Oscar 2010: il trionfo di The hurt Locker e di Kathryn Bigelow offuscano la stella di Avatar

oppure: la prima donna regista a vincere un oscar
oppure: ex moglie batte ex marito
oppure: film low budget batte film più costoso di sempre
oppure: film disastroso al botteghino batte film con più incassi nella storia degli incassi della storia del cinema
oppure: evangeline lilly batte michelle rodriguez

bigelow

quelli degli oscar avranno pensato: non è che siccome esseri umani di pianeta terra ci sono cascati belli belli che hanno fatto credere loro che avatar era il miglior film dell’universo terra e anche di pandora, allora significa che è vero. quelli degli oscar hanno detto: mo’ gli facciamo vedere noi. e così hanno preso un film uscito nel 2008, passato sotto silenzio alla mostra di Venezia del 2008, costato 11 milioni di dollari e capace di incassarne -finora- solo 13, un film diretto -per giunta!- da una donna, un film di 131 minuti in cui non succede -in teoria- praticamente nulla, insomma per vendicarci di james cameron e di avatar dobbiamo stupire mondo. e mondo si è svegliato stupito. the hurt locker, dunque.

see you on the other side. iraq. un elicottero sta per partire riportando a casa un soldato ferito: ha il femore spezzato in nove punti. forse tornerà a camminare. forse no. i due compagni della sua unità lo salutano. il ferito dice a uno di loro: torna a casa sano e salvo. l’altro risponde: ci vediamo dall’altra parte. già, ma qual è l’altra parte? e questa parte?

 bigelow prova a raccontarlo attraverso gli occhi di un’unità di artificieri, chiamata a disinnescare -ove possibile- le bombe di cui il territorio iracheno è disseminato. The Hurt Locker (secondo wikipedia una locuzione che sta per “luogo rischioso”, secondo una lettrice di questo blog un’espressione che richiama il concetto di “bomba”) è un film che assume uno sguardo documentaristico sia sul piano della forma che del contenuto: scene lunghe, estenuanti come lunghi ed estenuanti sono gli appostamenti dei militari; ma anche inquadrature mosse, camera a spalla, stacchi interni velocissimi che restituiscono il concitato delle azioni di guerra. Ma lo sguardo diventa subito cinematrografico con l’uso abbondante di soggettive, di campi e controcampi, di prospettive e punti di vista, di dettagli, e addirittura dello zoom -lo zoom!-. The hurt Locker non presenta sceneggiatura classica, quanto piuttosto una “collezione” di scene quasi autoconclusive, dei minifilm che seguono alla lettera i dettami dei manuali di teoria e tecnica del cinema. Completamente assente la colonna sonora, tranne in alcuni momenti cruciali: breve concessione allo “spettacolo”. Il ritmo viene puntellato in due modi differenti: a livello paratestuale da alcune scritte in sovrimpressione che sanciscono il conto alla rovescia delle unità in missione (30 giorni alla rotazione, 18 giorni alla rotazione e così via). Il livello interno al film, invece, è dominato da un unico elemento narrativo e anche emotivo: l’adrenalina. L’adrenalina dei soldati alle prese con le bombe ma anche con il nemico, spesso invisibile, fatto di occhi e di sguardi ostili; l’adrenalina della regia -della forma-; l’adrenalina dello spettatore che si cala nella parte e tifa per questa parte o per l’altra parte; l’adrenalina delle azioni andate a buon fine ma anche di quelle mortali; l’adrenalina che, tra la vita e la guerra, ti fa scegliere la guerra: the rush of the battle is often a potent and lethal addiction, for war is a drug. anche la guerra è una droga.

Scene di rilievo:
la prima. il film si apre con la soggettiva di un robottino utilizzato dagli artificieri e che, mediante telecamera, fa sopralluoghi per scoprire eventuali ordigni. La scena del protagonista che torna dopo una missione al campo e, ancora vestito da guerra, con casco, tuta e imbracature varie, si infila sotto la doccia e l’acqua che va via è sporca di sangue; l’agguato in mezzo al deserto e il conseguente appostamento di ore e ore, in quell’immenso videogioco che è, appunto, la guerra.

Curiosità:
la prima donna a essere nominata come migliore regista fu lina wertmuller nel ’77 per pasqualino settebellezze; seguirono jane campion nel ’94 per lezioni di piano e sofia coppola nel 2004 per lost in translation; adesso kathryn bigelow è la prima donna a vincere come regista. notevole.
-quando ero piccolo, nel 1990 o giù di lì uno dei miei film preferiti era blue steel, con jamie lee curtis, di kathryn bigelow. poi mi dimenticai di quel film. mi è tornato in mente in questi giorni.
-il protagonista del film è jeremy renner, attore quasi sconosciuto che aveva già fatto ingannevole è il cuore più di ogni cosa, di asia argento con ornella muti e marilyn manson; e poi una serie di cameo di attori più o meno noti. guy pearce, che è uno di quelli che il nome non dice nulla ma la faccia sì: ha fatto priscilla, l.a. confidential, memento e anche the road; ralph fiennes che lo conosciamo tutti, purtroppo; christian camargo che -udite udite- era il killer del camion frigo nonchè fratello pazzo furibondo di dexter in dexter 1; e infine, dulcin in fundo, in ben 3 scene abbiamo evangeline lilly cioè kate di lost, che qui non ha il tempo di fare quel che sa fare meglio: la gattamorta.

the hurt locker, voto: 7 (non è un capolavoro)

degli altri oscar, che dire: sandra bullock che vince un oscar, bah. diciamo che l’america ha dato un premio a se stessa, per la fama e il peso -nel senso di incassi ai botteghini- che bullock garantisce ogni volta. e poi, poteva mancare la solita favola morale stavolta rappresentata da blind side? contenti per jeff bridges anche se crazy heart è ancora da vedere. e molto di più per christophe waltz, il cattivo di inglorious basterds. e poi l’italiano fiore, miglior fotografia per avatar, e michael giacchino, altro grandissimo pezzo di lost. e avatar? beh, non per dire, ma io l’avevo detto.

29 Replies to “Oscar 2010: il trionfo di The hurt Locker e di Kathryn Bigelow offuscano la stella di Avatar”

  1. Ma magari avessi provato tutta quell'adrenalina…
    Un film che ho dimenticato immediatamente dopo i titoli di coda. Sarà che per me certe cose sono talmente ovvie che non potrebbero mai sorprendermi, soprattutto se mostrate con uno stile documentaristico, ma non con la stessa efficacia delle immagini vere.

    Per certi versi è uguale ad Avatar. Temi rifritti, sterotipi, ma ottima ripresa e belle inquadrature. La guerra però dà quel senso "impegnato" e allora quest'anno, con un presidente nero che continua le invasioni democratiche, gli americani hanno voluto far vedere che la guerra è bella anche se fa male. Toh guarda, una citazione addirittura musicale. L'ho detto che è uguale ad Avatar.

  2. *Axl: ma come! non posso credere che un appassionato di cinema come te possa paragonare avatar e the hurt locker! ma come! 
    e poi credo tu sia troppo ingeneroso con the hurt locker. è vero che il tema è trito, ma è anche vero che non lo cavalca per niente. agisce in continua sottrazione -a parte un paio di schifezze che secondo me poteva risparmiarsi, tipo l'aquilone-. può non piacere, può risultare noioso, ma non facciamo che i gusti influenzino il giudizio.
    tecnicamente avatar e the hurt locker sono due ottimi film, ma hanno un elemento che li rende "due cose" profondamente diverse: lo sguardo, l'approccio del regista. cameron vuole abbagliare, vuole scintillare, vuole dire "io ce l'ho più lungo di tutti", e così facendo si dimentica della storia lasciando che prenda derive ridicole e patetiche. bigelow se ne frega delle gare e dei record e cerca uno sguardo neutro, perlomeno ci prova. è vero che le immagini vere sono più efficaci e che i tg ci hanno abituato a tutto, ma è anche vero che l'obietivo palese di the hurt locker è proprio di raffreddare la materia trattata, incandescente e esplosiva. non a caso quando bigelow sceglie di riscaldare il film tocca i suoi punti più bassi: per questo non può dirsi un capolavoro.

    ma paragonarlo a avatar: maddài! (detto à la mughini)

    ciò detto, son d'accordissimo invece con la lettura "politica" e "complottista" dei vincitori degli oscar.

  3. Tu non mi conosci perché è la prima volta che lascio un commento…
    Uh… a dire il vero anche io non ti conosco perché sto leggendo il tuo blog solo da ieri. Però ho letto la tua opinione su Avatar e quindi già mi sei simpatico.

  4. I tatuaggi di Guy Pierce ce li si ricorda eccome. Hauevah diciamocelo, la Bigelow ha la regia più maschia che una regista abbia mai avuto.

  5. @TFM: Ho solo sottilneato delle affinità tra i due. E non puoi contrariarmi come Mughini! Visto che quel gobbo (:P) lo fa senza avere argomenti di solito. Approfondirei volentieri l'analisi di The Hurt Locker e l'elemento di una fine immanente, più che imminente, che non arriva mai.
    Ora però devo scappare, stasera provvederò!

  6. TFM ti seguo da un po' di giorni assiduamente e ti faccio i complimenti per il modo in cui scrivi e per molte cose che dici che mi sento di condividere.

    Al di là "dei saluti di rito", posso dire di non aver visto The hurt locker e di essermi documentata quando mi sono resa conto che aveva avuto tutta questa serie interminabile di candidaure. Lo vedrò e so già che resterò delusa, poichè ogni anno non vincono mai i film, a mio parere, migliori (come l'anno scorso con The millionaire per intenderci); mi è rimasto un grande cruccio: perchè questo film uscito a Venezia nel 2008 non è stato candidato agli Oscar 2009? O forse, sarò malpensante io, era bello mettere ex marito ed ex moglie a confronto? O forse l'anno scorso doveva vincere The millionaire perchè anche Bollywood doveva essere premiata (leggasi anche: è bene mantenere buoni rapporti con un'industria che sta crescendo e ha disponibilità economiche, quindi quale migliore occasione di coprire un film insulso di Oscar?) e dunque non volevamo tra le palle film molto patriottico che poi lo dovevano far vincere per forza?
    Mi è dispiaciuto che Vera Farmiga non abbia preso l'oscar per Tra le nuvole

    Vabè… Io mi tengo quel capolavoro che è Inglorious Basterds… Che poi perchè Christoph Waltz l'hanno nominato come miglior attore non protagonista? Secondo me è il vero filo conduttore del film, Brad Pitt è, tutto sommato, irrilevante.

    N.B. Spero di essere smentita da The hurt Locker, ma ci credo poco.

    Alessia

  7. Sinceramente.. la penso come il primo commento.
    L'adrenalina non l'ho sentita neanche per mezzo secondo e anche io ogni volta che seguivo il film speravo di trovare il punto che giustificasse la nomination agli oscar.. ma non c'è stato.
    Tutto ovvio.
    Filmetto, da dvd.

  8. Luogo rischioso? Credo sia più una specie di "scrigno del dolore", inteso come qualcosa che contiene la morte: in questo caso le bombe.

    M.

  9. che The hurt locker non sia un capolavoro è chiarissimo. Ma capperi quest'anno poteva essere davvero il coronamento di Tarantino che al capolavoro c'è andato vicinissimo o forse l'ha fatto pure (parlo per me). Con una sceneggiatura perfetta a dir poco, e si vede sfilare il premio da un film che come scrivi – e per me è un difetto – è un'accozzaglia di scenetta autoconclusive con un finale-concetto appiccicato alla fine così con lo sputo.
    intendiamoci, The hurt locker è un bel film di guerra. ma nulla di più.

  10. *Lord: infatti è chiaro. il mondo si divide in due: chi sì e chi no

    *Belg: io oggi ho scoperto -pensa te- che ghì pirs e ghiì ricci non sono la misma persona

    *Axl: ok, a poi. p.s. io sono anche gobbo, eh

    *Alessia: infatti non credo verrai smentita. con il vento in poppa degli oscar uno si aspetta chissà che. e invece no. è uno di quei film a cui puoi dare 7 o 5 ed è la stessa cosa. Concordo su Waltz. è protagonista. credo che lì si tratti di clausole contrattuali e produttive. cioè, il ruolo è assolutamente protagonista, l'attore no. era semisconosciuto e come tale è stato assunto.
    la questione della partecipazione di hurt locker al 2009 o 2010 me la son posta anche io. e sono d'accordo con te sui motivi non esattemente cinematografici. però su the millionaire invece non sono d'accordo: a me è piaciuto moltissimo, ma io hamo il cinema di danny boyle, e il suo straordinario talento visivo.

    *astinenza: insomma non ti è arrivato.

    *Noodles: il finale appiccicato. infatti. il finale di hurt locker è orrendo.

  11. *M: mi sa che hai ragione, mi sono fidato di wikipedia e l'ho riportato senza nemmeno pensarci. perché non aggiorni la pagina di wiki? diffondiamo conoscenza!

  12. sai che cosa?t
    tutta la questione psicologica del soldato..
    già la conoscevo..
    a me non ha dato nulla di nuovo.. lo so che sono dei manichini.
    Sarà che son troppo cinico per un film del genere e certi ragionamenti me li ero già fatti di mio

  13. Cosa? The Hurt Locker (detto anche “Du ore dove non succede gnente!” sulla nuca)prende 6 e dico 6 oscar! Ma stiamo scerzando, Allora Baaria ne doveva prendere almeno 60 perchè tanta è a distanza tra le due pellicole! Sono stanco di questo cinema di merda!
    Gli Americani a parte la tecnologia e qualche caso fortunato(Fratelli COEN, Eastwood) il cinema non sanno neanche cosa sia! A tempo debito ci sono voluti gli europei come Leone, Kubrick, De Sica, Besson, Truffaut dai quali hanno attinto a piene mani alla fonte della creatività e dello spessore culturale fondato su secoli e secoli di storia che purtoppo loro non hanno!

  14. Ma lo "scrigno del dolore" non era inteso come la scatola di latta che contiene gli effetti personali del soldato morto? 
    Comunque io con hurt locker mi sono annoiata e lo confesso…ho mandato avanti x4 verso la fine alla ricerca di una svolta, di qualcosa che mi togliesse la noia…ma non l'ho trovato.

    E ieri sera invece ho visto Precious, in lingua originale con sottotitoli sbiascicato di Harlem-italiano. Durissimo, proprio crudele, e intenso, vero, dallo schermo usciva la puzza di fritto…però ci sono rimasta un pò così quando nei titoli di coda è uscito "executive producer: Oprah Winfrey". Non è un pò come dire "prodotto da Maria de Filippi"? Maledetti preconcetti!

    v7days

  15. non lo so se me lo guardo io The Hurt Locker. un bel film sulla guerra, che mi è piaciuto tanto, è stato Jarhead. ci ho comprato pure il romanzo dopo, che infatti meritava pure.

    comunque il mio caro Jeff ha spaccato.
    cià

    Ilaria

  16. A me personalmente ha fatto troppo ridere la faccia di Cameron inquadrato  quando premiavano la ex moglie!
    Era del tipo:" Ah Ah che figo hai vinto tu. Pazienza! Tanto avevo fatto un film per fare un sacco di soldi e li ho fatti; francamente dell'oscar me ne infischio!"
    The hurt locker non lo guarderò: mi hanno rotto le palle i film di guerra al di là che siano belli o meno. Tanto più che gli unici che mi sono veramente piaciuti sono Salvate il soldato Ryan e We were soldiers (anche se il secondo è decisamente troppo propaganda) mentre i grandi classici come platoon e apocalipse mi hanno fatto venire sonnolenza….

    ps. Avatar per me rimane come Star Wars che (come è giusto) non vinse oscar importanti come film o sceneggiatura ma spianò la strada agli effects!

  17. sarà cattiveria, sarà aacidità cumulata da quando avatar era ancora in produzione ma…quando l'annunciatrice del tg ha declamato gli oscar, mi ha pervaso un'ondata di soddisfazione gigantesca. Dico solo una cosa: TIE'!!! alla faccia del "film del secolo".

    trix

  18. *14: io avrei da ridire anche su eastwood, pensa un po'. però ci sono tanti americani che il cinema lo sanno fare. non esageriamo, dài

    *v7days: boh aggiungo anche la tua traduzione e interpretazione. anche io voglio vedere precious. con maraiah imbruttita. tu scherzi, ma vedrai che defilippi invaderà anche il cinema, è l'unica cosa che le è rimasta.

    *ilaria: non solo, standing ovatione di tutti, anche della canalis anche se ci stava capendo pochino

    *Natror: secondo me la faccia di cameron era solo e soltanto la faccia di uno che rosicava 😉 p.s. ci avrei giurato che tu hurt locker manco lo avresti visto!

    *trix: quanto mi sta sul cazzo cameron e quella spocchia. alla premiazione di miglior film secondo me c'è rimasto davvero male.

  19. @Tfm: Sono così prevedibile? Da cosa l'hai dedotto?

    Ps. per la faccia di Cameron possibile, anzi probabile, però c'era quel sorrisetto che mi lasciava pensare che stesse contando i soldi 🙂

  20. Ho scritto e riletto il commento promesso. Mi piace talmente che credo sia inutile metterlo, ho dimostrato a me stesso che nonostante l'effetto soporifero sono riuscito a cogliere tutto.

    Quindi io povero diavolo più cinofilo che cinefilo, snobberò The hurt locker, senza parlarne, per sentirmi più vicino a quei grandi espertoni che si sarebbero strappati le vesti insultando i giurati in caso di un CameronShow; invece stRappano spumante alla notizia dei 6 oscar della Bigelow (sbav), senza preoccuparsi dell'affidabilità di una cerimonia che ha visto Sandra Bullock premiata come peggiore attrice, nonostante il razzie award.
    Professoroni che, per fortuna, non eguaglierò mai.

    P.S.
    Si lo so che sei gobbo, per questo ho messo la linguetta tra parentesi.

  21. Chiedo scusa per il casino di nick, ho commentato con il mio alter ego, ma confermo tutto. gh

  22. Si TFM guardati maraiahcon i baffi e vestita malissimo! A un certo punto ha anche un vestitino che sembra una cassiera del Despar del 1983. 🙂
    Ops! Ecco che torna il morbo "mi diverto tanto a criticare vestiti e capelli di film e programmi tv"! La smetto, ok!

  23. BessonRohmerlanouvellevague aah, quanto fanno star bene. Io per esempio faccio nouvellevague almeno due volte al giorno, dipende dalla dieta e dalla digestione.

  24. *Natror: diciamolo, vaffanculo cameron che i soldi ti escono dalle orecchie 😉

    *UomoDaiMilleNick: diciamolo, bigelow ha settemila anni ma è molto più sexy di liz hurley (cui assomiglia)

    *V7days: cerco precious, poi ti dico

    *Belg: ma non ci credo manco se ti vedo

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