“Ciao, sono Andy dei Bluvertigo: ho iniziato a esaudire i miei sogni, ma sono all’inizio di un percorso che si evolve man mano”

I vantaggi del prendere i mezzi pubblici.
Da qualche settimana nelle stazioni metro più *in* di Roma -ponte mammolo, anagnina, laurentina- campeggia una foto, questa:andy
E ogni volta, devo dirlo, mi si stringe il cuore così. Dico: no, dai, non è possibile.
Stamattina, mentre saltellavo di video in video sul tubo, mi sono imbattuto in un video, questo:

Quindi, mentre Morgan è ormai sempre più lanciato nei suoi deliri di onnipotenza, tra elucubrazioni musicali dotte e autocitazioni sempre più onanistiche, Andrea Fumagalli detto Andy diventa Shenkeriano.

Un giorno, quando *davvero* ci fermeremo ad analizzare con calma quale disastro siano stati questi anni 00, avremo un ottimo punto di partenza.
Lesson namba one: once upon a time, i Bluvertigo.

10 Replies to ““Ciao, sono Andy dei Bluvertigo: ho iniziato a esaudire i miei sogni, ma sono all’inizio di un percorso che si evolve man mano””

  1. NUOOOOOHHHHH il passaggio di Morgan al mainstream mi ha lasciato piuttosto indifferente ma Andy che si svende ai corsi di lingua è così deprimente che in confronto Ladri di biciclette è un film ottimista D:

  2. ossignur! Ma mi domando e chiedo, questi della shenker che pubblico di riferimento hanno in mente? Cioe’ su chi dovrebbe fare breccia il cartellone? Bah

  3. *Palbi: esattamente lo stesso pensiero che faccio io. Per deformazione tutta mia ogni volta che mi avvicino a *qualcosa di comunicazione* mi chiedo: sì ma a chi si rivolge? Questi mi sa che non l’avessero molto chiaro. Avevano dei soldi. Sono inciampati su Andy e bella lì. L’intervista stile-Iene penosa.

  4. Beh mica può rimanere a far la fame. Con le condizioni in cui versa la musica in Italia è pure comprensibile 😀

  5. *Nick: anche perché, diciamolo, abbiam capito che i Bluvertigo erano Morgan e basta

    *Yet: la pubblicità non fa un’ottima pubblicità

  6. anche io l’avevo vista, a Bari, un paio di settimane fa. e anche io non ci potevo credere.

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