Volevo essere una rockstar. Okkervil River

io con i concerti adotto questa tattica. vado a pochi, ma quei pochi che vado sono belli.

-mela e vela racconto così ma non è così ma va bene così

 

insomma appuntamento sotto casa di sista alle 2130 ma io arrivo alle 2151. il circolo è vicino.birra? birra! tempo cinque minuti ehi, ma tu sei luca! e luca, dopo tre anni di conoscenza via blog, preso alla sprovvista, dice: oh tieffemme, che prestigio! proprio così, dice, che prestigio! dimostrazione che i blogger non sono solo i pazzi e le pazze che dicono -e che dico!- ma c’è anche gente che ne sa. che poi in frattempo io pensavo all’album di figurine di amici blogger che mi mancano e direi che adesso me ne mancano giusto due o tre e se rimanesse così andrebbe bene uguale cos’è che si diceva una volta sugli album non finiti? insomma complimenti a vicenda scrivi bene no tu di più no che dici tu di più, sista lui è luca luca lei è sista insomma strette di mano tu che fai nella vita io faccio questo io faccio quello parto di qua resto di là insomma

ma ‘sti okkervil river?

hanno segato il gruppo di supporto e questa è già una bella notizia che a noi frega un cazzo del gruppo di supporto. il circolo che al completo è una fornace in realtà oggi si sta bene perchè c’è poca gente e si sta quasi comodi. insomma proviamo ad entrare dall’uscita laterale ma poi entriamo da dove si usa cioè dal fondo e appena entriamo entra anche will. il cantante. grazie, aspettava solo noi. inizia con plus ones (che tra parentesi è tra le mie best 3). grazie will anche se ti viene un po’ sghemba.

per farvi capire. il cantante will che viene dal texas è stonato storto porta gli occhialini da vero nerd e sotto la camicia ha la magliettina della salute. ma ci piace uguale. non da farci diventare groupie che ti dici oh mio dio che carisma ma insomma un po’ di curiosità la desta. e se desta va bene. anche perchè poi sul palco ci sono anche una bambina che suona la chitarrina e non appare così indispensabile alla causa okkervilesca un tipo con la barbetta addetto alle tastiere ma anche ad altri strumentini che ricorda un po’ giustino timberlago e poi uno con la camicia rossa la panza e la barba che ha le stimmate di un fraticello anzi di fra cionfoli, proprio.

insomma si canta e si sta bene. questo will ci crede. ringrazia parla ci dice che vuole vedere le nostre mani in alto e noi gliele facciamo vedere, le mani dico. poi will lo dice altre settecento volte e poi quando sta per rompere i coglioni con questa cosa delle mani in alto ci regala un arrangiamento magistrale di ‘for real’. anche se ‘lost coastlines’ con fra cionfoli superstar, ragazzi che momenti! lallallàààà.

io avevo dietro alle recchie uno che sapeva tutte le parole a memoria -tutte!- che alla prima e alla seconda e alla terza mi giro e gli sorrido tipo a dire: bravo amico! ma alla ventesima mi giro e gli sorrido tipo a dire: hai scassato la minchia amico!

e poi che volevo dire? ah sì.

14 Replies to “Volevo essere una rockstar. Okkervil River”

  1. Le tue recensioni scamazzano quelle di Luzzatto Fegis, che non ho mai saputo nel suo cognome quante zeta ci vanno, quante ti e quante acca

    (80/100)

  2. sul fatto di non avere niente e tutto da dire mi trovi d’accordo.

    che a volte la selezione di cosa raccontare e cosa no è faticosa.

    Pattie (figurina 135)

  3. Adoro essere una tua figurina.

    (Pucciosità sparse. Sono ancora sotto effetto Okkervil e sorrido come una scema.)

  4. “sul blog sembravi più alto”

    pleased to meet you, vecchio mio, davvero

    sugli okkervil: bravi bravi bravi, sono proprio contento, avevo disperato bisogno di vedermi qualcosa di bello dopo giornate furibonde senza atti d’amore, e loro mi hanno soddisfatto

    il cantante ci crede tanto ma non è ridicolo, anzi, ha un gran talento e gli invidio un sacco di cose

    la chitarrista bimba era in effetti totalmente inutile, ma comunque donna, e quindi mi sono inevitabilmente perdutamente innamorato

    enrico beruschi alle tastiere sulla destra mi faceva ridere

    la cosa più bella è stato il bassista giubba rossa che alla fine non se ne voleva andare dal palco e salutava e ringraziava e mandava baci a tutti

    che belli che bravi

    ci vediamo al prossimo concertone

    ciao

    luca

  5. Sì, deve esser stato un bel concerto, povero gruppo di supporto. Io cerco sempre di stare ad ascoltarli, in molti casi l’anno dopo sono famosissimi e posso dire di averli scoperti. Hihihi.

    (Anche perché Fegiz ai concerti non ci va.)

  6. Gli okkervil mi mancano. Li ho ascoltati troppo poco e male, e bisogna rimediare al più presto, mi sa.

    Per quel che riguarda l’incontrare un blogger nella realtà, a me fa sempre un’impressione pazzesca, e puntualmente ne offendo la metà quando esclamo, appena incontrati, le parole “ma veramente…???”

  7. ma io mi offendo se dici che ti va bene non conoscere quei due o tre che ti mancano….

    mi spezzasti il cuore, ecco.

  8. invidia, per il concerto che ho mancato.

    nhu mai (oggi inevitabilmente raffreddata!)

  9. *Ott: non so cosa voglia dire scamazzare ma credo di aver benissimo capito!

    *Pattie: ma no! anche la figurina intorno al 10 🙂

    *Val: sorridi ancora? io sì, sorrido ancora.

    *Luca: ma l’ho detta io la cosa dell’altezza? non so, ero sovraeccitato da una serie di cose, compreso il laser all’ingresso sparato sul polso, che faceva tanto festa delle medie. Sul cantante: no, non è ridicolo. Lo prendevo in giro con affetto. Ma ridicolo no no. E’ vero che il giubba rossa non se ne voleva andare. Sfido io! Al prossimo sì. P.s. mi piace la frase “giornate furibonde senza atti d’amore”.

    *Allitterata: io invece l’anno dopo mi mangio le mani e dico: se solo avessi prestato more attenzione al gruppo di supporto 🙂

    *Bibby: rimedia rimedia. Io comunque non mi offenderei. Son ben conscio di essere ben peggio di come appaio qui

    *Andrea: meno male allora. che non conto cazzate

    *Als: ma lo sai cosa volevo dire! mi mancate giusto voi della colonia torinese e qualche altro nordico. I meglio! Ricomposi il tuo cuoricin? 😉

    *Nhu: mandarini!

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