The Epic Psicodramma: buttati fuori da un pugno di consonanti slovacche, cioè Mucha, Skrtel e il pupazzo STURBY

Il punto di Tieffemme.

L’altra sera ero a cena a casa di amici e di un cane. Tra un involtino alla melanzana e uno spiedino di non ricordo cosa, siamo finiti a parlare del sistema Italia. Con noi c’era una ragazza di Olanda, da poco trasferitasi da noi. Il tono della cena era questo: Scusa ragazza di Olanda ma sei pazza che da Olanda vieni a Italia proprio adesso? E lei: ma l’Italia è bella. Eh l’Italia è bella. A nulla è servita la nostra fredda analisi: guarda che l’Italia è al punto più basso della sua storia recente! Siamo depressi! Incapaci di guardare al di là dei nostri nasi! Le letterine conducono i telegiornali! Ci siamo incattiviti e istupiditi! Ragazza di Olanda sorrideva: e vabbè ma voi siete Campioni del Mondo.

La delusione per l’ignominiosa figuraccia di ieri contro la Slovacchia è proporzionale alle aspettative e allo stato d’animo di ognuno di noi. Quattro anni fa l’Italia usciva dal primo quinquennio berlusconiano, credeva di aver visto tutto (…) e viveva nell’illusione di poter voltare pagina. Non sapeva ancora che quel senatore di vantaggio equivaleva a un’ora d’aria prima di tornare nelle celle.

Il popolo italiano è capace di grandi cose. Ma solo se messo sotto pressione, solo se si ritrova sull’orlo del precipizio. Nel 2006, con una miracolosa coincidenza, i sentimenti del popolo italiano si saldarono con i sentimenti di una squadra motivata e eccitata dallo scandalo di Calciopoli e con i sentimenti di un allenatore e di giocatori carismatici. Tutti, compresa la nonnetta all’ospizio, remavano nella stessa direzione. Fu trionfo, inaspettato ma anche voluto e meritato. Adesso possiamo dirlo, era come se incosciamente sapessimo già che quella era solo una dolce parentesi, che dopo saremmo tornati nell’inferno dei legittimi impedimenti e dei bavaglini. Urlammo, facemmo all’amore e ci tuffammo nelle fontane in una orgiastica libidine carnascialesca: tutto fu possibile, ma niente sarebbe più stato come prima.

Agli Europei del 2008 l’Italia, con Cassano tra i convocati, fece un pessimo torneo. Umiliati dall’Olanda (0-3), passammo il turno passeggiando sulle carogne della Francia già derelitta. Dopo una partita insulsa, perdemmo ai rigori contro la Spagna. In campo europeo le squadre italiane sono un completo fallimento da diversi anni. Per un pelo non siamo scesi nel ranking europeo. Dobbiamo ringraziare l’Internazionale, allenata da un invasato isterico e altre cose che cominciano con la -i. Una squadra i cui unici italiani sono un signore di 47 anni di nome Francesco Toldo che va ad allenarsi con il bastone, e un altro, Marco Materazzi, il cui unico compito era quello di scrivere i cartelloni con l’uniposca: milan merda, juve squadra di ladri, totti mettiti il dito in culo. cose così.

ita_14_672-458_resizeIl fallimento dell’Italia è il fallimento di un sistema calcistico e nazionale a tutti i livelli. La verità era sotto gli occhi di chi, lucidamente, aveva il polso della situazione. L’Italia è un popolo depresso, senza alcuna capacità (e voglia) di reagire. Sta chiuso in una stanza buia. Le cose succedono, là fuori. Un signore con problemi con la giustizia può essere nominato all’improvviso ministro proprio per poter sfuggire alla giustizia: no scusate non posso venire al processo perché devo organizzare il ministero.
Come quattro anni fa l’euforia si mangiò altra euforia in un climax orgasmico, così oggi la cappa di depressione che grava sul nostro paese, la classica profezia che si autoavvera, ha finito per legarsi a doppio filo alla depressione di una Nazionale che, diciamo la verità, nessuno s’è filato fino a dieci minuti prima dell’inizio del Mondiale, ognuno preso dai propri fallimenti personali.
Tutto era deprimente, in Italia. Era deprimente Mazzocchi con i suoi occhialini, in quello studio che pareva uno scantinato. Era deprimente la Rai tutta incapace di tenersi i diritti di tutte le partite. Era deprimente Sky con quello sfarzo e con quell’ottimismo di plastica. Era deprimente l’assenza di vere polemiche e di linciaggi pretestuosi ai danni della squadra. Era deprimente l’accanirsi contro Cannavaro e il suo futuro ingaggio con gli Emirati Arabi. Erano deprimenti le città italiane, ieri alle 15:50. Un deserto, una gigantesca assenza di energia. Tutti a tifare, in teoria, a crederci, quando sapevamo benissimo che stavamo per andare, in silenzio e in fila per due, al patibolo.

ita_07_672-458_resizeEcco perché è inutile più che puerile, prendersela con Lippi, con i nonnetti Cannavaro e Gattuso, con Balotelli diventato un “oggetto”, feticcio delle nostre stesse manchevolezze, con i Quagliarella che dovevano giocare ma su cui nessuno di noi avrebbe scommesso un centesimo. Ecco perchè è inutile più che doloroso pensare ai gol subiti in fuorigioco, a quelli salvati sulla linea di porta, all’assenza di Pirlo, unico faro di gioco di questa squadra, al clamoroso errore -decisivo- di De Rossi in teoria uno dei pochi veri campioni della squadra. Tutto inutile. Perché ogni cosa, in questo Giugno Disgraziato, ha la stessa matrice. Chi di noi oggi è indignato, offeso, chi di noi oggi si sente umiliato e si accanisce sui resti malconci di una ventina di giocatori, infierendo su chi già ha perso, dovrebbe rivolgere altrove il proprio malcontento. Delusi e insoddisfatti da uno scenario sociale e personale quasi apocalittico molti di noi hanno proiettato nella Nazionale di calcio aspettative, speranze, pretese di rinascita. Quasi che uno schema, un guizzo, un quagliarello, potessero miracolosamente trainarci a rimorchio e farci uscire dalle sabbia mobili. Ma così non poteva essere. Abbiamo perso. Ma da tempo oramai.

***
Comunque io gliel’avevo detto a Marcello: ‘a Marcè ma chi cazzo te lo fa fare? Sei Campione del Mondo! Non tornare! Puoi solo fare peggio, puoi solo macchiare il ricordo! E quello gnente. Testardo e cocciuto. Ha avuto coraggio, c’ha voluto riprovare, ma ha peccato di presunzione, di hybris, voleva dimostrare qualcosa a se stesso: sì ma noi che c’entravamo?

Ieri prima partita vista su Sky. Caressa meno nocivo del solito. Bergomi conferma tutti i suoi limiti, che nascono e muoiono con una sola parola: Inter. L’abbiamo capito che tifi per loro! Basta nominare Balotelli! Invece su Ilaria D’Amico avevo sempre sospeso il giudizio. Da ieri ho deciso che non la reggo. Finalmente, sotto pressione, ha gettato la maschera, mostrando tutta la propria insipienza calcistica: secondo Ilariona, Lippi e i giocatori avrebbero dovuto affacciarsi al balcone, inchinarsi davanti alla Nazione e chiedere SCUSA solo perché avevamo perso contro la Slovacchia. Se invece avessimo perso contro il Brasile lo SCUSA SCUSA non era necessario. A nulla sono valse le pacate rimostranze di Marco Urlo Tardelli: Ma che cazzo dici? SCUSA DE CHE? Ilariona ha proseguito mezzora nel suo delirio.

Diciamo che la partita era cominciata bene. Al quindicesimo secondo Di Natale tira in porta da centrocampo, sperando di fottere il portiere che stava ancora aggiustandosi il pacco. Non l’ha sorpreso. E non ha sorpreso anche noi: vedrai, sarà l’unico tiro in porta. infatti.
E dire che la formazione italiana era molto forte, su carta: in porta l’esperienza di Marchetti, che aveva appena finito di mangiare i biscotti PLASMON, poi alcuni senatori A VITA di Villa Arzilla e altra gente che sconosciuta era e sconosciuta tornerà.
La Slovacchia non era da meno. In porta tal MUCHA, e poi un pugno di consonanti BUTTATE a casaccio in mezzo al campo: da SKRTEL a STOCH per finire al pupazzo STURBY.

Comunque il primo tempo è riassumibile così: dei sacchi di patate che pensavano di stare sul set di dolce e gabbana contro un manipolo di pericolosi uomini dell’est appartenenti alla “famiglia” siberiana (a giudicare dagli ottomila tatuaggi), uomini tra l’altro usciti a uno a uno dal prestigioso concorso “L’uomo più BRUTTO del mondo e se ha i denti storti è MEGLIO”.
Altra possibile sintesi: THE MASSACRO. Gli italiani non ne hanno presa una, le consonanti slvcch sempre in anticipo sul pallone, una sottile angoscia che serpeggiava a ogni passaggio, fino alla MINCHIATONA di De Rossi che regala un pallone a qualcuno insomma VITTEK ce lo mette in the saccoccia, rendendo felice the Slovacchia. LA SLOVACCHIA! Ma voi ci siete mai stati? Io sì, a Brtslv. Un consiglio: non andateci mai, ci sono solo napoletani che sperano di andare a MIGNOTTAZIE.

Vabbè nel secondo tempo Lippi toglie qualche cariatide del mesozoico e mette MAGGIO (era de maggio) e Quagliarella. Meglio me sento. Per dieci minuti buoni non succede nulla. IL TEMPO SCORRE. La nazione si stringe tra radioline, Brunetta che dice “i lavoratori lavorano e non perdono tempo!” (girano voci che nel suo ufficio ci fosse un computer sintonizzato in streaming su justin.tv, ma vabbè noi non faremo le spie), birre alle cinque di pomeriggio che -meno male!- almeno siamo allegri insomma entra quel gran PIRLO e si accende la luce. Pirlo che tra l’altro cammina sulle stampelle essendo uscito da un infortunio gravissimo che chiunque di noi rimarrebbe in prognosi riservata per due settimane. Tant’è. Pirlo con le stampelle riesce a fare paura a CONSONANTI di SLOVACCHIA. Dal quindicesimo del secondo tempo, l’iradiddio
(e qua apro una parentesi, sì un’altra. Allora: la vera CAPORETTO sarebbe stata una sconfitta per 4-0 e tutti a casa. Invece, siccome ogni mondiale, tra rigori, arbitri MORENI e quant’altro, deve essere sempre un’angosciona, ecco i fuochi d’artificio, INUTILI)

ita_24a_672-458_resizeChe se non ve ne siete accorti che eravate impegnati in riti vodoo contro Lippi ma il secondo tempo è stato bellissimo. Certo, se l’arbitro non fosse stato il migliore (e onesto, con buona pace di bossi) del mondo magari ci avrebbe dato un gol irregolare in fuorigioco o quello sulla linea (secondo me il baricentr-). Vabbè: azioni spettacolari. MUCHA il portiere indegno che fingeva di essere stato sparato (io gli sparavo, se ero lì), gol veri, Quagliarella che diventa MARADONA e Di Natale PELE’, Cannavaro si ricorda di essere un calciatore, ribaltamenti di fronte, pericolosi contropiedi consonantici, Chiellinone che salva in due occasioni, il gol più da FESSI del mondo (su rimessa laterale! e qua l’Italia si stringe davvero, un unico BESTEMMIONE dal manzanarre al reno passando per il Vaticano), altro gol, risse e controrisse, mancano due minuti eh no allunga il recupero! Mancano trenta secondi! Ultima azione, aspè forse ce la facciam- No, it’s ovah, stavolta per davvero.

E quindi finisce così. Buttati fuori a sportellate da loschi narcotrafficanti sudamericani, da disoccupati neozelandesi che secondo me si fumano pure le canne e ora da questi slovacchi che se te li trovi in un vicolo di notte ti conviene pregare gesù, giuseppe emmaria. Le tre nazionali più scarse del mondiale. Poteva andare peggio? NO.

Caro Raimondo, ti lascio con una previsione che oggi potrà sembrarvi folle, ma io la faccio lo stesso: tra due anni l’Italia di Prandelli vincerà gli Europei. Io ho finito. Grazie.

19 Replies to “The Epic Psicodramma: buttati fuori da un pugno di consonanti slovacche, cioè Mucha, Skrtel e il pupazzo STURBY”

  1. grande TFM! mi hai fatto sorridere 🙂 e la previsione finale riporta un po' alla mente l'europeo vinto nel '68 dopo la celeberrima eliminazione ad opera della corea nei mondiali del '66
    pampero

  2. post bellissimo sopratutto la prima parte molto amara….
    dopo aver toccato il fondo non ci resta che scavare
    per il resto avevi ragione il nano porta sfiga

    forza giappone! 

    emilia20

  3. Che bello questo post!
    E comunque questa storia che tutti chiedono scusa è una buffonata. Siamo fuori? Siamo fuori.
    La morale della favola è che solo un cieco non vede le enormi attinenze tra cosa è questa nazionale e cosa è questo Paese.
    Stamattina mi sono riguardata i gol di Italia 90. Sarà che avevo 14 anni, e ora sono nella fase disillusa, ma ho coscienza piena che un Baggio non tornerà mai più.
    Greis

  4. hai. ragione. su. tutto.
    e ho riso moltissimo per 1. pupazzo sturbi; 2. consonanti a caso; 3. uomini brutti e da paura (ed è pure poco).
    (soltanto: io su quaglierella ci contavo e mi dispiace abbia giocato così poco, ma soltnto perché ho fidanzato napoletano, ecco.)

  5. prima parte del post da antologia. bravo bravo bravo.
    per la prima volta mi è parso che di sta nazionale e di sto mondiale non gliene fregasse niente a nessuno. sarà che è il mio primo mondiale da emigrato, sarà che affezionarsi a questa squadra era dura anche sforzandosi, ma ieri nel bar barcellonino zeppo di italiani in cui ho visto la partita le uniche esagitate ("datti all'ippica!" ma detto agli slvkk, mica ai nostri) erano le donne che probably non avevano mai visto una partita in vita loro e per altri 4 anni non ne vedranno.
    la mancanza di reazione, di interesse quasi, della squadra era quella dei tifosi davanti a questo scempio, e degli italiani tutti di fronte a scempi ben più gravi? ci hanno così svuotato tutti questi anni di italia triste, becera, impresentabile? non ce ne frega più niente nemmeno della nazionale, come ce ne frega sempre meno dei brancher, delle leggi bavaglio, dei nani e delle ballerine che ci governano e che (non) si oppongono? 
    tocca sperare in prandelli, che risvegli le nostre anime sopite e ci conduca verso un futuro radioso fatto di europeo 2012, di legalità e di giustizia sociale. 

  6. Il problema sono gli italioti come te, che non riescono a scendere dallo sgabello e trattare i non italiani con piu' rispetto. E' quindi normale che tutto il mondo ci ride in faccia (guardati un po' i titoli dei giornali esteri).
    A BrAtislAvA vi consiglio vivamente di andarci, e' piena di gente educata e gentile. Per finire, le tue consonanti mettitele dove dico io, va.

  7. Secondo modestissimo e personalissimo parere mi hai centrato il problema dritto in fronte.
    la sensazione che agli italiani non freghi più niente di niente è stata evidente durante questi pochi giorni di mondiali. Non c'hanno nemmeno più la forza per i soliti scongiuri?
    stizzofrenica.

  8. Bellissimo post!!!!!!
    Complimenti
    Maria luisa Fabbri

  9. quando anche Caressa ha esclamato BUONANOTTE….ho capito che era veramente…RILLY,…finita

    ITS OVAH

    The Delusione

    -samu-

  10. Tutto il deserto del cuore friabile di una palla di fieno è racchiuso in questo post.
    "..in porta l'esperienza di Marchetti, che aveva appena finito di mangiare i biscotti PLASMON", BAHAHAHA, ma almeno è più carino di Buffon. Forse un futuro meno sacco di patate, meno fiacco, giovane, e daidaidai non giocato alla cazzo di cane e smarmellato, forse, si puo'. Pochi ricordi da legare a questo mondiale, chissà tra 4 anni dove sarò e se saremo ancora su Internet a parlarne.

    Ilaria

  11. *Pampero: ma sì, dopo ogni caduta c'è una Rialzata! E viceversa

    *Emilia: forza Giappone, Cile, Uruguè e Ghana. A questo punto che Mondiale atipicissimo sia

    *Greis: uh Italia 90, il mio primo e ultimo pianto per una partita di calcio. che fessi, farsi fottere in semifinale.

    *altrove: bierre? volevi dire birre?

    *Emme: beh sì i campani loi dicevano, va dato atto. Fuori dalle mura però Quagliarella, specie tra gli addetti ai lavori, era dato come ultima ruota del carro. Poteva essere il nostro Paolo Rossi: Poteva.

    *Hanz: Prandelli è una brava persona. Purtroppo se non vince verrà massacrato anche lui. Anche la mia sensazione era: si indigna chi deve indignarsi per mestiere o chi ne capisce poco o ne capisce ogni 4 anni

  12. *7: prenderla un po' più SUL SERIO no, eh?

    *Stizzo: di solito avremmo campato secoli sui gol annullati, non dati, etc. invece manco quello

    *Hanz: ahahahah sono proprio un grandissimo testa di Italiota!

    *Maria Luisa: thanks, as usual

    *Samu: ahah anche io sul "buonanotte" ho detto vabbè

    *Yet: la scaramanzia…

    *Marco: alta, bionda, con gli occhi azzurri 😉

    *Ilaria: pochi ricordi è vero, tutti personali tra l'altro

  13. ragazza di Olanda e sua coinqua sono adorabili! 🙂
    il cane (ancora) non lo conosco

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