Josh Bazell, Vedi di non morire: a proposito di Sicilia, di posti di merda e di scrittori che scassarono la minchia

“Una cosa divertente da fare, la prossima volta che capitate in Sicilia: toglietevi dai coglioni il prima possibile. E di corsa: è un posto di merda, fin da quando gli antichi romani hanno dato fuoco alle foreste e spianato le colline, tutto per procacciarsi un vero e proprio granaio a due passi dalla penisola italiana, ma abbastanza lontano dalla costa da impedirvi lo sbarco delle cavallette.”

 

 

vedi-di-non-morireMettiamo che voi non siate siciliani, magari nemmeno italiani, e stiate leggendo questo libro di Josh Bazell, Vedi di non morire (Beat the reaper). Cosa penserete della Sicilia?

 

 

Dicono che noi siciliani siamo permalosi. NOI? Ok, sì, siamo permalosi. Però è anche vero che noi siciliani abbiamo un grande senso dell’umorismo e sappiamo ridere di noi stessi. Ve lo dico io quindi credeteci.

 

Il punto però è uno solo: c’è una regola non scritta a proposito dei siciliani e della Sicilia. La regola non scritta è: nessuno che non sia siciliano può permettersi di parlare male della Sicilia. Ecco quando diventiamo permalosi. E sappiamo tutti cosa intendo dire quando dico “permalosi”: sapete il significato della parola taliàta (guardata)?

 

“La Sicilia è un posto di merda”: ammesso e non concesso che il particolare possa diventare universale, ecco, io, che sono siciliano in quanto espressione di siciliani, dico che questo scrittore americano deve stare molto attento e deve guardarsi le spalle. Non sa quello che dice, e quando parla di Sicilia si deve sciacquare la bocca (poi dice che siamo permalosi).

 

E poi questo è un libro di mafia e i personaggi mafiosi continuano a parlare di mafia chiamandola per nome, cioè mafia, “non sapevo volessi entrare nella mafia, devi rendere conto alla mafia”: io non ho mai sentito nessun mafioso parlare della mafia come se esistesse davvero. Ma bisogna dire anche che io non ho mai conosciuto alcun mafioso. La mafia non esiste. Anzi sì, esiste. Ma solo per gli scrittori siciliani. Per questo motivo gli scrittori non siciliani che parlano di mafia scassarono la minchia.

 

P.s. A parte questo, il libro è molto divertente: anzi verrebbe da dire “brillante”.

10 Replies to “Josh Bazell, Vedi di non morire: a proposito di Sicilia, di posti di merda e di scrittori che scassarono la minchia”

  1. in famiglia sono la sola a non essere ancora andata in Sicilia
    ai miei uomini piace molto e prima o poi mi ci porteranno
    ciao

  2. parlavo di questo libro ieri sera con la nostra libraia preferita.
    abbiamo concluso che è un libro assolutamente da maschi.
     abbiamo anche concluso che ogni tanto a noi signorine fa bene leggere i libri da maschi.
    ciao amico.

  3. *Yet: vai vai, garantisco io.

    *Pattie: non so che libro sia però sì è da maschi, è sagace infatti 🙂 Ahah!
    Però alcune cose è un po' tirato via. Come il fatto che a uno nel programma protezione gli facciano fare il medico. Lo spiega in mezza paginetta: io deluso. Lo stile c'è eccome invece.

  4. Massì, c'è un revival del genere gangsta in generale, ed inoltre, grazie a giòrg' clùni che si è preso la casa su Lake Como e grazie a Nespresso, l'Italia è più in voga che mai negli steits. Ed è pure appena uscito Mafia II. E quindi si salta sul carro con libri e libri e libri.
    Clem

  5. io pure m'incazzo, si può dire m'incazzo? quando leggo male dei meridionali dei napoletani e compagniabella. solo io ne posso parlare male. e infatti in quel  libro quando ho letto quelle cose su sicilia ci sono rimasta male.
    però è un bel libro.
    ciao amico.

  6. bah!
    è da 4 anni che sono in Sicilia e me ne sto andando via di corsa perchè purtroppo quando vedi persone che hanno cuore e mente per poter cambiare e non fanno nulla anzi sono orgogliose di quello che sono…cioè rappresentanti di un mondo al contrario….si ritorna nel mondo dei detentori di un proprio destino,qualunque esso sia e si lascia indietro ciò che cocciutamente vuole essere specchietto per le allodole per vacanzieri e impossibilità di vita vera e civile per chi avesse la malaugurata idea di volerci stare…..a meno che non sia un tipo veramente "particolare e fuori dagli schemi"….allora per lui tanto di cappello e rispetto per il fegato…comunque da Sciascia a Bufalino a Brancati e anche in Pirandello ci sono critiche estreme per la loro terra, critiche fatte da chi ama la propria terra per vederla cambiata…..ma il sole qui come 1000anni fa brucia tutto e continuerà a farlo per i prossimi mille anni….comunque terra terribile e meravigliosa nello stesso tempo …è innegabile che qualcosa mi ha lasciato…..leggerò il libro 

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