I reading di poesie e i libri che compro e non leggo

avete presente, no?, quella cosa chiamata roma? stazione termini. piazza esedra. via nazionale. ecco. via nazionale è una via brutta. cioè in sé non è brutta. ma se un rubinetto di solito sputa acqua fredda e/o acqua calda -il mio rubinetto della cucina sputa l’acqua calda a destra: me lo sono scritto sulla piastrella per ricordarlo- invece via nazionale in roma sputa turisti. a getto continuo. turisti babbei. turisti babbei e ciondoloni. la babbitudine peggiora il mondo. lo impigrisce. lo atrofizz-io vado spesso a via nazionale. a via nazionale c’è la mia libreria preferita -la qual/libreria è sita anche a firenze, ferrara, bologna, padova ma non a milano: tiè! voi avete fnacca&emme in centro ma noi abbiamo la miglior libreria del mondo-. questa libreria è la mia libreria preferita perché al piano di sotto c’è la parte dei libri usati. sì, ma usaticomenuovi e a metà prezz-

ieri sono andato alla mia libreria preferita. presentavano un libro di poesie e di fotografie. breve intro di pompini a vicenda tra il prefattore e l’autore e il fotografo. poi lettura cantata di alcuni versi da parte di due attori, mentre sullo schermo scorrevano immagini, video e brevi corti. infine monologhi a latere da parte dei due attori. tema di questi due monologhi -che non c’entravano un cazzo con il mood delle poesie, tra l’altro-: noi, la tecnologia e la televisione. una cosa originale del tipo: la vita senza internet e i cellulari e gli avatar sarebbe meglio. ah-ah. oppure: “vorrei spegnere la tv ma non ci riesco, mi viene sempre in mente maria, e non è la madonna”. e subito parte la musica del costanzoshow. ah-ah. ho pensato ma che roba agghiacciante. forse era lo spiffero dell’aria condizionata a manetta. così mi sono alzato. ho cambiato prospettiva. niente. in piedi era pure peggio. ho dovuto andarmene, prima di ammazz-

anobii dice che negli ultimi due anni ho letto una cinquantina di libri all’anno. pensavo di più, francamente. comunque. se lo dice luii. oggi ho contato i librii della mia libreria. dopo un po’ ho smesso. ho ricominciato a contare. solo quellii non lettii. 73. ho 73 -settantatreah!- libri che ancora non ho letto. stando a quello che dice anobii so cosa fare nel prossimo anno e mezz-

ieri sono andato alla mia libreria preferita. al piano di sotto. ho preso altri quattro libri usaticomenuovi a metà prezzo. quindi adesso sono a 77 -settantasetteh!-. mi pare abbastanza nelle cose, a questo punto: ho un problema. e c’è da crederci, se lo dice uno affatto uso alla drammatizz-

13 Replies to “I reading di poesie e i libri che compro e non leggo”

  1. i libri non letti sono come un tesoro. Li tieni in casa, sono lì, ti aspettano ed è rassicurante sapere di avere sempre qualcosa da leggere.

    PS: la mia libreria preferita non è la tua.

    perchè la mia c’è solo a Firenze e Viola l’ha vista!

  2. i tfm che accompagnano a reading improbabili di improbabili scrittori amiche con tendenze masochiste assecondando i loro bipolarismi sono degli amici. lho pensata pure, senza punteggiatura. fiuu

  3. Invece a me i libri che non ho letto danno sui nervi, perchè so che non li leggerò mai, tipo “Le Confessioni di un italiano”, che sta lì dal liceo.

    E mentre scrivo questo commento ho sbirciato sulla mensola, ma pare che non ci sia più, chissà che fine gli ho fatto fare…

  4. *Pattie: aspetta, ma io parlavo di librerie mainstream. Se parliamo di librerie d’essai, allora il discorso si complica e si arricchisce. Nel caso, io rilancio con una in riva al mare -il mare di palermo-

    *Jou: mi manca un pezzo, chè l’impegno era vero. simile.

    *DarthAnto: tavolo traballante?

  5. io non li conto nemmeno più, i libri che mi mancano da leggere.

  6. Davanti all’ufficio dove lavoro, esattamente dall’altra parte della strada, c’è un negozietto di libri usati che da via tutto a due euri.

    Praticamente una condanna, tenendo conto che vivo in un monolocale…

    🙂

  7. TFM, ma la libreria di cui parlo io è il perfetto connubio tra essai e mainstream. e io in quelle mainstream non ci vado perchè sono troppo ordinnate.

    comunque quella sul mare mi sa che le batte tutte.

  8. lo so che sei fuggito. questo non cambia mica quello che ho detto prima!ma pure a te manca un pezzo: sono fuggita 10 min dopo di te.

  9. Più che per un tavolo traballante andrebbe bene per uno a cui manca proprio una gamba visto lo spessore del libro.

  10. *Toso: in due frasi mi hai aperto uno squarcio sulla tua doppia vita 😉

    *Pattie: vabbè prima o dopo mi farai vedere, tra un sushi -e sashimi!- e l’altro.

    *Jou: no, non sono fuggito! Sarei fuggito, ma non sono fuggito. Vabbè poi ti spiego, ma tu mi hai risposto già

  11. I libri non letti, da me sono pochini. Li compro, li ammasso, e poi li smaltisco tutti insieme.

    Il mio problema sono i libri interrotti, perché quelli non letti non sai come sono, gli interrotti sono interrotti per un motivo.

    In questo momento ho due libri interrotti da riprendere e/o finire. Uno è “l’isola del giorno prima”, iniziato e prestato. Porcazz.

    Il secondo è “io uccido”. Interrotto perché, seppur consigliato da tutti, proprio non mi va giù lo stile falettoso. Ora l’ho ripreso in mano ma niente, è un supplizio.

    La mia libreria preferita è la Fnac di Torino. Niente libri usati, per quelli mi sposto in via Po.

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