Quando leggerai questo messaggio sarò già lontano
l’altro giorno leggevo in giro qualcuno che si dispiaceva di questa estate che sta scivolando via come una saponetta. siamo già ad agosto, mamma mia, mi pareva ieri che. cose così.
beh io no.
adesso forse dirò qualcosa che qualcuno boh dirà ma come è possibile? insomma io devo dire che sto facendo quello che voglio. quindi no, non sta scivolando via.
avevo dei piani. li sto mettendo in pratica. fare piani non è mai stata la mia specialità, ma da poco ho scoperto che fare piani non costa niente. poi magari ti dice culo e vanno come devono andare. era gennaio. ho ribaltato il tavolo ho detto: ok, allora si fa come dico io. sì, c’erano anche sei o sette vaffanculo in allegato.
e sono qui che preparo compilationi, che preparo i caricabatterie. mi piace viaggiare leggero. intendo l’intento. che lo so poi che ci sarà sempre quella cosa che dirò -dopo, poi- ah se lo sapevo che non la usavo non la portavo! non so quando sono, non so dove sono
ora
ma so che sto facendo una cosa che voglio. tornare qui, in questa città. nella città.
se devo proprio riassumere la mia vita
la mia vita è questa qui:
ho sempre cercato un modo per scappare dal posto in cui mi trovavo in un dato momento. l’unica differenza era il tempo impiegato per attuare il piano di fuga.
fine. questa è la mia vita in due righe. ci credete? credeteci.
(e non sto qui a dirvi che “posto” non significa solo “posto” ma anche “posto”: ci arrivate da soli, vero?)
invece qui nel posto in cui sto andando in cui sarò andato in cui fui andato ricordo che la prima volta uscii dalla metro una specie di paresi da parte a parte e dissi: ma chi se ne va, da qui?
dovettero trascinarmi a forza: piansi, sulla scaletta dell’aereo
(un poco di melodramma ci sta, se non qui, quando?)
poi tornai
ora torno. ritorno. solo gli anni pari, mi raccomando. già. cose che ho deciso. cose che succedono. se devono succedere. me ne vado dove voglio andare a fare quello che voglio fare. lo zaino aperto. il boarding pass stampato. niente libri, niente quaderni, niente penne.
allora: dove ci vediamo di preciso?
New York. Almeno io avrei quella reazione in quel posto.
New_AMZ
(che non a caso, nel suo nickname…)
Ci potremmo vedere al numero 42, ok?
(ma cosa te lo dico a fare, che sei già lontano)
ma è vacanza o altro?
saluta la regina 😉
Per prima cosa a bere, comunque. E per seconda a ballare. La combinazione deciderà del futuro. E' la mia filosofia.
ben arrivato e buona fortuna
mi piacerebbe alla corrida, ma forse no. che mi fa impressione. in un bar, defilato. solo con gli indigeni. fare quello che. soddisfazione.
buon viaggio? buona permanenza? vabè buon tutto 🙂
non è che ci ho capito molto… comunque in bocca al lupo per tutto!
mah. ora a cambridge, poi a caen.
il punto e che a me piace qualunque posto, ma me ne vado sempre, non ho mai tempo per dire qui e casa, il che e triste perche c'e sempre il momento degli addii ad attenderti dietro all'angolo ed e una parte che con il tempo sopporto sempre di meno.
in ogni caso, have fun!
stefania
mmm..che tu sia tornato di nuovo a parigi????
bè buone vacanze comunque!!!
Ralloz
amico non lo so. questo tuo post mi ha smosso qualcosa.
o forse avevo solo bisogno di un pretesto per farlo smuovere questo qualcosa.
comunque, stai bene semrpe.
Di certo non lo sappiamo ma di sicuro ci incontreremo.
estia
E non fermarti mai.
Laurabeat
nella rete, no?
auguri qui.
e per restare fedeli alle citazioni te ne lascio due in regalo se non basta il pensiero. "chi conosce il suo limite non teme il destino", "ogni destinazione, qui, è un destino".
buon vento
neru