poppe così. Nito conosce Carmen. Carmen conosce Nito. Nito si fissa con Carmen. E ci credo, con quelle poppe. Nito, che è disturbato mentale, concepisce l’amore solo come violenze sessuali, pecorine e tranelli mentali. Inizia a perseguitare Carmen. Carmen scappa e si innamora di Mario. Carmen dona il suo fiore a Mario. Non fate i moralisti. L’amore è amore. Carmen trova lavoro a negozio di famiglia Fontamara, grazie al suo amico Giulio, figlio dei Fontamara. Intanto leggi razziali prendono piede. Arrivano strane voci da Germania: a quanto pare stanno sterminando gente ebrea. Giulio è antifascista e realizza alcuni DISEGNINI che ritraggono i tedeschi brutti e cattivi. Li vuole spedire in America così americani capiscono cosa sta succedendo e li vengono a salvare. Giulio usa Carmen come complice. Furbo, molto furbo. Ma Carmen no. Carmen viene scoperta dal signor Fontamara. Carmen scopre che Mario, il Giovine a cui La Sta Allegramenete Dando, non si chiama Mario ma si chiama Giancarlo. Giancarlo è l’altro figlio dei Fontamara. Carmen sviene.

 

Sigla? Sigla.

 

Carmen si trova su un carro buoi, stipata assieme ad altre vecchie. Arriva in un paesino di montagna, in cerca di quel gran figlio di troia di Giancarlo Fontamara. Intanto Giulio Fontamara arriva al negozio di famiglia cercando il padre. Il padre Fontamara è al telefono con la figlia Fontamara, che è infermiera ma vuole la festa di diciottanni: papà voglio cento invitati! Il padre: ma la gente muore in guerra! Figlia: ma chi se ne fotte! Padre: vabbè ne riparliamo. Entra Giulio: papà Carmen non c’entra niente. I DISEGNINI sono colpa mia. Padre: lo so di chi è la colpa, dell’associazione sovversiva di cui fai parte. Sei un sovversivo! Giulio: no, io sono antifascista e combatto le leggi contro gli ebrei. Padre: Giulio, sono d’accordo con te. Giulio: ah sì? E con lui come la metti? (LUI è MUSSOLINI, il busto di Mussolini: la macchina da presa stringe su MUSSOLINI). Padre: devo dirti una cosa, andiamo a farci un giro.

 

Esterno fiume. Padre: sto per dirti un segreto, ma non dirlo a nessuno! Tua madre ha una nonna GIUDEA.
(COLPONE DI SCENA)
Giulio: COOOOSA? Io e i miei fratelli SIAMO EBREI? Padre: sì. Giulio: vabbè per me è uguale, chi se ne frega.

 

Nel paesino di campagna Carmen si sta bevendo una cedrata tassoni quando CASUALMENTE passa Giancarlo Fontamara. Carmen lo accoglie bene: anfamone! E quindi sei un Fontamara! Mascalzone! Giancarlo: cosa vuoi da me, soldi? Carmen: ma che m’hai preso pe’ na’ puttana? Giancarlo: tu che dici? Carmen: ahò! Mario: senti che vòi, c’ho fretta. Carmen: SONO INCINTA.
(COLPONE DI SCENA. Uno via l’altro).
Giancarlo: COOOOOSA? Incinta? e come faccio a sapere che è mio? Carmen la prende bene: ma sei un disgraziato! Farabutto te sdereno!

 

Scena successiva. Senza alcun nesso logico con la scena precedente, ora Carmen e Giancarlo sono a passeggio (?) per le vie del centro. Carmen: quando stavamo insieme, e mi dicevi che mi volevi bbbbene, era ‘na finzione? Giancarlo: senti Carmen tu me piaci perché sei VERA. Così dicendo piglia Carmen da dietro appoggiandole il birillo sul culo e strizzandole le poppe come se quelle fossero le uniche poppe del mondo. Carmen che, ricordiamolo, NON accetta lezioni morali da nessuno, sorride la-la-languida: Giancarlino, ma che fai? Ma Giancarlo si sottrae al serrato confronto: scusa, sono fidanzato con un’altra.
(COLPO DI SCENA)
Carmen: COOOOSA? E col regazzino come fàmo? Giancarlo: Carmen su, lo capisci anche tu. Carmen: MA CAPISCO COSA? Mo’ m’hai rotto co’ ‘sta commedia! Che fàmo cor regazzino? Giancarlo: IO PAGO; PAGO TUTTO, anche il funerale. Carmen la piglia bene: mavvàmmorì ammazzato!

 

Interno piscina fascista. Un uomo vestito da fascista col costume fascista nuota in piscina fascista. È Nito, il gerarca fascista. Nito esce dalla piscina fascista. La macchina da presa fascista indugia un quarto d’ora sul pacco fascista, fa lo zoom su THE MINCHIA FASCISTA di Nito. (Nota del regista sullo script: qui non abbiam bisogno di parole, solo musica e utensili vari).
Spogliatoio fascista. Nito fascista si spoglia. AL RALENTY (Dlin Dlon True Story Il ralenty!). Si spoglia gettando il costume per terra, a qualche metro di distanza. Sempre teatrali, questi fascisti. ZOOM della macchina da presa sul costume di NIto. Il gerarcone fascistone rimane nudo, perde altri dieci minuti in cui asciuga fino alla siccità la propria abbondanza quando
COLPO DI SCENA
NIto scopre che alle sue spalle, seduto su una panchina a mezzo metro, un uomo orrendo si sta titillando il titillabile spiando Nito nudo. Questi si volta: professore, anche lei qui? Ma cosa sta facendo? Nito si mette l’accappatoio dell’oviesse. Segue dialogo SENZA SENSO e irriferibile: Nito e il Professore, suo antico mentore, stanno tramando qualcosa.

 

Nito fascista va in un bordello fascista. Entra in camera della tenutaria del bordello, Bigiù (Giuliana De Sio). Nito comincia a sprimacciarle le TETTE e intanto le spiega il piano che ha in mente: Bigiù deve incastrare qualcuno di importante che frequenta il bordello. Bigiù: e che ci vuole. Nito: infatti. Vieni qua, puttana.

 

E a proposito. Di piani. L’astuta Carmen si vuole vendicare di Giancarlo Fontamara. Per questo vuole incastrare il fratello, Giulio. Logico. Si fa portare da Giulio in discotec-ehm in una balera. Le famose balere fasciste. Carmen e Giulio ballano. Carmen si butta a piovra su Giulio che è innamorato pazzo di lei, tra l’altro. Giulio rincula all’indietro e quasi cade per terra. Sì, in questa scena, in balera, scopriamo che Giulio è ZOPPO. Segue limonata di cinque scene.

Mattino. Carmen si sveglia NUDA nel letto. Chiama Giulio ma Giulio non c’è. Giulio è seduto sugli scogli che guarda il mare. Giulio: TI AMO! Carmen lo raggiunge e gli urla all’orecchio: TU SI’ CHE NE SAI. Insomma hanno bombato. Giulio: sposiamoci! Carmen: ‘a Giù, ma nun stai à còre un po’ troppo? Giulio: VOGLIO CHE QUESTO INCANTESIMO duri per sempre. Carmen: E FAMOLO DURA’.

 

Nito fascista da par suo continua a fare cose losche tipo appostamenti, inseguimenti. Poi va con un DOSSIER dal suo mentore, quello che lo spiava nudo nello spogliatoio. I due tramano, dicono cose, insomma, applicano il METODO BOFFO: foto finte, ricatti, amanti ETIOPI, gente da mandare in rovina, cose così.

Giulio, il minchione Giulio, porta un mazzo di fiori a Carmen: il nostro primo mese! Carmen: SO’ INCINTA. Giulio, il minchione Giulio: sarò padre! Carmen: e la tu’ famiglia che dirà? Giulio: Carmen, devo dirti un segreto. IO SONO EBREO. Carmen: COOOOOOOSA? Giulio: cambia qualcosa? Carmen: MA A ME CHE ME’ FREGA, basta che me sposi.

 

Intanto Nito ha un nuovo obiettivo per superare il livello FASCISTA e arrivare al livello FASCISTA DI MERDA: deve strozzare Bigiùliana. Ma al bordello arriva il ministro Fascetti e il suo piano va a puttane. Damn it!

 

Alla tv c’è il cinegiornale: la nostra polizia è la migliore semplicemente perché è fascista. Tutto ciò che è fascista è migliore. Altri ralenty su Nito che si veste, se non si fosse capito, da FASCISTA.

 

Giulio porta Carmen a casa dei suoi. Nito fa quello che gli riesce meglio: LI SPIA. Figlia Fontamara, che è pazza d’amore per Nito, lo vede e gli dice: io ho fatto l’infermiera! Nito: QUESTI CAZZI. Carmen, vestita da popolana, va a casa fontamara. Figlia Fontamara tratta Carmen come merita, DA SERVA.

 

Cena fascista di gente fascista. C’è Nito fascista. Anche il ministro fascista. Partono discorsi tipo GENTE ARIANA, razza pura, cose così. Cena a casa Fontamara. Padre, madre, Giulio e Carmen. Giulio: Carmen mi vuoi sposare? Lo so, sono EBREO e zoppo e non è il massimo che poteva capitarti. Però poi ce ne andiamo a america dove essere EBREI non è una colpa. Carmen: ehm, ci penso.

 

Alla cena fascista di gala fascista di gente fascista, figlia Fontamara offre la propria own figa su un piatto d’argento a Nito. Figlia: ho visto QUELLA CARMEN a casa mia, si fidanzò con quel minchione di Giulio. Nito inizia a schiumare rabbia come ai bei tempi di fumo nero. Un momento, forse Nito è FUMO NERO!

 

Nito si limona con 8mila giri di lingua figlia Fontamara pensando però che sia Carmen (dissolvenze a pioggia). Nito infila la mano tra le cosce di figlia Fontamara e le regala quanto di più prezioso: un gioco di dita. Figlia Fontamara gode a più non posso (solito ralenty, stavolta sul viso eccitato di lei)

 

Intanto Carmen ci ha gli scrupoli e non vuole più sposare Giulio. Giulio il minchione: voglio presentarti Giancarlo! Giancarlo vede Carmen:
COLPONE DI SCENA
Giancarlo sbianca. Imbarazzi a profusione. Padre Fontamara: fàmo un brindisi anche se siamo EBREI.

 

Nito è lì in camera che si sta spogliando NUDO quando entra figlia Fontamara: DAMMELO!  NE VOGLIO!  Nito: ora ti faccio vedere io come te sderena un fascistone! 4 zampe, gente impalata, cose così.

 

Giorno. Carmen che, ricordiamolo NON è una puttana ma è una commessa, sta lavorando. Arriva Giancarlo: sei una stronza!  Due secondi dopo è tutto un giro di lingua. D’altronde, quando la passione chiama, chi è Carmen per non rispondere? Scena successiva. Carmen a casa, sta affogando in un’altra valle di lacrime: oh me tapina, sono confusa, di chi cazzo è ‘sto regazzino?

 

Intanto figlia Fontamara va di nuovo da Nito. Suona il campanello. Nito apre la porta, indovinate un po’, tutto nudo col bigolo fascista tutto de fòra. Figlia fontamara urla FASCIO È BELLO FASCIO È DURO e poi sviene dall’emozione.

 

Carmen va dal ginecologo. Il ginecologo si fa i cazzi di Carmen: noh! Non dire a Giulio la verità! Lui ha già tante sfighe, è ebreo! ZOPPO! Po’verino! Se scopre che è pure CORNUTO chissà di cosa è capace! E intanto anche il dottore allunga le mani e tocca le poppe di Carmen. Ci credo io, con quelle poppe.

 

Casa Fontamara. Genitori Fontamara dicono a figlia Fontamara che forse gli inglesi bombarderanno roma. Figlia: ahah ma figurati! Padre: andrete tutti a America! Figlia: non ci penso proprio! Io rimango a Roma a prendere cazzi fascisti! Fascio è duro fascio è bello! Mi sono fidanzata con Nito! Madre: non esiste, quella gente sempre fascista non è gradita in casa nostra! Figlia: ah sì e invece è gradita Carmen, quella commessa comunista? (dice proprio così, comunista). Quella puttana che se la fa con gli ebrei! Madre piglia a pizze la figlia: TACI CRETINAH!

 

Serata di gala. Debutto in società di figlia Fontamara. Felicità e giuoie a profusione. Ma poi arriva FUMO NERO, cioè Nito che come sappiamo porta sempre la pace. Infatti litiga con padre che gli dice di andarsene. COOOOOSA? Cacci un fascista? Io sono fascista! Ve la farò pagare! La gente scappa inventando scuse improbabili. Festa va in vacca.
Arriva Giancarlo. Padre e Giulio: dobbiamo dirti un segreto, siamo EBREI
COOOOSA? Giancarlo: ma è una barzelletta? Io sono fedele all’italia! Italia! Italiani! Fascisti! E se ne va. Intanto Nito scopre che figlia Fontamara è ebrea. Situazione precipita. Rastrelli, persecuzioni, ammazzatine, fascisti felici, cose così. Ginecologo chiama Carmen: dì a Giulio di scappare, lui è ebreo! Carmen: HO CAPITO!
Arriva Giulio. Carmen: Giulio devi andare a America, tra noi è finita. Giulio: ma che cazzo dici? Carmen: Giulio, il figlio che porto in grembo non è tuo! Tu sei un GRAN CORNUTO! In quel momento un urlo squarcia villa Fontamara: figlia Fontamara è scappata! Figlia Fontamara, quella CRETINA di figlia Fontamara, spiffera tutto a Nito: famiglia Fontamara vuole scappare, domani a quest’ora bla bla bla.
Domani è già ora. I Fontamara partono in macchina, prendono l’Aurelia diretti a Genova.
Ma hanno fatto i conti senza l’oste, cioè Nito, che arriva e PUM PUM PUM ammazza a tutti: autista, madre, Giulio e anche Giancarlo. The strage.


(Sì, questo post è già andato in onda. È una replica rieditata e rimasterizzata. Al montaggio si fanno miracoli)


9 Replies to “Il peccato e la vergogna. Sì, è una replica.”

  1. Tu scherzi, ma il consiglio che dai all’inizio l’han già preso sul serio, eccome! 🙂 L.

  2. *L: cioè? Dettagli per gli emigranti!

    *Zit: in realtà vidi solo la terza puntata nel lontano 2010. Gossip girl mollato alla quinta puntata. A tutto c’è un limite? No, è che mi addormentavo sempre.

  3. Che questa non sarà la prima replica che prende il posto di produzioni originali… 😉

  4. *L: ah ok, uh, faccetta triste, avevo già comprato il videoregistratore nuovo per la Camera Nascosta nella Camera di Gabri e Manu

  5. No, quell’idea fai ancora in tempo a brevettarla (il format! il format!).

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *