Le primarie a Rue Visconti, Paris. Bersani e mi sembra un Replay. Marrazzo e Via Gradoli che c’entra sempre

Tra le tante cose che si possono fare a Parigi l’altro giorno una di queste era votare per le primarie del Partito Democratico.

Premesso che il Partito Democratico al momento non è il mio partito. Premesso che mi fa orrore –orrore!- il modo in cui è stato gestito finora –orrore!- e premesso che non lo so mica se è giusto che le primarie siano aperte a chiunque –compreso il qui prode Tieffemme, ah l’enfant! Il pitì Tieffemin!- e che il segretario possa essere eletto anche da chi inciampa nei seggi, dette queste cose

dimanche mi recai in quel di Rue Viscontì. Che non è certo Luchino ma un tizio nato e morto tipo nel secolo dieci settimo eo dieci ottavo. C’è da dire che dalla fermata Odeòn sui tronchi degli alberi e sui pali dei segnali stradali troneggiavano dei fogli a4 stampati a colori con l’inconfondibile e amabile logo del PD –a proposito Pigi, vedi che devi fare– con le indicazioni appropriate in italiano: per votare vieni qui.

Qui, o ici, è qualcosa che ha a che fare con il Partito Socialista Francese, non ho ben capito, ma evidentemente qualcuno gli ha chiesto di ospitarci a casa loro. Insomma il palazzo è bello. Da fuori. Si entra, poi ci sono altri fogli a4: trasi! Trasi! Il seggio, anzi la stanzetta sembra la stanzetta delle serve, cioè dove sta tipo la portiera. Dentro ci sono delle sedie accatastate, della gente, cioè tre donne, tipo sheila, mary e tati, cioè una che è la più piccolina e infatti è tati, una che non conosce benissimo la langue franzèz e che è la più bella e infatti è sheila, una raffreddata che è la più anziana e infatti è mary, sedute dietro un banco tipo scuola elementare. Ci mettiamo in fila. Una elettrice sta chiedendo: ma a che servono le liste? Poi chiede: per votare mi metto lì? E lì indica una specie di cabina malferma suggellata da una tenda blu tipo quelle della doccia. Mary la raffreddata dice: se ha bisogno di riservatezza sì, altrimenti si appoggi dove crede ahah! Ride, solo che il tappo di raffreddore smorza la risata. Poi tocca a noi. Sheila dice: avete la cortesia di aspettare qualche attimo che deve arrivare il presidente di seggio? Io: bien sur! Chi siamo noi per non aspettare le president! Le president! Tempo cinque secondi e, trafelato, arriva le president! Conciato e abbigliato come un conduttore di TRL Total Request Live, con tanto di capello phonato, ecco il sosia di Carlo Pastore, che arriva fa due sorrisi, mette due firme. Le president!

Faccio la mia x gigante sull’unico candidato votabile, cioè Marino Ignazio, imbuco e me ne vado, per sfuggire prima possibile ad un’atmosfera di NOIA devastante. Certo, che care le mie occhi di gatto e Matthew, un po’ più di coinvolgimento potevate mettercelo, eh? Vogliamo creare un po’ di movimento anche se siamo a casa di quelli che ti dicono sempre bonjour ma si fanno anche sempre i cazzi loro?

Vabbè. Ha vinto Bersani. Sorpresa! E chi se l’aspettava! Davvero sconvolgente. Vince Pigi Bersani. Qualche anno fa avrei fatto i salti di gioia. Oggi no, non li posso fare per un 60enne che hai sempre l’impressione che stia per dire: piattaforma programmatica, uno che non sa chi siano gli EMO e Lady Gaga –sic-, uno che sembra stringerà un’alleanza con l’UDC cioè con CUFFARO. Bersani, ti conviene metterti a pedalare, ma tanto proprio, se vuoi riconquistare me e quelli come me che una volta votavano con orgoglio i DS e oggi si ritrovano boh. Intanto Rutelli sta per farci la grazia. Sempre troppo tardi.

Visto da ici, l’affare Marrazzo mette una tristezza che mi fa diventare il cuore piccolo così. Pur non avendo accesso ai media italiani –come ha fornito la notizia MInzolini? E gli sciacalli della PdL hanno almeno il buon senso di tacere?- credo di essermi fatto un’idea.

  E cioè che tra tutte le cose una continua a non tornarmi. Dunque. Qualche anno fa, alla vigilia delle elezioni regionali Marrazzo venne pedinato, spiato, fatto oggetto di approfondite indagini misteriose. Lui come anche la Mussolini. Dietro c’era chi sappiamo noi. Almeno così dicono. Tutta la vita privata di Marrazzo e dei suoi parenti venne violata. Niente saltò fuori. Marrazzo venne eletto presidente e governò. Ecco. Mi pare davvero strano che dopo uno “spavento” di quel tipo, Marrazzo non si sia reso conto degli enormi rischi a cui si stava esponendo, del conto che prima o poi avrebbe dovuto pagare. Cioè, qualcuno verosimilmente già sapeva, e lui sapeva che qualcuno già sapeva, e nonostante tutto, si è esposto frontalmente –da kamikaze– a tutto questo. Perché? Mi viene solo da dire: evidentemente il peso pubblico del suo ruolo gli era talmente insopportabile da obnubilare le sue categorie di giudizio. Detto anche: la politica non è un mestiere per tutti.

E comunque ho capito che, di riffa o di raffa, via Gradoli c’entra sempre.

17 Replies to “Le primarie a Rue Visconti, Paris. Bersani e mi sembra un Replay. Marrazzo e Via Gradoli che c’entra sempre”

  1. Punto 1: ancora lì sei? ma allora ormai la francia è casa tua? gatta cicova caro mio!!!
     e poi ti devo bacchettare-
    le occhi di gatto si chiamavano
    Kelly, sheila e tati.
    kelly non mary.
    Non si scherza coi ricordi d’infanzia!|

  2. .. ah, ecco! Allora ricordavo bene! Che Mary niente c’entra con la coppia Sheila-Tati.. pfiu.. pensavo ad un attacco fulminante di demenza senile! ;o)

  3.  mette tristezza anche qui, il caso 
    non per l’aspetto politico ma per quello esistenziale
    comunque hai fatto bene a votare alle primarie, anche se qualcuno le intendesse come la conta dei coglioni
    può darsi che ci restino solo quelle 
    ciao

  4. quelloc he volevo dire l’ha detto paro paro la pat.
    cheffai apparì???
    a noi questo ci interessa, altro che le primarie del piddì!
    ecco.
    dai del pane ai tuoi (e)lettori 😀

  5.  Stavo per dire "ma TFM, Kelly, non Mary. Kelly quella di occhi di gatto, non Mary..Lesa maesta’ dei ricordi d’infanzia!!", ma poi ho pensato che era meglio non dirlo, visto che te lo hanno gia’ fatto notare.. Allora fai finta che non abbia neanche scritto una lettera, io..

  6. cioe’ non hai visto la prima del GF?

    senti tfm, siamo già troppi a estero. tu ci servi a italia.

    iob

  7. *Pat, Fran, Viola, Asperger: grazie per la correzione. Chissà cosa mi è saltato in mente. Kelly! Ma tanto avete capito lo mismo, c’est vrai?

    *Viola: conto, conterò, spero di contare nei prochain jours!

    *Yet: sì della politica frega nulla, la storia è agghiacciante, perlomeno vista da qui.

    *Tubbie: mi persi il kick off, non era mai accaduto. Poco male, almeno non cado nella dipendenza. Comunque sì, servo a Italia, ma Italia non serve a me, maintenant!

  8. Ma, non so, se riesci a postare pure da la Franss, a me viene da dire posta pure ma stai lì. Ché magari la Franss è pure lei uno schifo, ma da qui si fa fatica a credere che possa essere più triste di qui.
    Bonjour, bonne nuit

    (brainstorming sulla Francia in seconda media: che cosa sapete già della Francia? Diciotto han detto Parigi, quindici Louvre, sette la Garonna (0_0), tre Carla Bruni e una il bacio alla Francese)

  9. tieffè se nontorni ti vengo a prendere…
    già quelle due ancora non si ritirano…e qua va tutto a rotoli.
    finitela!

  10. Qui ci si stava preoccupando.
    Sospiro di sollievo tirato, quello che c’è a parì te lo puoi mica portare a Italia? Che qua torno io e partono tutti. Cos’è, tetris?

  11. be’, se era un sosia di Carlo Pastore almeno era un bel ragazzo… in Italia son tutti musi e bruttoni!

    C.

  12. *Prof: la Garonna?!? Bacio alla francese?!? Vabbè

    *Viola: vienici a ripigliare, se vuoi passa prima di qua che poi ci facciamo l’altro pezzo assieme

    *Virgh: magari organizziamo un raduno a metà strada, tipo in the midlle of the alpi 😀

    *C: sarai mica Carlo Pastore? Nel caso non vale eh

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