L’imperativo categorico di chi va a correre: “Ehi, io ho una certa dignità!”

Salve amici, benvenuti ad una nuova puntata della nostra amatissima rubrica “In forma con Tieffemme: consigli per correre meglio.” Tema di oggi:
La Dignità
Correre è fatica, sudore, disciplina. Abnegazione, sofferenza, lacrime. Sì, lacrime!
E infatti. Siete mai andati in un parco qualsiasi? La gente, quando corre, NON è felice. No che non!
Li vedi, certuni, inzaccherati nei loro k-way quando ci sono 40 gradi. Quelle tempie che pulsano, quei cuori che esondano e li senti proprio battere tutùn tutùn tutùn. La gente che corre, quando corre, pensa alle catastrofi: paralisi improvvise, cani che azzannano le giugulari, infarti del miocardio. Cose così.


Ma chi me lo fa fare?

Sì, questa è la domanda. Toccatevi i rotoli di panza che strabordano dalle vostre magliette. Ecco la risposta. Adesso penserete che io sia un nazista che terrorizza le folle. NO! E sapete perchè? Perché una volta, anch’io, ero come voi. Ero un losco individuo chiatto flaccido rancoroso e livoroso. E adesso guardate cosa sono diventato! Sono più alto di dieci centimetri, sono bello, biondo e dico sempre sì. E ho dovuto pure assumere una segretaria per tenere a bada le fans che stazionano sotto il mio portone: Tieffemme! Ti prego! Ti prego, fammelo toccare! Fammi toccare il tuo grandissimo polpaccio!

Ecco. Allora seguitemi. Disciplina, come dicevo. Che vuol dire? Vuol dire che il supplizio, il dolore, la sofferenza, le crisi isteriche devono essere quotidiane! Ogni giorno dovete alzarvi dal letto bestemmiando in calabrese, con in corpo un tale odio e un risentimento verso voi stessi e chi vi circonda che non ve lo sto a dire. Il vostro primo pensiero deve essere:
Maledetto il giorno in cui vidi per la prima volta sullo scaffale quel barattolo di nutella.
Nutella merda!
Poi, mentre fate colazione dovete pensare alla vostra tabella. Cosa prevede per me oggi l’Inferno? E via così ogni mattina. Ricordate, meglio venti addominali al giorno ogni giorno per il resto dei giorni che cento il lunedì e poi basta che vi guardate allo specchio la panza è ancora lì molla molla e dite: non ce la farò mai!

E grazie al cazzo!


Se ancora state leggendo questo post siamo sulla buona strada. Quindi. Andate davanti allo specchio. Spogliatevi nudi. Sì! Ho detto NUDI! Asciugatevi le lacrime e sorridete. Avete capito bene, sorridete. Dovete essere FALSI. Prendervi per il culo da soli. Fate un bel respiro. Adesso siete pronti per andare a correre.Ma prima. Prima di affrontare il parco, i nonni e i bambini cinquenni che con i loro innocenti ditini indicheranno voi e la vostra panza. Ricordate: ANCHE VOI AVETE UNA DIGNITA’.
Sì, da una vita vi fanno credere che no, e invece io vi dico di sì.
Per cui: i primi cinque minuti di corsa andranno via abbastanza lisci (ma mi raccomando il riscaldamento!), al sesto minuto circa scatterà l’allarme. Lo sentirete solo voi. E’ la nutella che parla.
Comincerà a lusingarvi, a farvela odorare come una profumiera qualsiasi. Ma voi sarete più forti. Pussa via, nutella! Nutella merda! Non basterà. Lei è subdola, sottile, insinuosa. Si presenterà sotto forme cangianti e mutevoli, la più gettonata delle quali è: IL DOLORE. Ma mica forte, no. Lieve lieve. Un cric al ginocchio. Un croc alla caviglia. Un sgrunf alla milza. Resistete. Perché, proprio quando sarete sul punto di mollare -di solito si parte con le allucinazioni olfattive, poi visive- la situazione si schiarirà. Verso il minuto quindici infatti arriverete nella Landa della Gioia. Le vostre gambe zompetteranno allegre e giulive, le ginocchia su fino al petto, i talloni andranno a titillare le vostre natiche di ferro.

Sì, sarete sull’orlo della follia. Che le vostre natiche sono ancora come dei super santos bucati. Però tutto vi sembrerà bellissimo. I bambini vi sembreranno graziosi e carini e i vecchietti così simpatici e saggi. Penserete ai vostri partners che ve la danno e ve lo danno a qualsivoglia ora del creato e che, soprattutto, non vi contraddicono mai più. Penserete ad un mondo in cui il lavoro e le case sono garantite per tutti, un mondo in cui Berlusconi non è mai nato. Insomma, tipo calarsi i funghetti allucinogeni.
Ma non durerà molto. L’onda di ritorno. Preparatevi. Sarà durissima. Il momento dello SWITCH. Senza preavviso, tra il minuto venticinque e il minuto trenta vi ritroverete all’Inferno, con un solo pensiero in testa: Il suicidio.

Il momento più duro. Quello in cui le ginocchia, le caviglie e i talloni cominceranno a giocare a Shangai in modo del tutto autonomo. La bocca rimarrà aperta nonostante i comandi opposti del cervello, emettendo un suono simile ad una nenia funebre che, a intermittenza, si trasformerà in un sinistro sibilo che creerà il vuoto attorno a voi. Gli occhi, spiritati e iniettati di sangue, produrranno uno strano liquido che agli occhi esterni apparirà come sudore ma invece è quel che è: semplicemente, lacrime. La vostra pelle, infine, assumerà quel tipico colorito che risponde al nome di: MORTE.

Amici, quello, proprio quello, sarà il momento di ripetere a voi stessi, l’imperativo categorico. Come un mantra, decine e decine di volte:
IO HO UNA CERTA DIGNITA’.
E allora sì, che everything is gonna be alright, voho giuro.

Oh no! Il tempo a nostra disposizione è terminato, per cui vi do appuntamento alla prossima puntata di “In forma con Tieffemme”. Non mancate!

Se potessimo uscire dal nostro corpo e osservarci mentre corriamo allo stremo delle forze, capiremmo tutto di noi e non pronunceremmo mai la fatidica frase: ah, se avessi i soldi andrei dall’analista!

22 Replies to “L’imperativo categorico di chi va a correre: “Ehi, io ho una certa dignità!””

  1. ecco io volevo solo sapere se c’è un posto decente dove andare a fare tutto questo vicino a casa mia e cioè vicino a casa tua.

    perchè secondo me a occhio e croce no e non vale, cazzo, perché tu ci hai la macchina e se vuoi vai a correre su una spiaggia del tirreno, e io nel parcheggio del pam.

    Tzè.

  2. e l’individualità della corsa sarà salva perché tu secondo me non ti svegli alle sei (come in teoria dovrò fare io se voglio correre)

  3. oddio quanto ho riso. E’ tutto vero vero. Mi sono lanciata sul joggin una volta sola, mi è bastata, il problema sono le amiche che ogni settimana pretendono nuove performance. Vorrei puntualizzare però. Non hai sollevato un annoso problema femminile. Il reggiseno atletico. 😛

  4. Carissimo.

    Ho un amico corridore. Ma corriddore per davvero. Un vero podista.

    E lui a forza d’insistere m’ha convinto. E pure tu. E pure Linus, forse.

    Per il momento sono nella fascia di chi corre e la panza ce l’ha ancora. Ma si spera di migliorare, neh.

  5. *Jun: allora. Il parco degno di questo nome più vicino è Villa Torlonia. Sì, io ci ho la tieffemme-car ma non la uso. Sai dove vado a correre? Indovina indovinello: sulla tiburtina! stradin stradine, tra bucuresti ubriachi persi e vecchie che aspettano l’autobus. Un giorno di questo mi aròtano. E comunque è vero non mi sveglio alle 6 🙂 Però scusa tu a che ora torni a casa? Il pomeriggio sul tardi è perfetto. P.s. ora che ci penso, se non erro qualche parchetto nei pressi di Casal Bruciato ci dovrebbe essere…

    *Alli: ehm ti giuro non avrei mai detto ci potesse essere un problema del genere… In che senso? Che stringe? Comprime? Balla tutto? Io ne potrei raccontare di simili, ma per i maschietti 😉

    *Quad: anche io voglio l’amico podista. Loro conoscono quei trucchetti fondamentali… No, Linus no però. Migliorare si migliora, ma la panzetta, purtroppo, solo con la corsa non se ne andrà neva. Ci vorrebbe un’alimentazione da monaco tibetano e io no. Per esempio. Per il mio fisico, basta una media chiara per vanificare una seduta di corsa. Ma vogliamo mettere?

    *Yet: hai capito tutto, te 🙂

    *Adedip: manco io l’ho capita, a dire il vero. E’ insopportabile. Però, ecco, sì, il senso è quello 🙂

  6. E domani per me è piscina

    (ottanta/cento)

    Oh-hò, complimenti: finalmente si leggono le tre lettere quassotto

  7. eh ma io, io ci ho provato. io l’altro pomeriggio mi sono messa in abiti sportivi e mi sono diretta verso il parchetto dietro casa mia. Io mi ci sono messa eh, ma non è fisicamente, è proprio concettualmente che non riesco neanche a fare il giro dell’isolato.

  8. perchè non ci hai detto che sei il Detentore della Verità?

    Non ne hai sbagliata una.

    Geniale.

    Novo

  9. mi aumentano lo stipendio, io sto appostissimo, no?

    joujou

  10. uhm villa torlonia escluso, lontanuccio, io vorrei uscire a piedi e tornare a piedi, comunque ieri ho fatto un sopralluogo e un parchettino c’è prima del ponte di panorama, seppure piccolo. Io sono a casa da lavoro verso le sette, mezzi permettendo, secondo me ce la posso fare. Stasera mi faccio un giro di compere di abbigliamento. Sulle bancarelle, s’intende.

    Se convinco il coinquilino a seguirmi è ancora meglio, ché il mio consorte c’ha paura che finisco al TG4. Menagramo.

  11. Io ho fatto qualche tentativo in passato ma non credo di aver mai superato i venti minuti e le prime volte che uscivo, quando non arrivavo neanche al sesto minuto, avevo sensazioni di pre-morte.

    Io credo che chi corre ci arriva vicino e forse al momento di morire davvero, se la ride, perché correndo ha provato di peggio.

    Ma una cosa mi ha spinto a provarci e riprovarci abbandonando sempre prima di superare i venti minuti purtroppo: DIMAGRIRE.

    Ora, avendo letto questa frase: “basta una media chiara per vanificare una seduta di corsa”, io dico: ma che davero? ma scherzi? e poi ancora: ma chi me lo fa fare?

    ma perché?

    Io ho sempre riposto tutte le mie speranze di una vita felice e perfetta, nella quale ci si ammazza di cibo e alcol, ma nonostante questo si sfoggia un fisico magro e tonico, solo ed esclusivamente nella CORSA. Nel JOGGING. La corsa era la Risposta e io avrei raggiunto la vita perfetta e felice il giorno che fossi riuscita a correre con costanza e a superare i venti minuti.

    Ora tu, con questa frase, mi hai distrutto tutti i miei sogni.

    Non so se saro’ in grado di finire la giornata. Sono solo le 9.48 e già sento l’esigenza di una media chiara. 🙁

  12. Ho letto questo post gustandomi a fondo la tortilla che avevo preparatomi per colazione.

    Ho finito il post e, toho juro, mi sento dimagrita.

    Ora passo ad addentare il panino al bacon 😉

  13. ciao.

    volevo solo farti partecipe del fatto che. stasera. sono. andata. a correre. per la prima volta ever.

    (e dopo dieci minuti avevo la faccia color melograno, ma sono ancora viva)

  14. io c’ho provato, ma mi auto-imborgliavo “quanto ho corso? un km?2? si si basta, a casa” in realtà saranno stati 200 metri.

    E cmq, e lo dico con la massima sincerita,a me l’uomo con la pancetta (non il panzone obeso) piace……………………..

  15. anch’io ci ho provato, ma sono pigra e correre senza una meta non era incoraggiante…

    nhu mai

  16. *Ott: splinda mi boicotta, sono un perseguitato. Evviva la piscina sempre che non sia piscinola

    *Esseppina: le motivazioni, è quello il punto. ma poi lì da te farà frio. qui fa mucho caldo. dai vieni a roma, andiamo a correre oppure a fare i giri dell’isolato oppure a mangiare la scamorza ai ristoranti

    *Ari: citazione? di chi? 🙂

    *Novo: ahah… No, non detengo nulla. Da bravo motivatore, preferirei Detonare.

    *Jou: vogliamo parlare di stipendi? 😀 BBBrava, te lo meriti

    *Jun: prima del ponte c’è il parco dei monti tiburtiniii. No, al tg4 no, la tiburtina è gente brava (…)

    *Manu: nooo! Io parlavo di me e del mio fisico. La birra mi è nemica. Deve essere una cosa endemica maschile. La pancia alcolica dico. Quindi niente scuse! 😀

    *Virgh: tortilla a colazione? Mi farai odiare la Espagna. MMM

    *Jun: mitica! you still alive! andasti al parchetto?

    *Kietta: ahah. Mi hai dato un’idea folgorante per un post futuro. L’autoimbroglio del podista dilettante! Grazie!

    *Nhu: e fattela da sola, la meta! 😀

  17. un pezzo di tibburtina, un pezzo di parchetto (poi s’è deviato perchè c’erano due facce brutte con due baffo d’oro da 66 in mano… eri mica tu con un amico tuo?), e un pezzo di dietro casa mia. Il giro dell’isolato, insomma 😀

  18. mi merito uno stipendio più alto o na bbella terapia? 🙂

    joujou

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