Il sottile ricatto della compravendita di roba usata

Il punto è che in questi anni ho accumulato una quantità sterminata di libri e cd. E uso sterminata non a caso, perché in queste ore di trasloco sto procedendo a uno STERMINIO di inutilità che ha risparmiato solo la TOP 15 dei libri e dei cd che d’ora in avanti viaggeranno sempre con me che non posso separarmene sennò mòro (poi un giorno vi dico quali siano questi fortunati 15).

Comunque, THE STERMINIO consiste in:
* Libri e cd parcheggiati c/o amici e parenti
* LIbri e cd buttati dalla finestra: posso fare a meno del best dei Placebo e degli ultimi libri di Nick Hornby, no?
* Libri e cd VENDUTI a Librerie o Mercatini dell’Usato.

Laddove per librerie intendo MelBookstore che se li prende al 20% ma non è detto, mentre i mercatini adottano un criterio detto anche a CAZZO DI CANE.
Se c’è una cosa di questo mondo parallelo che mi ha *profondamente colpito* è proprio l’assoluta arbitrarietà del prezzo scontato e dei relativi dinari che vanno nelle tasche del venditore. I compratori infatti si comportano come se stessero facendo un FAVORE al venditore – con corollario di facce, risposte acide, etc – quando, tecnicamente, se il Venditore non vende il Compratore non Compra. Pensavo fossero nozioni acquisite sin dagli esercizi di prima elementare. Mi sbagliavo.

Situazione numero 1: MelBookstore, reparto cd.

Scaravento questi cd da me bollati come sacrificabili. L’omino addetto alla valutazione comincia a fare una scrematura, sulla base di un unico criterio: il suo gusto personale. Vabbè. Facciamo che non mi offendo per il fatto che mi scarta i FRANZ FERDINAND. Ne rimangono 16. A quel punto gli chiedo: SCUSI, ma quanto mi date di preciso per ogni cd? Cioè qual è il prezzo di partenza? Risposta: dipende dalla fascia di prezzo del cd, se è alta, media o bassa. Risposta inesaustiva, non credete? Infatti gli richiedo: e chi decide la fascia? Risposta: IO.
Ah beh allora!
E così, dopo aver GUARDATO uno a uno questi cd, l’omino mi fa: ti posso dare 32 euro. TI STA BENE? E uno che gli deve rispondere? 32 euro per 16 cd: 2 euro a cd, così ero bòno pur’io a fare il compratore di dischi usati a MelBook!

Situazione numero 2: Mercatino dell’usato.
Scaravanto una ventina di libri. Qui non funziona a percentuale fissa. Funziona che loro si pigliano i libri, assegnano un prezzo, poi lo mettono in vendita e il ricavato metà io metà loro. Vabbè. Insomma l’omino del Mercatino comincia a scrivere su un COMMODORE 64 del 1987 i titoli dei libri e il rispettivo valore scontato. Poi mi dà un foglio stampato: FIRMI QUI QUI E QUI.
Guardo la lista dei libri e dei prezzi. Io Uccido di Faletti l’ha messo a euro 4,20. La pioggia prima che cada di Jonathan Coe a euro 2,85. Domanda: scusi, una curiosità. Ma come fate a stabilire i prezzi? Risposta, piccatissima: IN BASE ALLE NOSTRE PREGRESSE CONOSCENZE DEL SETTORE.
Mi guardo intorno: una signora di 90 anni sta comprando delle tazzine usate da caffè a 90 centesimi, e una sedia di plastica a 2 euro. Questo è il settore. Vabbè.

Questo post per dirvi che se andate a bancarelle e a mercatini di libri di Roma magari trovate della bella roba Tieffemmina e magari anche delle scritte a lato che io quando leggo e mi annoio scrivo delle cose a lato, tipo TIEFFEMME FOR PRESIDENT, TIEFFEMME REGNA, cose così.

19 Replies to “Il sottile ricatto della compravendita di roba usata”

  1. Aggiungerei alla lista (che poi vanno insieme a quelli di melbookstore che "ti danno" il 20%) i rivenditori di libri scolastici.

    Mi veniva sempre un buco nello stomaco (e nel portafogli) quando consegnavo 6 libri usati dello spessore quanto il diametro di una quercia secolare e mi vedevo recapitare un unico volumetto nuovo.

  2. io li regalo..per essere presa per il culo da altri mi ci prendo da sola
    Paola

  3. secondo me dovevi regalare tutto a una biblioteca di quartiere.
    saresti stato il loro heroe.
    anche perchè seppure ti liberi di cose superflue e di (ormai) poso conto, sono comunque cose decenti e/o belle, visto che le hai scelte tu 🙂

  4. c'è anche chi viene a prenderli a casa e si fa pagare per portarseli
    e dire che se c'è un usato sicuro è quello del libro
    ciao

  5. solo 15? solo 15?
    oddio io coi libri non ce l'avrei fatta.
    io cmq nel mio big move di luglio ho portato i libri ciofeca al wash and dry dove sono stata per un anno e dove c'è punto di bookcrossing

  6. *Marco: esatto, quella sensazione lì di dispiacere. Che poi loro ci fanno la cresta.

    *Paola: infatti un'altra parte della collezione finirà regalata

    *Viola: oh mi hai dato un'idea, ho ancora tanti libri belli, sai?

    *Yet: intendi la nettezza urbana? 🙂

    *Pattie: sì diciamo che con i cd ce l'ho fatta. Gli altri digitalizzati: lavoraccio. Con i libri ho i miei 15 del cuore, ma sono esclusi quelli di lavoro e quelli da mille pagine e quell- vabbè lì saliamo 🙂

  7. Secondo me ci prendevi di più se tiravi fuori un tavolino dell'ikea e facevi "la bancarella" davanti al garage!! (poi già che c'eri spremevi 4 limoni, 2 cucchiai di zucchero e offrivi pure la limonata freshca freshca!)
    kia..

  8. Geniale l'idea di Kia! Poi con tutti i fanz che hai, li chiamavi a raccolta a badare alla bancarella e stavi a posto.

  9. *DONNE, se volete siamo ancora in tempo, ho decine di *cose* belle e che non voglio buttare. Però siete tutte lontane. Potrei fare come Berlusconi, farvi salire su un pullman e poi farvi cantare MENO MALE CHE TFM c'è 😀

  10. "Potrei fare come Berlusconi, farvi salire su un pullman e poi farvi cantare MENO MALE CHE TFM c'è :D"
    ma lol! Nessuno in quel di Roma?  È così gigante Tina, non riesce a incaricare commentatori per dare giusta casa agli eccessi?

  11. Ei! ma libri e cd te li salvavo volentieri io, e ti offrivo pure una tazza di te' (con biscotti).

    aldf

  12. no, coi libri non ci riuscirei mai, nemmeno con quelli più brutti! e a proposito: 2,85 per La pioggia prima che cada sono anche troppi 😀

    ah, ora vedo se pampero è disponibile e veniamo a tenerti la bancarella…

  13. Situazione numero 3: la prof trova una compravendita di libri usati, compra un librino che cercava da assai, è che è quasi nuovo, anzi, nuovo, a metà prezzo. E chiede, la prof: come funziona se io voglio portarvi dei libri?
    Eh, dice la smilza libraia: eh, li devo scegliere, perché ho poco posto.
    Giusto, pensa la prof, è un buco sta librerietta qua, mica ci può far stare tutti i libri.
    Così, va a casa, prende e carica su una paccata di libri, alcuni dei quali nuovi, essendo che la prof, quando legge, odia piegare il dorso dei libri. E odia anche buttare i libri, ma qui non li butta, monetizza. Ci mette dentro anche un librone della P.D.James che l'ha fatta sbadigliare. E ragiona: se il libro costa 18 eurini, e la smilza libraia lo rivende a 9 eurini, quanto darà la smilza libraia alla prof? E giù conti su conti.
    Comunque, la smilza libraia poggia i miei libri in terra, e fa due pigne di libri: una di qua, una di là.
    Il criterio? Mi è parso questo: se li conosco di qui, se non li conosco, di là.
    O roba del genere.
    Poi li conta: uno, due tre… otto…
    E tira fuori dieci euro dalla cassa: non ha due euro di resto?, mi fa.
    Eh?? Otto euro?? Un euro a libro? No, che non ce li ho i due euro di resto!
    Allora anche se mi lascia quei due romanzoni storici nuovi, che siccome non li co nosco li avevo scartati, le do dieci euro.
    Eh?? No che me li tengo i miei due romanzoni storici, brutta cretina, che mi dai otto euro in nero senza neppure una ricevuta, e poi mi vendi la sola P.D.James a nove euro.

    "brutta cretina" non gliel'ho detto perché sono una vigliacca e avevo insieme la mia figliola, ma ho riportato a casa i libri rimasti, e li ho in macchina, e appena vado a trovare un mio collega sempre menato coi soldi, ancora più di me, glieli porto tutti.
    Commento lungo, scusa, ma ce l'avevo sul gozzo, quella lì.

  14. Noooooooooooooo! Lo voglio io il libro con le annotazioni TFMineeeeeee! Rilancio, offro 3 euro per Jonathan Coe e approvo la proposta di Grace di tenerti la bancarella. Così la costringo anche a tornare da me a Roma! 🙂

  15. io sto provando a svuotare la terza fila sulle mensole di casa prima che la libreria ceda di schianto… ho fatto una sacchettata di libri tipo faletti e littizzetto  e ho spedito il Marito al Libraccio … non ho voluto sapere nulla, ma con il ricavato mi sa che non abbiamo coperto la pizza fuori della sera successiva.
    La prossima volta provo anche io opzione donazione alla biblioteca.

  16. per vicissitudini che non sto qui a narrare (dieta) ho dovuto radicalmente rifare il guardaroba. Allora ho deciso che in parte avrei donato gli abiti e in parte li avrei venduti – tra questi, anche cose buone e seminuove -, portandoli in uno dei posti che menzioni.  Ci ho ripreso, a volte, meno di un quarto di quel che ho speso. Ma il settore dei libri è una goduria, ci ho comprato vere chicche a prezzi stracciatissimi.

    mi incavolo a morte quando mi "stracciano" il prezzo di ciò che vendo. Godo paurosamente quando compro a prezzi ridicoli un oggetto prezioso quanto un libro o un cd.

    morale? Per me, ci insegna molto del reale valore degli oggetti materiali, delle "cose". Frena qualche istinto shopperello, mi fa pensare che certe entità – libri, dischi, cultura in genere – dovrebbero essere disponibili per chiunque, non aggràtis (perché l'autore credo abbia diritto a un compenso) ma a prezzi ben più ragionevoli degli attuali…

    ma è un mondo difficile!

  17. volevo le note a margine. e la bancarella. voto per l'unione, la bandiera e le partite (noi che arriviamo e bancarelliamo) il premio bancarella a chi ne vende di più.

    ho regalato tutti i librini da bimbo, ragazzino, ragazzo (…a vapore)  alla parrocchia per iniziare una biblioteca condivisibile ma le mamme mi hanno detto ehi! non è mica una discarica la parrocchia! le cose vecchie buttale! 

    invece da leggere strutture a bologna c'è una libreria che uno prende oppure porta. credo che porterò!

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