Pierluigi Bersani, twitter, masiampazzi?

Nel weekend succede che il profilo twitter di Pierluigi Bersani si rianimi all’improvviso.
Smessi i panni dell’anonimo impiegato del catasto che rivela al mondo i propri pensierini, Bersani – o meglio, chi si occupa dell’account a nome suo – comincia a twittare una serie di appelli al voto accomunati dall’espressione ma siam pazzi? e da un tono leggero e divertito.
Immediata la ricezione di altri utenti che rilanciano l’hashtag #masiampazzi e scrivono tweet tra la presa in giro e la presa sul serio, un po’ come era accaduto qualche giorno prima con #Pisapia. Bersani – o chi per lui – non solo rilancia e retwitta questi tweet che fanno il verso ai propri, ma da quel momento in poi si lancia in una serie di #masiampazzi che nessuno lo tiene più.

D’accordo, il troppo stroppia e quindi a un certo punto anche basta. Però ricordiamocene, come timido tentativo di usare i social network a proprio vantaggio invece di perdere pensando ad essi come un qualsiasi megafono dell’altro secolo. Che poi è esattamente quello che fanno gli altri politici che stanno sui social, e che lo stesso Bersani faceva fino a qualche giorno fa.

A questo punto speriamo che non mandino a casa il nuovo ghost twitterer.

5 Replies to “Pierluigi Bersani, twitter, masiampazzi?”

  1. Tu che sai, che io mi sono persa nel bailam elettorale, allo stagista di turno che si occupa dell'account è preso il matto, è stato istruito in tal senso, c'ha messo mano qualcuno più in alto nella scala dei social digital community expert magager consultant, o cos'altro?

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