I 7 migliori episodi della seconda stagione di Community


È passato circa un mese dal season finale di Community:
le bocce sono ferme e dal gran cesto caleidoscopico possiamo pescare i 7 migliori episodi.
Puro Pretesto, giusto per fissare dei punti fermi. Community ha il raro dono di rimanere nelle cose, facciamole rimanere un po’ di più.
Perché 7? Perché sì: di più erano troppi, di meno troppo pochi. Nel ringraziare il mio amico Luca che mi ha motivato a crederci crederci un po’, ecco dunque The Magnificent Seven:

 



7- Abed’s Uncontrollable Christmas (2×11): l’episodio di Natale
Abed: “Questo è il Natale più importante nella storia dell’universo. Presumo che sia per questo che siamo tutti animati in stop-motion” (Abed, ma di che parli?). “Credo che dovremo adeguarci al format, cominciando con una canzone”. Episodio classico nel senso meno classico del termine. Natale nelle serie tv speaking, questo episodio si è conquistato la Citazione Imperitura.

 

6- Paradigm of Human Memory (2×21): l’episodio greatest-hits
Annie: “Incredibile, questo è il nostro ventesimo ed ultimo diorama di antropologia dell’anno!”
Già, e per festeggiarlo: greatest hits, b-side, pezzi di episodi mai andati in onda, lacerti creativi bruciati così, momenti mitici della stagione, la risoluzione del mistero della penna, quel giorno nella città fantasma, Pierce che sta per essere giustiziato, l’esaurimento nervoso di Abed, Chang che si tuffa (“sembra il parto di un vitello al contrario”), il finale cartoon, Annie che dice: “la ragione per cui abbiamo dovuto sostituire il Glee Club è perché SONO MORTI “(Shirley si fa il segno della croce). (Con questa battuta Annie entrò definitivamente nell’Olimpo e non ne uscì più).

 

5) Intro to political Science (2×17): l’episodio della campagna elettorale
Preside: “Ragazzi, ho delle notizie meravigliose. Il vicepresidente Joe Biden sta facendo visita ai college statali di tutto il paese. Bisogna eleggere il presidente del consiglio studentesco. Abbiamo solo sette ore per farlo. Cosa mi metterò?”
Come si fa una campagna elettorale. Annie contro Jeff, Stelline, Leonard, Pierce e, soprattutto, Magnitude (Pop! Pop!), il provino di Jeff per Mtv Real Worls (e la canzone di George Michael), il dibattito finale che porta alla vittoria di South Park. Community all’ennesima potenza. (L’agente segreta con cui Abed flirta è una delle poche cose dignitose di Happy endings, ma l’avremmo scoperto dopo)

 

4) Messianic Myths and ancient peoples (2×05): l’episodio del film di Abed
Abed: “Shirley, ho letto il Nuovo Testamento”
Shirley: “Tutto?”
Abed: “Sai, crescendo a televisione e film pensavo che Gesù avesse solo camminato sulle acque e avesse detto alle persone di non abortire, invece è molto piu’ figo. Era come E.T., Edward mani di forbice e Marty McFly messi insieme. Mi piacerebbe molto fare un film su Gesù”.
Shirley: “Oh, Abed, è fantastico!”
Solo che poi Shirley ci ripensa e spacca tutto, ma intanto è tutto dannatamente e abedianamente Meta (La storia della storia è la storia!), tutto è morte e resurrezione, Robocop, Matrix, Ricardo Montalban, Pierce e i suoi amici vecchi che sfottono Britta, “Oh, Annie, l’abbiamo già detto, antropologia è lo studio dell’umanità, niente è OFF TOPIC!”

 

3) Epidemiology (2×06): l’episodio di Halloween
“Halloween, tempo di vampiri, folletti, conti Dracula, gremlins e topi senza testa. Sono George Takei. Iniziamo”.
Forse si potrebbe iniziare dicendo quello che NON succede in questo episodio, cioè niente. E allora: gli Abba, il preside vestito da Lady Gaga, Jeff/Greg Kinnear/David Beckham, il costume di Shirley ancora una volta ambiguo, gli Zombie e TUTTO quel che ne consegue, Shirley e segnor Chang che bombano. Meraviglia pura e definitiva.

 

2) Cooperative Calligraphy (2×08): l’episodio della penna
“Qualcuno ruba le penne a Annie. Chi è stato?”
Episodio MAGISTRALE, Il Whodunnit dei whodunnit, capolavoro di scrittura, di mescolamento del mescolabile, che sfrutta un blocco (unico ambiente) in opportunità e sprigionamento potentissimo di Bene Superiore Telefilmico.
Episodio in cui scopriamo, ad esempio, che Abed tiene il conto dei cicli mestruali delle ragazze (Annie: Oh dio, mi sento così violata), e poi Stephen Fry, Paranormal activity, la scimmia, tutti in mutande, sbrocco generale, i ragazzi che spaccano il gesso di Pierce:
Jeff: “Pierce, ma usi dei salamini per grattarti le gambe?”
Pierce: “Ehm, non siamo ancora arrivati al punto di non giudicare?”
Questo episodio sarebbe il numero uno indiscusso, se non ce ne fosse uno ancora più numero uno, c’est-à-dire:

 

1) Critical Film Studies (2×19): l’episodio che pensavo fosse Pulp Fiction e invece era Louis Malle.
Jeff (voce fuori campo): “Era il compleanno del mio amico Abed. L’avevo conosciuto al College statale due anni prima. La sua ossessione per la cultura pop l’aveva sempre alienato. Citava film, fingeva che la sua vita fosse un telefilm. Guardava Cougar Town. Si comportava come se non volesse piacere alla gente”.
Di chi stiamo parlando? Di Abed o forse di Community? (Abed è Community). La sua ossessione per la cultura pop, si comportava come se non volesse piacere alla gente. Ho un debole per chi dà al pubblico pane e cazzimma. Critical Film Studies è questo: una gigantesca e crudele presa in giro. Per settimane ci hanno fatto credere che ci avrebbero portati là dove eravamo già stati e invece ci siamo ritrovati con Jeff, Abed e Louis Malle attorno al tavolo di My dinner with Andrè. Un clamoroso déplacement che ha sacrificato il qui ed ora, l’appagamento di promesse già mantenute, in cambio di uno Stupore Fatto A Vertigine Di Quelli Che Non Si Provano Più.

 

(Ecco perché il season finale non è tra i 7: un massaggio defatigante spalmato in due parti).

 

E ora, se siete davvero i Migliori, fatecelo vedere nella terza stagione!

 

 

13 Replies to “I 7 migliori episodi della seconda stagione di Community”

  1. Ho recuperato Community in due settimane. Vedevo sempre i sottotitoli lì ma non mi aveva mai attirata. Poi ho letto un tuo post e ho detto "cazzo se gli piace tanto, probabilmente merita". L'ho inziato e non ne ho poruto più fare a meno…
    Comunque concordo con la classifica anche se avrei messo "paradigm of humen memory" un po' più in alto e l'episodio sul natale non mi è piaciuto così tanto, ma perchè non amo quel tipo di estetica.

  2. Sono l'unica nell'universo dei serialofili che non si riesce ad appassionare a Community? C'ho provato eh, ma ci fosse un personaggio che non mi infastidisce… :/
    LB convertita alle serie britanniche

  3. Analisi impeccabile, nel mio pantheon però forse Calligraphy e Political Science stanno un pochino più su…
    Grandi aspettative sulla terza stagione, in effetti! (E poi, merci!).
    L.

  4. La mia classifica personale ha più in alto il greatest hits (anzi, primo assoluto) e la campagna elettorale. Anche il paintball non era male. Dell'episodio di natale capisco il perchè sia in lista, ma non piacendomi il genere non mi ha appassionato. Menzione anche per la puntata armageddon – sarà una battuta scema ma a "ex plurius anus" sulla bandiera ho riso tanto che ancora me ne ricordo.
    Si aspetta la terza stagione…

    Marta

  5. Mi sembra che in questa classifica manchino due episodi fondamentali: Advanced Dungeons and Dragons e, soprattutto, Intermediate Documentary Filmaking. Intro to Political Science e Epidemiology per me possono tranquillamente stare in panchina.

    s.

  6. *Meno male, mi aspettavo i pomodori per aver lasciato fuori il finale.

    *Roar: l'episodio di Natale non è nemmeno il mio genere, a essere sinceri. Però ho pensato che oggettivamente è una delle migliori cose che ha fatto Community e in genere la serialità americane. Migliori nel senso di andar fuori dagli schemi, innovare, e tutte gli altri verbi che si usano per Community

    *LB: eh ma attenta ai britannici, non è tutto oro quel che luccica! Il Top Usa rimane a mio avviso ancora superiore al Top GB 😉

    *L: Calligraphy è il vero numero uno, diciamolo. Forse Critical studies meritava proprio un discorso a parte, ma allora non sarebbe più stata una classifica secca 😀

    *Marta: sì, un attimo dopo aver pubblicato il post mi son detto che forse il greatest poteva stare più su, ma in fondo sono inezie

    *S: ho sofferto molto nel lasciare fuori Fat Neil, sappilo.  L'episodio documentario invece mi è parso un filo sotto agli altri per lo scarto tra intenzioni e risultato. mi pare che per una volta non siano riusciti ad andare oltre il perculamento (degli altri mockumentary: "che ci vuole a farlo")

  7. C'hai pure ragione, ma io quando vedo suburbia britannica vado troppo in brodo di giuggiole, adesso per dire sogno di andare a vivere nella squallidissima via di Bristol con le casette  colorate di Being Human! 😀
    LB brit inside

  8. Critical Film Studies è l'episodio di Community par excellence perché è in fondo una metafora di Community: cultura pop ingoiata e subito rigurgitata. La cosa geniale dell'episodio è dimostrare che quando la cultura pop viene interiorizzata correttamente, non è detto che non funzioni, anzi (pop-Freud insegna). Abed replica il meccanismo drammatico attraverso il quale, in My Dinner with Andre, Andre e Wallace ritrovano la loro amicizia e, alla fine, riesce a condividere un momento di autentica amicizia con Jeff. Ovvio che è un atteggiamento delirante (Abed "è" delirante), ma non si discosta tanto da quello che, più o meno istintivamente, facciamo anche noi che viviamo fuori dalla TV e dai libri.

    Advanced Dungeons and Dragons descrive praticamente lo stesso meccanismo: il travaso da persona a personaggio e come, nel passaggio, l'identità (o la personalità) non venga perduta ma semplicemente adattata (nel caso specifico al semplicistico sistema etico/morale del gioco). In tutti i giochi mettiamo in gioco il nostro carattere, nei giochi di ruolo (e la cultura pop è il più grande) il "carattere" è l'oggetto del gioco.

    Intermediate Documentary Filmaking è il verso della medaglia di AD&D. AD&D fa leva sulla fantasia e sull'immedesimazione, Intermediate Documentary fa leva sulla consapevolezza e, per così dire, sulla "demedesimazione". Lo schema vendicativo di Pierce è veramente brillante perché usa proprio la consapevolezza dei personaggi per colpirli (per esempio Britta ammette che si sarebbe intascata l'assegno se non ci fossero state le telecamere, cioè se non fosse stata la protagonista di un single-camera show all'interno di un single-camera show). I personaggi di Community sono in fondo una rappresentazione realistica dei personaggi che anche noi siamo e Intermediate Documentary descrive quell'aspetto della nostra invadente consapevolezza, cioè proprio l'essere così invadente della consapevolezza, per il quale veniamo continuamente messi sotto scacco. In Community non c'è solo una quarta parete che viene continuamente infranta. Ce n'è una quinta fra "personaggi-personaggi" e "personaggi-persone", una membrana attraverso la quale i personaggi (e noi con loro) sono disponibili ad accettare la logica delirante dell'altro e tramite la quale avviene il loro/nostro rapporto osmotico con la cultura pop. In altre parole, una volta che tutti i personaggi accettano di essere personaggi nel mockumentary di Abed la farsa diventa impossibile. L'unica cosa che possono fare Jeff & Co. è accettare di "parlare" Community in una lingua diversa e vedere cosa accade.

    In tutti e tre i casi, Abed è il regista occulto dell'episodio perché Abed vive al confine fra autore, personaggio e regista (come in Messianic Myths), che è poi l'argomento sotterraneo di My Dinner with Andre. Siamo noi autori, registi, attori o spettatori della nostra vita? Tutti e tre gli episodi, secondo me, cercano di rispondere a questa domanda che non ha risposta e dimostrano che il cercare di rispondere è tutto quello che possiamo fare.

    Per me questi sono i tre episodi dell'anno, seguiti a ruota da Cooperative Calligraphy che è, per altre ragioni, un piccolo capolavoro.

  9. Community è un C-A-P-O-L-A-V-O-R-O. Punto.

    La citazione su Lost nell'epsiodio di Natale mi ha quasi uccisa.

    G.

  10. Community è una figata, anche se gli preferisco di pochissimo, più che altro per meriti storici, il caro vecchio Arrested Development! La mia puntata preferita è nella terza stagione, nonostante sia globalmente la più debole delle tre, quella del documentario sulla guerra civile all’interno del Greendale, seguita da Il Cavaliere Oscuro (quella dove Allison Brie fa la voce ruvida di Batman!).

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