Christina Aguilera, il Super Bowl e il fascino perverso dell’Epic Fail che diventa immantinente Epic Win

I have been performing the anthem since I was seven years old and I must say the Super Bowl is a dream come true. Christina Aguilera, lo scorso 24 gennaio, alla notizia che avrebbe cantato l’Inno di America al Super Bowl.


Ok, ieri, poco fa, si è consumato il Super Bowl con tutti gli annessi e connessi del caso (gli spot milionari tra cui He’s Back!, laddove “He” è Simon Cowell e “back” sta per X Factor USA, oppure lo spot della Chrysler cioè from Eminem to Marchionne in quattro parole).

Quest’anno the most annesso e connesso è stato, è, sarà, fu senza dubbio la performance di Christina Aguilera che ha sbagliato le parole dell’Inno Americano beccandosi una selva di fischi da centinaia di milioni di persone e insulti di chiaro stampo sessista che non staremo certo qui a ripetere.

Domanda: può una professionista tutto sommato capace fare una tale figura e ritrovarsi il giorno dopo sulle pagine di tutti i giornali di tutti i siti di tutti i blog di tutte le parodie di tutti gli sfottò di tutto il mondo?
Risposta: sì, Christina Aguilera oggi, domani, tra dieci anni, sulla bocca di tutti. Ti ricordi quella volta al Superbowl quando vinsero i Packers e quella ******* fece un po’ il cazzo che voleva?

Pensate a quella onesta impiegata del catasto che risponde al nome di Lea Michele: accollata nel suo cappottino da Lovely Sara in versione Shiny, Lea ha fatto i compiti, che brava scolaretta!, bene: mia madre saprà chi è Lea Michele guardando il tg2 delle 20:30 o l’intervento di Giovanna Botteri a tg3 Linea Notte? No. Però saprà di Christina Aguilera. Ah.

Quindi sì, Christina Aguilera l’ha fatto apposta. E quindi sì, il suo EPIC FAIL diventa immantinente un EPIC WIN (non è questo che conta, forse? chi l’aveva detto? mio nonno in carriola?) (che poi: solo per il fegato che ci vuole ad andare lì e comportarsi come una Patty Pravo qualsiasi) (Lovely Lea, hai capito? you’re so boring: la prossima volta, dopo che avrai venduto qualche milione di copie, fatto fiasco al cinema and so on, anche tu potrai, avrai potuto, volendo, sbagliare le parole dell’inno. Intanto torna a scuola vah, torna dai tuoi amici sfigati).

Poi ci sarebbero due parole da spendere su Black Eyed Peas, Slash -Slash!- e Usher: best baracconata evah, probabilmente (mancava Oprona come quella volta in Chicago e poi formule complete) ma, voglio dire, quale persona sana di mente non vorrebbe stare su quel dannato palco per quella che probabilmente è l’unica vera hit wonder di questo inizio millennio?

10 Replies to “Christina Aguilera, il Super Bowl e il fascino perverso dell’Epic Fail che diventa immantinente Epic Win”

  1. La pubblicità di X Factor mi piace un fottìo.

    Emily Valentine

  2. Lol, avevo visto quella di Eminem, mi ero perso Slash! Mitico! Esso vive!
    Clem

  3. Dopo aver visto lo spot di Eminem, direi che Marchionne is sooo staying in Turin!

    Domanda: sbagliare le parole dell'inno è epic fail. Farlo apposta è epic win. Far capire a tutti che l'hai fatto apposta per un po' di pubblicità, non torna ad essere epic fail?

    Marta

  4. mmmhh…non so, un po' sono con te e un po' no, nel senso che si il suo nome sarà ovunque ok, ma non sono tanto sicuro (come spesso dicono in molti) che se ne parli male basta che se ne parli, in questo caso il suo  nome è già un po' ovunque visto il divorzio+nuova relazione forse+forse rehab+film in uscita sul burlesque, aggiungere pure "ho scasciato l'inno al superbowl" non so io non l'avrei fatto. Già che ci siamo che ne pensi allora del nipplegate di qualche superbowl fa?

  5. Fossero stati in Italia non se ne sarebbe accorto un cazzo di nessuno. Si spicciasssero a giocare piuttosto.
    Questo è il paese della cuccagna per le teste di minchia.

  6. *Emily: fa molto Fringe. D'altronde, visto che chiude, Fox ricicla i programmi di grafica

    *Clem: Esso vive! LoL!

    *Marta: ottima domanda. Beh, se il mondo la percepisce come figuraccia, come sta capitando, se non sbaglio, in queste ore, allora rimane Win. Bisogna vedere alla lunga. Ma non credo che il mondo sia disposto a credere allo "strategismo" di Aguilera. Io, tutto sommato, ci credo. Quindi è Win.

    *6: anche io, un po' sono con me e un po' no, a dire il vero. Dici che c'è un limite alla voglia di "stare sulla cresta dell'onda?"

    *Norupies: il massimo che mi viene in mente è il trofeo Birra Moretti ad agosto con la D'Urso che butta voci e Biagio Antonacci che canta.

  7. *6: ah, il nipplegate. Vuoi davvero sapere cosa ne penso della famiglia JACKSON? Preferivo Janet quando era una verginella illibata e timorata di Dio a Fame/Saranno Famosi. Poi si è involgarita un'anticchia.

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