Ne riparliamo quando avrò accettato la cosa

1-TuttoFaPop
Nel 1998 l’Italia perse ai rigori. Erano i Mondiali di Francia. Quarti di finale.
Nel 2008 l’Italia ha perso ai rigori. Erano gli Europei di AustriaSvizzera. Quarti di finale.
Nel 1998 la mia imprecazione più gettonata era ‘va sucati un pruno’ oppure ‘va scassaci ‘a minchia ‘u laiggu’ (vai a disturbare oltremodo la mia serenità lontano, il più lontano possibile).
Nel 2008 la mia imprecazione più gettonata è ‘ma li mortacci tuah!’, oppure ‘attù sorè’.
Nel 1998 la canzone in ognidove era Nobody’s Wife di Anouk.
Nel 2008 la canzone in ognidove è Non ti scordar mai di me di GiusyGaetana.
Nel 1998 le cose che scrivevo le tenevo chiuse a chiave in un cassetto -trabocchevole-
Nel 2008 delle cose che ho scritto ne hanno fruito in tre milioni di persone -che detta così fa ‘nu poco di impressione, ma è così, che ci posso far?-
Nel 1998 il governo Prodi cadde per un manipolo di manigoldi.
Nel 2008 un altro governo Prodi è caduto per un manipolo di manigoldi.
Nel 1998 avevo i capelli lunghi e la faccia da gabibbo.
Nel 2008 ho i capelli cortissimi e da qualche giorno ho scoperto l’esistenza di muscoli a me finora sconosciuti.
Nel 1998 il mio scrittore preferito dell’epoca aveva appena pubblicato un libro.
Nel 2008 il mio scrittore preferito dell’epoca ha appena pubblicato un libro.
Nel 1998 l’esortazione più ricorrente verso il prossimo mio era ‘amunì’
Nel 2008 l’esortazione più ricorrente verso il prossimo mio è ‘chestàmo affà?’
Nel 1998 la vita mi appariva come un enorme lunapark in cui io, per qualche oscuro motivo, non potevo entrare.
Nel 2008 la vita mi appare solo per quello che è: una somma di scelte. Scelte giuste. Scelte sbagliate.
Nel 1998 tutto doveva ancora accadere.
Nel 2008 tutto deve ancora accadere.
-e accadrà-

Intanto: apocalisseh!

2- TuttoFaBsides&rarities

Mi sveglio tutto nudo e sudato. Butto il braccio nel vuoto. Cerco la sveglia. 5:58. Mi metto seduto. I gomiti sulle ginocchia. Sono ubriaco. Posso essere ancora ubriaco? Posso essere già ubriaco? No. Anzi sì. Ah-ah. Mi alzo. Cammino lungo il corridoio. Dalle stanze vuote e de-coinquilinate arriva un bel fresco. Ho trentanni. Adesso finalmente si può dire. Lo dico ad alta voce. Ci credo? Ci credo. Mi affaccio al balcone. Un leggero chiarore sahà tibburtina. Il camion della nettezza urbana fa il suo mestiere. Nette. Nette di notte. Ah-ah. Chiudo gli occhi. Mi gira la testa. Che bello, sono sulle giostre. Yuhuhuuu. Mi tengo alla ringhiera. Tocco ferro. Posso svomitazzare già adesso, all’alba? No, non posso. Sì che posso. Ah-ah. Tocco ferro e
mi viene in mente di quando stavo morendo mi viene in mente che sono qui mi viene in mente che questo momento di per sè non vuol dire un cazzo e se non vuol dire un cazzo allora vuol dire tutto e se vuol dire tutto allora non vuol dire un cazzoh! mi viene in mente ma che sto facendo? mi viene in mente ehi, qualcosa sto facendoh! mi viene in mente che ho un lavoro un lavoro che ho scelto mi viene in mente la stretta di mano che ho dato alla signora dell’enpals di via nizza mi viene in mente la prima volta che sbarcai naha capitale mi viene in mente la prima persona che ho conosciuto eravamo in via salaria compagni di banco e siamo adesso ancora adesso vicini di quartiere chissà per quanto chissà per dove mi viene in mente lo scavallo ottobrenovembre del duemilaequattro il quale scavallo è ancora qui marchiato a fuoco qui e nel ciambellone sbocconcellato che sta sul tavolo daha cucina mi viene in mente che c’è chi mi vuol bene mi viene in mente che è una specie di miracolo che troppo spesso dimentico e dimentichiamo e mi viene in mente ancora di quella volta che stavo morendo e che una canzone che mi stava sul cazzo mi salvò

(everything is gonna be alright e come potrebbe essere altrimenti)


e tutti i miei amici sparsi persi lontani mi fanno ciaociao con la manina dai loro balconi di tutte le città e di tutte le case che so e che ancora non so e io sorrido e rispondo e faccio anche io ciaociao con la manina, ciaociao amic-


-Tieffemme! Chi saluti tu?
-Ungo! Cristiddio! Quante volte ti ho detto che non devi arrivare così di soppiatto alle mie spalle? Mi fai pigliare un colpo!
-Che vuol dire ‘soppiatto’?
-Che palleh Ungoh! Dopo sei mesi di Erasmus ancora non sai che vuol dire ‘soppiatto’? Te lo dico un’altra volta. Piuttosto, cosa cazzo ci fai ancora sveglio alle sei del mattino?
-E tu, Tieffemme, cosa fare sveglio alle sei del mattino?
(bella domanda, pare scemo, ‘sto coinquilino ungherese, ma mi sa che non lo è)
-Minchia che odioh! Ungoh! A domanda si risponde con risposta, non con altra domanda! Vabbè, me ne vado a letto, vah. Domani, anzi: today, today is the day! Questo lo capisci, eh? Lo capisci? 

prosit.

24 Replies to “Ne riparliamo quando avrò accettato la cosa”

  1. l’unica cosa che mi viene in mente quando penso ai tren’anni – oltre a ricordarti di portare il minipimer, per favore – è la Guerra dei Trent’anni. tra il 1618 al 1648. sisì, quella dei libri, quellallà. qualcosa vorrà dire. o anche no.

    ti abbraccio, vicino di banco.

    joujou

  2. Il 30 ne sono 30. Quindi si annulla? Diciamo che si semplifica 😉

    Auguri

    CcomeC

  3. Stavolta lo posso dire: AUGURONI carissimo!

    e buone vacanze se le fai, io parto stasera.

    Questo post mi è piaciuto un sacco. baci!

  4. Tanti auguri caro Tieffemme!

    Il Piccolo Gandhi

  5. Grazie everybody

    *Violezza: non voglio sapere come sei arrivata lì 😉

    *Jou: scordai un sacco di cose. Me la devi spiegare questa del 1618. Oppure no, lasciamola qui.

    *Als: buon viaggio buona partenza

  6. ma dove sei? sei tornato in terronia senza dire niente? domani parto, volevo salutarti. buona estate.

  7. Ops. Leggo solo ora. Auguri in ritardo. Non ti crucciare. Guarda che il salto vero è quando davanti ci metti il 4.

    (80/100)

  8. *Ginitros: (e) vegeto 🙂

    *Inoke: buona estate anche a te. A Mondaaallo?

    *80/100: non ci voglio neanche pensare 😉

    *Aga: grazie so much. Sono kalòs e agatòs lo stesso! 🙂

  9. Schifosamente in ritardo: auguri. Ho mille buone scuse del tipo: 1) visto il noto problema che sai risparmio gli occhi il più possibile e non lessi 2) l’ultima docenza mi ha assorbito twentyfour/seven e non lessi 3) sono in vacanza da un giorno e mezzo e non lessi.

    Comunque: non siamo più coetanei ;-P

    Ottavia

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