Che non sarà un post epico, lo capisci subito. Dal titolo che non c’è.

e che non sarà esattamente un viaggio epico, pure lo capisci subito, dai vip che incontri all’aeroporto. un conto è imbattersi nei cugini di campagna –con tutto quel che ne consegue– e un altro conto invece è perdere venti minuti della propria esistenza spremendo meningi e quant’altro nel tentativo di: ma quello, dove l’ho già visto? dado, comico di zelig. e già il fatto che il 99% di voi in lettura abbia la faccia tipica di chi: ma di chi cazzo sta parlando, stavolta, tieffemme? mi fa capire che ci ho visto giusto: questo viaggio di epico ha solo il tedio. più o meno. 

comunque c’è da dire che mi piace, questo nuovo lavoro. nemmeno venti giorni e già il capo dà il liberi tutti. c’è da riorganizzare qualcosa. che non ho ben capito se trattasi di pareti da imbiancare o di anfratti da derattizzare o gente da licenziare. sta di fatto. vacanza. una settimana.

e insomma sono qui allo sportello bancomat della stazione tiburtina. lo schermo è di quel verde scuro che testimonia una chiara costruzione pleistocenica. insert the card. digitare il codice segreto. già, il codice segreto. e chi se lo ricorda? sono le 9:59, alle 10:03 parte il trenino per fiumicino, fuori c’è il sole, nel portafogli ho solo otto centesimi e io non ricordo il codice segreto. lo uso da quanto? sei anni? ventanni? da quant’è quant’è ma io, adesso, non ricordo il codice segreto. come lo chiamate voi? pin? pin. che si fa in questi casi, se uno ha l’ardire di affidarsi in modo così unilaterale alla propria memoria di quasi trentenne senza pizzini e senza ma? niente. si digita annulla operazione e si va via verso il trenino. senza soldi e senza biglietto. tanto non passano mai, i controllori.

il mondo dal finestrino. il sole della tuscolana. le nuvole di trastevere. parco leonardo. prossima fermata parco leonardo. diluvio. per non parlare del tempo! parliamo della maleducazione della gente. c’è questo figlio di suo padre con il giubbotto firmato e i jeans firmati e le scarpe firmate e il trolley firmato e un tatoo sul polso che fa tanto figo che ad un certo punto caccia fuori il videofonino e comincia a seguirsi sky tg 24. così. a tutto volume. basta con le intercettazioni! cinque anni a chi intercetta! che io dico, uno smette di seguire i telegiornali come scelta di vita esistenzial-nauseabond-scansaomicidi e questo scemo alza pure il volume che non ci sente! ecco, c’è una spiegazione per tutto questo: le regole! non ci sono! sono le regole! che non ci sono! ad alimentare! la maleducazione! per esempio, se fossero passati i controllori, il signorino sicuramente avrebbe smesso di fare lo splendido che io ce l’ho più grosso di tutti il videofonino. i controllori, già. oh, non ci sono mai quando servono.

ma devo dire che è un tedio che ammorba anche il check-in. uno di quei pochi momenti aeroportuali in cui di solito ti puoi mettere lì con i popcorn: qualche poveraccio che si infila al banco miles&more –valido solo se hai un reddito dai dieci morti ammazzati in su- e quel qualcuno viene abbondantemente cauterizzato; qualcuno che arriva come una furia che gli hanno perso la valigia e la signorina gli dice ‘per favore, ci lasci lavorare’; qualcuno che millanta coincidenze aeree con il botswana e ‘mi fate passare avanti?’ scatenando l’inferno. invece. niente di tutto questo. stupidamente et ottusamente impilati like galbanini nello spazio del nastro semovente. e invece.

proprio al 90’ –donadonih la prossima volta sei pregato di mettere fabiogrosso dal primo minuto, grosso per grosso almeno noi sfondiamo, sulla sinistra-, quando sta per toccare a me, mi accorgo di una vecchia. una vecchia –baldraccona! vergognatih!- approfitta della mia posa plastica punta-tacco che pare che sto facendo stretching –oh fa sempre colpo, non c’è che direh!- per intrufolarsi raso al nastro e –abominioh!- passare avanti nella fila! e io che faccio? niente, faccio. la osservo. voglio vedere fin dove è capace. comincio a fissarla con cattivissime intenzioni. lei, baldraccona, guarda ostinatamente dritta davanti a sé, con in mano la carta d’imbarco –cretina! ancora nel medioevo!- aspettando che si liberi un banco. finché, il figlio quarantenne della vecchia, che sta alle mie spalle ed è una persona civile, non bussa sulla spalla della madre e dice: ma-mamma, gua-guarda che fo-forse c’è prima il si-signore. la vecchia –tana per la cafona!- mi guarda con un odio –oddio che odio!- che non vi dico, poi fa un sorriso alla jacknicholson e mi dice: ma prego! e io, sfoggiando un sorrisetto alla Dexter –tiè, stupida stronzah!-: ma graaaziee, mi cede il MIO turno! comunque, per la cronaca. il figlio quarantenne della vecchia cafona era disabile. mentalmente disabile. come dite voi? handicappato? handicappato. mi sono quasi commosso. quasi per non dare soddisfazione alla stronza. per dire.

che non sarà un viaggio epico, lo capisci subito, dal vento fresco e dalle maniche lunghe che ti accolgono all’esterno dell’aeroporto. Ma qui, una volta, non c’era la Sicilia?

22 Replies to “Che non sarà un post epico, lo capisci subito. Dal titolo che non c’è.”

  1. lo so lo so che ti stai rilassando ma sbrigati a tornare che io devo fare i pacchi. trasloco anticipato. e tu…scavicchi?

  2. invece maniche corte e scollature mi hanno accolta stamattina, ma qui, una volta, non c’era il Veneto? 😉

  3. Oh ma guarda che io dado lo conosco. Non mi fa ridere, ma lo conosco.

    Tutta questa pappardella e neanche t’hanno beccato? Vergognati! 😀

    PS: il lost-last-post lo salto. Devo ancora guardare l’1h30min di puntata finale.

    PPS: Montalbano sono. Perché non me lo consigliasti?!? Mi piace!!

    PPPS: Anche a me copiarono il post!!!!! Quale onore! Ma tu hai fatto lo stronzo o hai fatto finta di niente?

  4. anche io lo so chi è Dado.

    Ciò è preoccupante. Noi lettori di TFM abbiamo un beggraund inquietante…

  5. *Quad: quando guardi il season finale però fammi sapere che ne pensi eh, e poi ricordati dei finali alternativi!

    Montalbano non è male, ma da vero siciliano non può piacermi 🙂

    Sul post copiato: dipende dal mittente dell’ingiuria. Nel mio caso ho fatto finta di niente. Troppa importanza alle mezze tacche non va data. Però se si ripete… 🙂

    *Quad+Viola+Pattie: voi siete sempre nell’1% giusto! 🙂

  6. aaargh!!!

    Dado, chi è dado?

    E ora io qui mostrerò tutta la mia temerarietà e sifderò senza paura TFM e tutti i suoi Blog-lettori.

    Dado per me è un mito. Dado io l’ho visto quando ancora faceva il SevenShow ed era alto e magro e ancora non si metteva la camicia leopradata, ma si vestiva da pagliaccio giallo e rosso.

    Dado, dado è quello che quando io mi addormentavo nel letto mentre mi vedevo Zelig coppeppe quando arrivava Dado peppe mi svegliava.

    Lui è dado. Giù le mani da Dado 😛

    Detto ciò, buonanotte.

  7. *scoglieraapiccosudado: io me lo ricordo, raccapricciante, come inviato di wozzup con daniele bossari -…- che aveva fatto un reality in cui lui -dado- tutto nudo con una chitarra se ne stava in una stanzetta chiuso per un mese. I have to say altro? 🙂

    notte!

  8. ops, anch’io so chi è dado e anch’io guardavo uossap…

    ho paura, anch’io faccio parte di quell’1 % dal baggraunn inquietante

  9. Io pure a Dado lo voglio bene. Io poi non so come e non so quando, pochi giorni fa con alcuni amici anch’essi dal background inquietante, abbiamo trovato sul tubo un Dado che faceva lo scketch dedicato a Jovanotti… e siamo ancora lì a riderne e a disseminarne le citazoni!! Che storia!

  10. E’ assodato che i lettori di TFM hanno un beggraund comune (inquietante, ma comune)

    Io però ci tengo a dire che Uozzup con Daniele Bossari non l’ho mai guardato!

  11. questa cosa di dado che ha fatto il reality show nudo te la potevi risparmiare, TFM. Io ho deciso che no nti credo.

    Voglio dire, dov’è il vantaggio nel non vedere la TV se poi tu mi riveli questi dettagli scabrosi?

    Io voglio bene a Dadooooooooooo

    🙂

  12. *Pattie e Essie: ma finitela, che sapete benissimo di che wozzup stiamo parlando!

    *scoglieraapiccosuhofinitoigiochidiparole: sì ma parliamo di decenni fa, eh. E’ caduto in prescrizione.

  13. Ennò TFM, lo sai che io non ho problemi a svelare i miei scheletri, ma la mia etica mi impedisce di guardare qualsiasi trasmissione condotta da Bossari (che è nella mia triade del male assieme a carloconti e amadeus)

  14. *Pattie: povero Bossari, io quasi quasi aprirei un fansclub per difenderlo dall’estinzione. Hai presente l’ultima puntata di xfactor in cui ha fatto l’inviato di facchinetti? l’inviato di facchinetti! che umiliazione! e poi, con quella specie di camice bianco. Chissà perché non ne avevamo parlato, prima 🙂

  15. TFN caro, Bossari non meritava nemmeno di fare l’inviato di facchinetti.

    E’ inutile. E’ sciapo. Nollo tollero.

    Ecco

  16. alla lettura di “inviato di facchinetti” io e essecri abbiamo abbracciato il pc e ci siamo abbracciate tra di noi in un tripudio di madò!

    applausi di gente intorno a te tfm!

    iob

  17. *Ma perché non ne avevamo parlato prima? Eppure di Bossari qui se ne è scritto, in the past. Boh. Alleluja. Pattie, l’anno prossimo scalo 76 lo fanno quotidiano, quindi il daniele mi sa che sarà onnipresente. prima che chiudono il programma per bassi ascolti, come sempre, del resto!

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