Fui fan hardcore della collana Contromano di Laterza

vasta1qualche anno fa laterza si inventò una collana, “contromano”. italia, città, persone, storie, sguardi obliqui, cose così.
palermo è una cipolla” di roberto alajmo, “l’italia spensierata” di francesco piccolo, libri così.
fu un periodo magico, in cui noi gente un po’ così che amiamo i libri un po’ così eravamo orgogliosi di averci la collana editoriale del nostro cuore (un po’ lo stesso orgoglio di quando votavamo pieni di superbia autocompiaciuta quel partito che ora non c’è più).
bene. contromano negli anni ha funzionato e così sono usciti titoli su titoli, sempre più e di più, fino al paradossale andazzo di questi ultimi mesi, in cui ogni quarto d’ora arriva un nuovo contromano in libreria.
bene, bravi, complimenti, bis.
se fossi laureando ci farei una tesi: “come rovinare le cose belle: il caso di contromano di laterza”.

giorgio vasta è un ottimo scrittore. “il tempo materiale” sta tranquillamente nei primi dieci romanzi italiani degli ultimi dieci anni. per contromano ha appena pubblicato “spaesamento”: spunto interessante, scrittura eccellente as usual. ma, come già accaduto con antonio pascale e altri autori di recente, questo “spaesamento” non lascia nulla, assolutamente nulla.
emblema perfetto della china che ha intrapreso contromano negli ultimi mesi: non aggiunge, non leva. sta lì. c’era o non c’era, noi eravamo uguali. esiste qualcosa di più deprimente per un libro?

la musica è finita, arrivederci e grazie: mai più un soldo, manco in saldo.

8 Replies to “Fui fan hardcore della collana Contromano di Laterza”

  1. Hai ragione, ormai dentro la collana c'è troppa roba.
    Non ho letto Spaesamento ma mi dispiace constatare quanto il progetto abbia perso identità.
    Uno dei titoli che si salva, a parte Alajmo e Piccolo, è New York è una finestra senza tende di Cognetti.
    Te lo presto. 🙂

  2. Di quella collana ricordo con piacere "Torino è casa mia" di Culicchia.
    Ah, quando stavo là…
    Luca

  3. *Luca: anche a me piacque molto. Pur non essendo mai stato a Torino apprezzai l'intuizione di procedere per ambienti e anche altre osservazioni tipo quella sulle ondate migratorie e le relative percezioni della gente.
    Quando ancora Contromano aggiungeva.

  4. madò bravo.
    anche io l'ho pensato in questi ultimi tempi, ma non avevo le parole giuste.
    mi era parso un rifugium peccatorum.
    ciao amico.

  5. Ho scoperto di aver comprato tempo fa "Né qui né altrove. Una notte a Bari" (pollice giù), e sto leggendo or ora "Filologia dell'anfibio" che, all'opposto, mi aggrada assai 🙂

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