Tous les soleils: Stefano Accorsi e Neri Marcorè, “deux italiens sont mieux que uan”

(WARNING: questo è un post in cui sostieniamo che Stefano Accorsi è un bravo attore e rende orgogliosi gli italiani in terra transalpina. Sì, ce ne assumiamo ogni responsabilità).

tous_les_soleilsIn Francia l’anno scorso sono stati prodotti 261 (duecentosessantuno) film. Tra questi, Tous le soleils, di Philippe Claudel, appena uscito nelle sale:

What: Alessandro Regazzoni, 40 anni circa, vedovo, vive a Strasburgo. Professore di musica italiana barocca e tradizionale, lavora anche in una clinica come lettore di romanzi per anziani malati. Due lavori, dunque, per mantenere Irina, la figlia quindicenne, e il fratello Luigi, che da tempo è scappato dall’Italia, e in Francia ha chiesto lo status di rifugiato politico. (Trailer).

Alessandro è Stefano Accorsi e il fratello Luigi è Neri Marcorè (anzi: Marcore, senza accento, come nei titoli di testa). Il film gronda Italia da ogni scena: alcuni dialoghi sono in italiano (con i sottotitoli), c’è la taranta, c’è Berlusconi (ovviamente), c’è quella che avrebbe potuto essere la regina d’Italia cioè Clotilde Courau cioè la moglie di quel Emanuele Filiberto di Honduras, ci sono delle musiche tradizionali e brani dialettali (Accorsi addirittura ne canta uno in siciliano antico).

Il film vive di una certa gradevolezza. Il regista Claudel è fan del cinema italiano, in particolare di Nanni Moretti (Accorsi va in giro per la deliziosa Strasburgo non in vespa ma su una buffa bici elettrica e poi entra negli ambienti con ancora il casco in testa, marchio di fabbrica morettiano) e regala, ai francesi e agli italiani che hanno (avranno?) la fortuna di vedere il film, una storia non costruita attorno ai soliti insopportabili quattro stereotipi in croce. Gli stereotipi ci sono, certo, ma servono a dare colore, a giocare di sponda, ad ottenere un certo effetto commedia, e comunque appartengono esclusivamente all’universo di Luigi (Nerì Marcorè), che sta tutto il giorno in accappatoio a guardare i feuilleton alla tv e a bruciare i soldi che guadagna come pittore in segno di protesta verso il mondo (capitalista? imperialista?) da cui scappa (circoletto rosso per la scena in cui la funzionaria statale che cerca di spiegargli che no, la Francia non può considerarlo rifugiato politico perché l’Italia è ancora una democrazia).

Ma se di gradevolezza possiamo parlare il merito è tutto del personaggio ben interpretato da Stefano Accorsi: un uomo in crisi, confuso, spesso inadeguato, alle prese con una figlia adolescente e che ancora non ha capito cosa vuole dalla vita. Un uomo italiano ma anche francese: leggero, pasticcione, irascibile, sopra le righe ma non troppo. Accorsi si sobbarca l’intero film sulle spalle, e a volte riesce persino a far dimenticare i momenti in cui la ricercata ingenuità di fondo appesantisce invece di alleggerire, ma anche alcuni dettagli a vuoto (Alessandro e Luigi tra di loro parlano in francese, se ne comprende il senso, ma non viene spiegato: scelta forse troppo sottile) e un finale assai deludente (il finale è il vero banco di prova per commedie di questo tipo).
C’è una grossa sensazione di già visto, in Tous les soleils, a volte è un bene, a volte è un male, ma Stefano Accorsi, al suo terzo film francese, si rivela una scelta felice.

P.s. L’altro giorno Accorsi è stato ospite di un programma serio ma non serioso di cinema in onda in terza serata su France 5. Il discorso è presto scivolato dal film fino alla politica, a Berlusconi e agli italiani. Accorsi ha dipinto un quadro del nostro Paese molto lucido e sereno, senza piagnistei e lamenti. I francesi lo hanno ascoltato, gli hanno fatto delle domande, lui ha dato delle risposte e noi, noi transalpini a noi stessi che stavamo davanti alla tv a notte fonda a guardare il programma di cinema e non pensavamo di trovarci Stefano Accorsi, beh, non pensavamo neanche di trovarci a fare ‘sì’ con la testa e ad ammettere: bravo Stefano Accorsi.

15 Replies to “Tous les soleils: Stefano Accorsi e Neri Marcorè, “deux italiens sont mieux que uan””

  1. A me Accorsi è sempre piaciuto (soprattutto in Radiofreccia) e ho avto la possibilità di vederlo presentare Tous les soleils in anteprima col regista. E sì, bravo Stefano. E bravo anche il regista, va' (di cui ammetto non avevo mai sentito parlare). 
    E bravo anche Tieffemme 🙂 concordo su tutto. 

    Una nota sulla presentazione: Accorsi mentre parlava tentava tantissimo di non gesticolare, mettendosi la mano in tasca, tenendo il microfono, ma alla fine non ce l'ha fatta e l'ho trovato molto tenero. 

  2. non ho ancora letto i tuo. ma ho guardato il trailer e mi ha convinto il francese dei due e la musica che scelta avanti agli altri!
    noi battiamo i francesi a calcio, ma i francesi ci battono a le cinemà!
    accorsi mi piace. non sempre ma mi piace. il "sarà pelato" dovrebbe taglierseli tuti quei capelli e riacquistare il suo fascino.

  3. Mah… vi siete presi Carlà, vi siete presi Stefanò… non sarebbe ora di prendervi anche Silviò?

    Scherzi a parte, alla fine Accorsi dipende da chi lo dirige…

    Se alla regia ci sono Avati o MOretti, allora lui è bravo…

    Ma pensa a quando alla regia ci sono Placido o Muccino…

    Paco (sloggato)

  4. in ogni caso io è tutta la vita che come lavoro voglio fare la "lettrice di romanzi per anziani malati".
    mi son sempre domandata se questo lavoro esiste veramente e se è possibile entrare in questo circuito oppure se è come il lavoro di bidello: un sogno irrealizzabile.

    e comunque stefano accorsi potrebbe quasi piacermi. però solo se giura di non lavorare mai più con muccino.

  5. io Accorsi non lo sopporto tanto, ma se lo dici tu Tfm, che è bravo e ci rende orgogliosi, allora posso quasi crederci 🙂

  6. è molto vero, Accorsi è bravo
    La trama non saprei, ormai dopo Lost, Soprano, Breaking Bad, e compagnia cantando, se non c'è in gioco qualche mostruosità strana di mezzo, metaforica o materiale che sia, il racconto non mi prende. Questione di gusti ovviamente.

    Volevo inoltre dire che TuttoFaMedia è uno dei miei blog preferiti, grazie per scriverlo a gratisse chiunque tu sia, Ciao :     )

  7. *Yet: è dopo, il problema

    *Kalantussia: il processo di Riabilitazione Accorsiana iniziò chez Bignardi

    *Moglie: speriamo ci legga

    *Paco: detta così sembra che sia una questione di registi bravi e registi scarsi. infatti.

    *Lala: stando al film esiste. credo sia un gran bel mestiere.

    *Grace: 🙂

    *7: prego, chiunque tu sua 🙂

  8. Io però avevo inteso che Accorsi i libri ai vecchietti morenti li leggesse per volontariato e non come lavoro vero e proprio. E credo che, infatti, esista davvero questa attività di volontariato (o almeno sono sicura che in terra di Francia esiste leggere libri per i non vedenti, sia accanto a loro sia registrando le letture) .

    Kalantussia

  9. Ma il Philippe Claudel regista è il Philippe Claudel bravissimo scrittore?

    (su Accorsì, va bene, lasciamo il beneficio del dubbio; secondo me la sua interpretazione magistrale ultima è stata quella del cornetto Algida, mentre ho eletto a mio nume personale il suo comprimario ("Santa maradona") Libero Di Rienzo, sicché faccio fatica a rivalutare l'Accorsì-attore)

  10. *Kalantussia: sì, hai perfettamente ragione. Mi sono lasciato confondere da una battuta che Accorsi a un certo punto dice a suo fratello. Correggo il post, grazie per la precisazione

    *Prof: sì proprio lui. Questo è il suo secondo film. Il primo è con Kristin Scott Thomas. Libero De Rienzo non capisco come mai non abbia mai fatto davvero il botto.

  11. mi accodo a grace83: non ho mai tollerato accorsi, giuro.
    potrei provare a rivalutarlo, a osservare scevra da pregiudizi, ma non prometto nulla.

    per quanto riguarda Libero, sono convinta sia l'uomo della mia vita.

    Libero, se stai leggendo, sappi che sì, lo voglio.

    aldf

  12. visto ieri con mika dai capelli corti. che fiilm garbato! un film piccolo, delicato, di quelli che scoppi a ridere mentre hai ancora le lacrime, struggente e divertentissimo! bravi!

    iob

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