Se il Corpo di Eluana Englaro viene usato come arma contudente

“Eluana è ancora una persona viva, che ipoteticamente potrebbe anche avere un figlio”

Per giorni queste parole hanno rimbalzato nella mia testa, tra i miei pensieri, mentre camminavo per le strade, mentre lavavo i piatti, mentre parcheggiavo la macchina, mentre facevo la spesa, mentre facevo l’amore, mentre dormivo, mentre osservavo questo cielo finalmente azzurro. Nell’inesausto tentativo di capire, mi sono chiesto quale universo valoriale deviato, quale abisso di corruzione morale, quale abominevole crudeltà potesse celarsi dietro quelle parole.

Alla fine ho capito. Nulla. Quelle parole contengono il nulla. Il nulla di chi, scientemente e lucidamente, con il sorriso dietro le labbra, ha deliberato di prendere il corpo inerme di una vita non più vita, afferrarlo con violenza e usarlo per abbattere -tunc! tunc! Lo sentite il rumore?- il già flebile muro che recintava le basi della nostra democrazia, la separazione dei poteri che è la condizione senza la quale io cittadino ho paura, perché non ho più tutele né garanzie.

Per pudore e per paura avevo deciso di non scrivere e di non parlare di ciò che sta accadendo. Ma devo, devo mettere un punto, devo ricordarmi di questa data. Febbraio 2009. L’indecenza di un governo e di un parlamento piegati e liquefatti al volere di una sola persona. Quante volte lo abbiamo detto, quante volte abbiamo urlato Adesso basta! Si è toccato il fondo! Ho perso il conto. Quindici anni sono lunghi. Andavo ancora al ginnasio. Ma adesso, mai come adesso. Le destre hanno deciso la fuga, hanno compiuto lo scatto finale. Dove ci porterà? In attesa di saperlo, la transumanza delle pecore a sguardo chino è già iniziata, mentre noi, attoniti e da quest’altra parte, a braccia conserte assistiamo.

Sono due gli aspetti che accomunano la politica berlusconiana e i contenuti dei programmi televisivi delle reti commerciali, nella cui cultura ormai galleggiano a fuoco lento le menti intorpidite di tutti noi. Innanzitutto il richiamo costante e continuo alle emozioni, a sentimenti basici di indignazione, di furore, di paura. Nel tentativo -ben riuscito- di provocare e poi mantenere costante quella febbre necessaria a corrompere la lucidità dei pensieri. La violenza dei reality, le urla nei talk show, il dagli all’untore dei telegiornali contro gli stupratori stranieri, la soddisfazione ma anche lo sdegno per le ritorsioni ai danni degli stessi stupratori stranieri nelle patrie carceri. Tutti ingredienti di un minestrone che titilla gli estremi e gli ossimori di un paesaggio ormai senza contorni. Una foto sfuocata, ecco cosa è oggi l’Italia. E poi. L’opinabilità della realtà, il vero brodo di coltura del berlusconesimo. Tutto ormai è opinabile. Io dico una cosa e tu devi starmi a sentire e devi accettarlo. Dico quello che penso e non c’è freno che tu possa porre. Dico quello che penso. La mia opinione è forse diversa dalla tua?

Nella conferenza stampa improvvisata per motivare l’urgenza del decreto legge di cinque righe vergato a mano con una penna bic da duecento lire, Berlusconi si è messo a parlare di Vita, di Morte, di partito dell’una e partito dell’altra, di suore caritatevoli, di affetto e riconoscenza, di un Padre che se questo è il problema ci accolliamo noi le questioni economiche per Eluana. Berlusconi ha parlato in conferenza rivolto alle pie donne che guardano Rete 4, groupies adorate che Sì! Noi siamo per la vita! Berlusconi ha dunque parlato di Vita, ha brandito la Vita per ricordare a tutti noi che quella Vita, in teoria, potrebbe ancora generare Vita. Eluana può ancora avere figli. Lo dice la scienza. Ma lo dice anche la Fede. Fede e Scienza che si mescolano: miracolo! Fede e Scienza che la pensano allo stesso modo. Chi l’avrebbe mai detto. Eluana può ancora avere dei figli. Certo, lo dice la Scienza. La stessa Scienza senza la quale la volontà di nostro Signore Iddio sarebbe già stata compiuta. Ci vuole una gran Fede a pensarla così. Ma la Fede non è per tutti, no.

Sarebbe bello se il ministro Stefania Prestigiacomo, unica persona a manifestare dubbi e perciò zittita in malo modo in Consiglio dei Ministri, uscisse in punta di piedi da quel consiglio. Sarebbe bello se Piersilvio Berlusconi, Barbara Berlusconi, Veronica Lario si alzassero in piedi chiedendo al padre e al marito di fare un passo indietro. Sarebbe bello se Rita Dalla Chiesa, Mike Bongiorno e tutte le star casalinghe che negli anni tanto hanno fatto e detto a favore del loro datore di lavoro, si esprimessero. Sarebbe bello se i calciatori del Milan e gli altri lavoratori stipendiati chiarissero i loro pensieri. Senza paura. Sarebbe bello se tutta questa gente, per una volta, avesse il coraggio di rinnegare un pensiero imposto. Sarebbe bello, ma non succederà. Di coraggio non si vive, di coraggio si muore.

Intanto noi, noi che dalla collina osserviamo le truppe in cammino in fila per due e senza fiatare, cosa pensiamo di fare? Vogliamo cedere al lamento? Alla tentazione onanistica di riunirci in cerchio e fare a gara a chi la spara più grossa, a chi per primo parla di Colpo di Stato, di Dittatura, di S-fascio Totale, di Guerra Civile? Possiamo farlo, lo stiamo già facendo. E poi?

Poi, per esempio, possiamo smetterla di dire: Basta! Io emigro! Ma poi non lo facciamo mai. Anzi, possiamo chiamare i nostri amici che si sono rifugiati all’estero: Ehi, ma perché non tornate, che qui la barca sta affondando e abbiamo bisogno di voi? Sì, abbiamo bisogno di voi. Del vostro coraggio, del vostro furore, delle vostre passioni.
Tornate, che io non lo so mica se e quando ci rivedremo.  Possiamo alzarci dai nostri divani. Possiamo telefonare alle nostre madri, ai nostri padri, fermarci un attimo in più con il nostro edicolante, con i nostri vicini di casa. Possiamo parlare, discutere, dibattere, polemizzare, urlare. Spiegare. Che ci sono cose opinabili e altre che invece no. Mai, in nessun modo. Che se oggi io applaudo per il diritto che lo Stato toglie a uno, domani può capitare a me, e poi come la mettiamo? Che Eluana non c’entra nulla. Eluana lasciamola stare, per favore. Che Eluana non è più la bella ragazza che vediamo nelle foto sui giornali. Che noi neanche lo possiamo immaginare come sia oggi Eluana. Che Eluana non può avere figli, Cristo! Che non ci possiamo permettere di entrare in quella camera di ospedale, che dobbiamo rispettare la decisione del padre di Eluana, che è anche nostro Padre. Che si può essere cattolici ma anche laici. Che se credi in Dio non puoi credere a quel che sta succedendo. Che se credi in Dio lo devi dire lo devi urlare Mio Dio ma dove sei tu mentre il Parlamento Italiano nel 2009 approva le Leggi Razziali? Dove? Che noi, in Italia, non siamo più padroni del nostro Corpo. Che sul corpo, il nostro Corpo, si sta giocando la partita più importante di questo inizio secolo. Il Corpo di noi clandestini che che se qualcuno ci pesta di botte rimaniamo a terra a morire di dolore e di paura, che altrimenti verremo arrestati perché esistiamo: crimine commesso? Vivere. Il corpo di noi transessuali che chiediamo solo di guardarci allo specchio e vederci belle, sempre più belle, e un giorno verrà la polizia a riempirci di botte e ci porterà in questura mentre i nostri clienti sul ciglio della strada applaudiranno un po’ tristi: e adesso a chi glielo metto al culo? Il corpo di noi donne che non possiamo avere figli e per questo continuamente giudicate: non vali niente, se fossero tutte come te il mondo sarebbe già estinto. Il Corpo di tutti noi.

Forse non servirà a molto, forse è tutto già scritto, forse ci attende un buio sempre più buio e sempre più pesto, altri quattro anni, forse questo è il vero inferno, forse non verrà mai il giorno in cui potremo dirci fieri di noi e del nostro Paese, forse ce lo meritiamo, forse non abbiamo fatto abbastanza, forse tutto ciò non sta accadendo, forse siamo pazzi e paranoici, forse e ancor più forse, ma intanto dobbiamo reagire. Non c’è più tempo. Non c’è più tempo per noi. Il tempo, il nostro tempo sta per scadere. Il prossimo fondo e il prossimo Adesso Basta! sono dietro l’angolo, stanno per arrivare. Li sentite?

37 Replies to “Se il Corpo di Eluana Englaro viene usato come arma contudente”

  1. è la santa eversione

    segno di salvazione

    no, dice il vaticano

    no a Napolitano

    evviva Berlusconi

    perché ci fa coglioni

    e al cielo alziamo gli occhi

    da poveri pitocchi

    ciao

  2. L’ho scritto anche qualche giorno fa.

    Credo che se la vita merita rispetto, ne merita anche quella del padre di Eluana.

    Che se ognuno è libero di credere in ciò che vuole, ed io per prima certo non rinnego di adorare un Dio il cui simbolo è quello del dolore, lo Stato no.

    Lo Stato non crede, lo Stato è la struttura che permette alla società di vivere e lavorare.

    Lo Stato deve fare leggi e deve garantire una struttura giuridica, entro la quale si muove la società, costituita da cittadini, ognuno con la propria coscienza ed ognuno con la propria religione o fede.

    Lo Stato deve permettere a chiunque di avere gli stessi diritti, e quel chiunque, in base alla propria coscienza può scegliere di avvalersene o meno.

    Ho finito, capo.

  3. il padre di eluana dici, Virginia? Quello che proprio oggi esce un libro per rizzoli, si fa pagare per ogni intervista che fa e che non ha mai fatto vedere in pubblico la sua ex moglie, che per la malattia di eluana è diventata pazza?

  4. sì , lui, il padre di eluana, che avrebbe potuto portare la figlia in olanda senza troppo clamore, farla morire in pace e invece no.

    rischia forse la galera e combatte anche per la nostra, di morte, quella serena, a cui auspichiamo tutti, se proprio siamo costretti a pensarci, alla morte.

    e se si fa pagare, forse è perché tra avvocati, e cure per la figlia e vita quotidiana, forse, non ce la fa.

    pure saviano riceve i diritti per gomorra. ma no, non è ricco. con quei soldi, saviano e il papà di eluana, tirano a campare. e lo fanno anche per noi.

    scusate.

  5. *UtenteAnonimo4: innanzitutto se magari ti firmi, è meglio. Così possiamo discutere, con toni civili.

    Hai letto il post? Mi sa di no.

    Eccola, che ritorna, l’opinabilità.

    Che ne sai tu che si fa pagare?

    E’ una tua opinione e, in quanto tale, vera? E’ quello che pensi e quindi dobbiamo apprezzare la tua schiettezza?

    Ma anche se fosse. Come si fa a stigmatizzare il comportamento di uno che probabilmente non sa più dove sbattere la testa per far fronte a tutto questo? Non fosse altro per l’avvocato e gli avvocati, come dice Viola. Anche un ragazzino di quinta elementare lo capirebbe.

    Sono allibito.

    Comunque grazie, le tue parole, opinabili, ci hanno illuminato ancor di più.

  6. La fede non è per tutti è vero, non andrebbe imposta, mai. Così come il diritto alla vita o alla morte imposto da altri. Bel post comunque, io non riesco a scrivere di argomenti così complessi.

  7. Avrei voluto scriverlo io, questo post. Mi limito a sottoscrivere ciò che hai espresso così bene, aggiungendo che, se prima Berlusconi era un fenomeno da baraccone di cui ridere, adesso comincio ad avere davvero paura.

  8. oggi abbiamo parlato a scuola di questo argomento , e i miei occhi si riempivano di lacrime .

    E’ arrivata l’ ora di farla rinascere!

    la sua presenza fisica non conta nulla , ormai lei è morta da 17 anni!

  9. Sono giorni che ho in mente questa ragazza, questa famiglia, il comportamento della Politica e mi sento addosso una tristezza e una rabbia che fatico ad indirizzare.

    Non riesco a studiare, non riesco a concentrarmi. Ho cercato di scrivere qualcosa in proposito, ma la rabbia monta pian piano e dopo un po’ mi sento vuota.

    Bello questo post, hai ragione tfm.

    Aggiungo che la cosa più dolorosa per me è vedere come sia facile gettare letame addosso ad una persona come il signor E che si fa scudo solo del Diritto.

    Come si può insinuare che stia facendo tutto questo solo per “liberarsi” della figlia? Io lo trovo abominevole!

    Come si può affermare che il peso di questa situazione non l’abbia portato lui, ma “le suore”?

    Sono allibita e sconcertata! Leggo tanta cattiveria.

    Penso che quest’uomo ha avuto il coraggio di fare pubblicamente una battaglia di principio sacrosanta, per la difesa dei diritti di tutti. Penso che questo gli sia costato molto (in tutti i sensi) e che un minimo di rispetto sarebbe opportuno.

    A quanto pare, poi, dopo le dichiarazioni dell’on. Binetti (nota femminista!) che ha definito quello del signor E. un comportamento “maschilista” adesso fa comodo tirare in ballo la malattia della moglie.

    Nel frattempo il parlamento potrebbe pure votare il cannoneggiamento libero dei barconi o il pestaggio di ogni irregolare che guarda storto il vicino, nella totale indifferenza dei più.

    Mi pare che stiamo perdendo il senso di cosa significhi il Rispetto per la Dignità Individuale. Quello per le leggi è da tempo latitante… 🙁

    Scusa la lungaggine!

  10. leggere questo post mi ha fatto venire i brividi. hai scritto quello che io non sarei mai riuscita a esprimere così bene.

    e vorrei davvero che qualcosa potesse cambiare in questo paese, vorrei non dover più pensare “devo andar via da qui il prima possibile”.

    ma non so, mi pare non ci sia più la fiducia né la speranza che le cose possano migliorare.

  11. *Toso: sto vedendo.

    Dopo nemmeno cinque minuti dal Vaticano hanno dichiarato: “Che Dio li perdoni”

    Non so a cosa arriverei, se li avessi sotto mano.

  12. questo è tutto quello che io non so dire. grazie. stavolta ti sento proprio urlare. e urlo insieme a te.

    joujou

  13. Leggo e non posso non essere d’accordo.

    Mi assale la nausea per quello che vedo in televisione. Penso che viviamo in un Paese assurdo. Davvero.

    (Vorrei poter argomentare meglio. Chiedo venia.)

  14. Sì. Fa paura. Viviamo in una democrazia in cui non solo non ci è dato di campare in libertà, ma neppure di crepare in santa pace. Quante parole inutili, quanti sproloqui sul dolore degli altri. Bella l’Eluana che ci mostrano, quella nelle foto di 17 anni fa che sembra sorridere così tanto alla vita da indurci a provare impressione per quel che è appena successo. Ma non è quella l’Eluana che è morta oggi, quell’Eluana lì era morta già da un pezzo.

  15. Morti che finalmente possono morire e morti che invece tristemente si svegliano ogni giorno e guardandosi allo specchio si pavoneggiano della loro vitalità.

    Se le persone parlano in un modo ma i fatti in un altro, allora la matematica è un’opinione.

    E a questo punto mi chiedo se anche negli anni Venti è stato così, se anche allora la matematica era un’opinione. Mio boia, questa la mia ultima richiesta.

    Riccardo

  16. *UtenteAnonimo9: “oggi abbiamo parlato a scuola di questo argomento”, scrivi. E’ una buona cosa.

    *Fughetta: grazie del commento. Infatti mi chiedevo dove fosse la Binetti.

    *Ott: …

    *Virgh: per sdrammatizzare. Il microfono davanti? 😀

    *Riccardo: spero che certi farabutti non riescano a guardarsi allo specchio, per primo quel pazzo che ieri dagli scranni del nostro Senato urlava Assassini. Ma a chi?

  17. Complimenti, come altri hanno scritto, per l’esaustività del post. Mi hai tolto le parole di bocca, parole pacate, obiettive e dette quasi sottovoce mentre ovunque si urla semplicemente il nulla in faccia agli altri.

  18. Post esemplare, forse l’unico intervento che abbia sentito in questi giorni che porti rispetto per la tragica situazione della famiglia Englaro e della situazione politica sempre più incredibile. Ancora più incredibile se si pensa che quella che dovrebbe essere l’opposizione non fa nulla, se non per degli argomenti meno importanti.

    Un unico appunto sul padre di Eluana. Sono sicuro che abbia sofferto e meriti rispetto ma molte cose mi fanno riflettere. Può un padre usare a figlia in coma per raggiungere l’obiettivo di sensibilizzare l’Italia su un argomento importante come l’eutanasia? se era l’unico modo l’unico commento che mi sento di fare è…che schifezza di mondo.

    In più: il padre sarà stato contento della notorietà? Non so…però male non ci stava…o almeno così è sembrato. Io fossi stato al suo posto, per rispetto ad un essere umano che è anche mia figlia, sarei andato all’estero e fine. Al massimo se volevo combattere la battaglia mediatica lo facevo dopo: qualcuno l’avrei certamente trovato. In più le cause della morte non sono chiare e poi ci sarebbe anche altro ma è tutto inutile:Eluana è morta e il rispetto verso di Lei deve solo farci riflettere e soffrire.

    Concludo con un’osservazione: possibile che anche nella morte le televisioni italiane si siano buttate sulla notizia senza mostrare un minimo di ritegno e con loro i loro ospiti? E’ una vergogna ieri avrebbero dovuto oscurare tutto e lasciare che il silenzio pervadesse l’Italia.Perchè in fondo Eluana è morta e nulla cambierà questo fatto.

    Complimenti ancora Tfm, fantastico post.

  19. *Natror: ti ringrazio per le tue parole, ma non sono per nulla d’accordo sul sig. Englaro. Non credo lui volesse fare nessuna battaglia, nè sensibilizzare nessuno. Voleva solo essere libero di fare ciò che credeva più opportuno. Credo.

    Dici che tu al suo posto saresti andato all’estero e fine. D’accordo. In molti forse l’avremmo fatto. Ma non si tratta forse di un atto di violenza bello e buono? Pensaci e pensiamoci. Perché una persona deve essere costretta a fare qualcosa contro la propria volontà?

    Lo stesso discorso per le coppie che desiderano a tutti i costi un figlio e vogliono praticare procedimenti di fecondazione artificiale che qui da noi sono vietati. Tutti dicono: e vabbè, possono andare in Spagna. Ma perché? Non è una violenza, una forma di imposizione, di “fascismo”?

    Domando, eh.

    Ultima cosa: tu dici “le cause della morte non sono chiare”. Siamo sicuri che è così? Magari è solo quello che vogliono farci credere. E’ un dubbio, che rientra a buon diritto nella sfera di ciò che nel post chiamo “opinabilità”, appunto.

    Siamo in disaccordo su alcuni punti, ma ho apprezzato la pacatezza dei tuoi ragionamenti, seppur severi.

  20. TFm mi é piaciuto cosí tanto il tuo post che voglio usare il tuo blog per scrivere il mio testamento biologico, posso?

    stiui

  21. … e oggi il telegiornale portava la notizia di un polacco che nel 2006 si è risvegliato dopo 19 anni di coma.

    Un caso, giusto?

    Io più sento notizie e più rabbrividisco… manca poco al “metterò le luci nei campi!” e siamo arrivati a settant’anni fa.

    Maria.

  22. beh, grazie. sono le prime parole che leggo e sento di condividere davvero riguardo al “caso”. grazie di averle dette, ce le avevo dentro e non le riuscivo a tirare fuori.

  23. è stata una storia triste. Triste tutto. Tristi gli schieramenti, favorevoli o contrari.Anche io avevo la mia idea, ma chi meglio del padre poteva decidere quello che secondo lui era la strada migliore per la figlia. Triste la tv italiana che : ” l’importante non è fare informazione, l’importante è fare la guerra di ascolti usando la gente”, morte si, morte no, basta poco per fare un palinsesto. Triste il governo, il più vigliacco e bastardo che ricordo, una vergogna, schierarsi per “la vita” con una finzione scenografica quasi credibile. Triste la chiesa, ma non voglio infierire su qualcosa nella quale non credo più da anni ormai. E triste anche il padre, forse la cosa che mi ha intristito di più. Per 17 anni ha cercato di rendere giustizia al volere della figlia, ha combattuto contro tutto e tutti per dare una data di “ipotetica” libertà spirituale a questa ragazza, un appuntamento inseguito con costanza tra tv e tribunali, sempre presente, sempre puntuale, sempre convinto di agire nel bene…mancando però nell’appuntamento più importante: questa ragazza è morta sola.

    Non ci posso pensare che un padre dopo una vita al fianco di una figlia nello stato di Eluana, possa allontanarsi da lei proprio nelle settimane che precedono l’addio vero, quello definitivo e tanto rincorso. Un appuntamento “volutamente programmato”. Per una triste storia un triste epilogo. Io sono veramente turbato da tutta questa cosa.

  24. …questa è una di quelle storie che toccano le coscienze… almeno un pò risvegliano dal torpore in cui questo paese sembra essere piombato da anni. I dubbi sono tanti, la scelta tra vita e morte non è e non può essere facile. Rispetto la scelta di questa famiglia, condivido la necessità di andare avanti fino alla fine nel PROPRIO PAESE, rispettando la legge in vigore. Purtroppo non posso non essere profondamente schifata da tutto il clamore che questa storia ha suscitato, dalle infinite ed inutili polemiche, dalle basse affermazioni di alcuni individui. Al di là dei singoli, resta il fatto che non credo che questo sia il primo caso di questa natura. Non credo sia la prima volta che una famiglia decida di staccare la spina, eppure tutto questo clamore non c’è mai stato.. è qui che mi sorgono atroci dubbi…

  25. *Tfm: mah per l’atto di violenza proprio non saprei. Diciamo che non è un punto che mi smuove più di tanto in quanto buco legislativo;quindi più che atto di violenza direi menefreghismo.Che forse è anche peggio.

    Sul padre non so, sono mere supposizioni le mie, ma come giustamente è stato detto: che padre è quello che non manca a nessuna intervista e manca alla morte della figlia? Io quelle due settimane preventivate dai medici me le sarei fatte tutte in ospedale,non sarei uscito per nulla al mondo. Cmq chissà… è una cosa che, oggettivamente, non possiamo proprio sapere.

    In ultimo ritiro il dubbio della morte (sempre stando a quanto ci dicono) e rifletto su tutti gli anni di sofferenze che la ragazza ha dovuto patire e sul rispetto che da chi conta nella nostra società non ha mai ricevuto.

    Saluti

  26. In alcuni punti mi trovo d’accordo, in altri meno.

    Soprattutto condivido con te l’idea che ci sia stata una feroce strumentalizzazione di un dramma delicato e privato.

    Ma è successo altre volte e per altri casi (Erika e Omar, Cogne, Meredith ecc.ecc.).

    L’informazione che diventa spettacolo, la curiosità che sconfina nel voyeurismo e le vite delle persone sbattute senza pietà nelle fauci dei mass media.

  27. *Schiele: anche io sono rimasto colpito dal fatto che il padre fosse lontano e avesse mancato il momento più importante. Dici che fosse voluto? E voluto in che senso? Non so, non riesco proprio a farmi un’idea. Però siamo turbati, è vero.

    *Modesta: è la solita ipocrisia tutta italica -e non solo-. Se una cosa non la vedo, allora non esiste. Possiamo applicare questa frase un po’ a tutto, se ci mettiamo 🙂 Per il clamore: non c’entra molto -o forse sì- ma prendi il caso di Cogne: quanti infanticidi ci sono ci sono stati e ci saranno? Eppure quella vicenda rimarrà nella storia. Soltanto quella.

    *Natror: Beh l’indifferenza a mio parere è un atto di violenza anche quello. E’ vero: qualsiasi cosa diciamo o possiamo dire, è tutto molto soggettivo. Di oggettivo rimane poco.

    *Raganella3: su quali punti non ti trovi d’accordo?

    *

  28. Di coraggio non si vive, di coraggio si muore. Che bella frase TFM

    Supersimo

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