TFM e la pallavolo: storia di un amore finito bruscamente. Peccato, lui l’amava

“Ehi, Tieffemme, ti va di venire a fare una partita di pallavolo? Abbiamo affittato un campo”
“Ehm…non lo so…non gioco da 12 anni…”
“Dai che ti frega, una cosa tra amici…”
“E va bene, se è una cosa tra amici allora vengo!”Premessa. Al liceo giocavo a pallavolo. Partite al cardiopalmo tra la mia classe e le altri classi. Piccoli tornei. Sono sempre stato bravo, a pallavolo. Facevo anche la battuta in salto. Ero l’arma segreta della mia squadra. Io pensavo di essere bravo. A domanda rispondevo: “bah, discreta tecnica, discreti movimenti”. Ce l’ho anche scritto sul curriculum -…- tra le skills: “sono bravo a pallavolo, e so fare anche la battuta in salto”. Tutto questo fino a ieri.Ore 15:50. Arrivo al campo. Vedo gente che fa stretching. Penso: uhm, questi “amici” ci tengono ai loro muscoli. Per non essere escluso –io odio essere escluso- mi metto anche io a fare stretching. Fingo di saltellare, di mulinare un po’ le braccia. Quando. L’occhio mi cade su un dettaglio. Tre persone indossano le ginocchiere. Ora ci sono quelle cose nella vita che quando le vedi ti si illumina qualcosa. Ecco a me, vedendo le ginocchiere mi si è aperto il seguente pop-up: Partita tra amici di questo grandissimo cazzo.

Squadre miste: 4 uomini+ 2 donne da una parte e dall’altra.
Primo set. Primo punto  e primo punto per loro: ricezione, alzata, schiacciata. Senza muro nostro –Ah ma perché, dobbiamo anche fare muro?- Vado a battere. Cicco la palla con la falangina e la falangetta dell’anulare destro. Palla fuori. I miei compagni minimizzano. Uno, alto 1,90 mi guarda con l’occhio torvo. Decido di darmi da fare. Andiamo subito sotto tipo 10-3. Comincia a serpeggiare nervosismo. Il tipo alto 1,90 indovina un filotto di 7 servizi vincenti consecutivi. Io nel frattempo mi riposo e comincio a contare le prime ecchimosi sugli avambracci. Il recupero ci gasa. Ci diamo dentro. Ci danno dentro. Punto a punto fino al 20-20. Poi i tre bravi della nostra squadra si mettono di impegno. L’impegno consiste nell’escludere sistematicamente gli altri tre. Tra gli altri tre ci sono anche io. Ci rimango un po’ male. Ma la strategia è vincente: 25-22 per noi.

Secondo set. I nostri avversari scappano via subito nel punteggio, approfittando della nostra spocchia. E’ bastato un set per sentirci appagati. Sul 14-5 per loro finalmente la mia occasione. Prima linea da destra, l’alzatore mi lancia un’occhiata, mi dà una palla al bacio, io salto, anzi mi libro in volo, carico il braccio destro e -fermo immagine: proprio in quel momento dalla seconda linea una mia compagna, quella brava, mi urla VAI TFM, VAI, CHIUDI A DESTRA, CHIUDI, CHIUDI!!!- e io, mentre al rallentatore sono ancora in volo e guardo negli occhi il mio avversario –un cristiano di due metri– penso MA CHE CAZZO VUOLE, QUESTA? CHE DEVO CHIUDERE? –>

<–> E così mi distraggo un attimo e: non solo manco la palla, sed etiam finisco sulla rete. Punto per loro. Everybody: TFM dàtti all’ippica, e réstace! Due miei compagni mi tolgono il saluto. E da quel momento in poi si spegne la luce. Complice anche il pauroso debito di ossigeno, comincio a pormi domande esistenziali del tipo: ma non era meglio restarmene a casa in panciolle? I miei compagni, nel drammatico tentativo di rimanere nel set -e non era meglio, per esempio, una bella partita a tennis? Mi vengono in mente Rino Tommasi e Gianni Clerici e un po’ mi rinfranco– cominciano a parlare di schemi. Io li ignoro. Anche se negli schemi ci entro anche io, in qualità di alzatore. Vai TFM, alza! E io alzo: una volta lo schiacciatore si spiaccica contro il muro, un’altra rimane impigliato nel gancio di metallo. E che mai sarà! E datemi tempo di prendere confidenza con gli spazi, no? Perdiamo il secondo set 25-12.

Terzo set. Sempre più emarginato nel gioco. Aria di mobbing. Fraternizzo mentalmente con le altre schiappe -sì, c’è chi sta peggio di me- Finché. Esausto per le magre e barbine figure che sto collezionando indomito et indefesso, prendo l’orgoglio a piene mani e decido, sì decido, di farmi valere. Azione avversaria. Ricezione, alzata. Seguo il movimento della palla. Sono in prima linea. Salto a braccia tese. O muro o mai più. L’avversario salta, io salto, chiudo gli occhi –prego anche qualche santo- lui schiaccia e io muro! Palla a terra e punto per noi! Sorrido di gioia, urlo E porca puttana, tre set per fare un muro, cazzone di un TFM! Prendo la palla e mi dirigo a battere. E’ il mio turno. Tutti si dirigono verso le panche. Dico Che succede? Un mio compagno mi dice Guarda che il set è finito, abbiamo vinto noi con il tuo punto. Chino la testa e dico Ah. Peccato, ero gasato e volevo battere in salto.

E poi non ho ne ho la più pallida idea.
Credo che la nostra squadra abbia vinto la partita. Non lo so perché ad un certo punto ho smesso di trattenere i ricordi a breve termine, tipo Come mi chiamo? Mi sono accorto che era finita grazie ad un dettaglio. Le persone con le ginocchiere hanno preso a togliersi le ginocchiere. E io ho pensato Ma se stanno togliendosi le ginocchiere allora è davvero finita! E ho cominciato a saltellare. Mi sono ritornate tutte le energie d’un colpo. Avrei giocato altri 5 set. E invece sono tornato a casa. A correggere le skills del curriculum.

20 Replies to “TFM e la pallavolo: storia di un amore finito bruscamente. Peccato, lui l’amava”

  1. io a pallavolo sono negata, a scuola sembravo daria del cartone di mtv. ho detto tutto. me la cavo molto meglio a basket. (come se a te interessasse, poi)

    ma allora, la metti questa tua foto????

  2. A noi per il campionato della scuola quest’anno servirebbe uno che batta in salto.Tienti in forma che ad aprile incomincia.sempre che tu voglia giocare con noi(terza B)

  3. Ma dai… mollare per così poco.

    Io, che di pallavolo non capisco quasi nulla e mi considero uno dei più scarsi fra gli scarsi, sarei contentissimo di aver fatto il punto vittoria.

  4. Magari se la partissa fosse continuata per altri 3 set al tuo ritorno non avresti dovuto correggere le skills.

  5. Rain: anche perché ho scoperto di avere parti del corpo che ignoravo 🙂

    Desdina: no, niente foto. Che poi la blogosfera si turba.

    Giorgio: mi sa che sarei un po’ troppo “fuori quota” per voi. Potrei allenarvi a fare una battuta in salto fenomenale. Se non mi spacco la faccia prima.

    Quadrilatero: anche io sarei stato contentissimo se solo me ne fossi reso conto 😮

    Max: avrei perso l’uso delle dita direttamente 🙂

    Giusta&Neru: anche se parlate di due sottotitoli diversi, grazie! 😉

  6. mi aggiungo alla standing ovation per il titolo di ieri e anche a quella per il titolo di oggi.

    TuttoFaStanding ovation

  7. dici?

    vedi che non si capisce un’emerita m… di cosa sia il sottotitolo?

    allora, signorino, che è il sottotitolo?

    a che mi riferisco?

    neru

  8. aspetta aspetta che poi magari ci rimani male! mi sono dimenticata:

    😉

    ciao

    neru

  9. …dovunque andrai, in qualcunque squadra giocherai, qualunque problema alle articolazioni avrai…:

    datemi una ti…datemi una effe…datemi una emme….tieffemme vinci per noiiiii!!!

    joujou (oggi ragazza pon pon)

  10. Pat: thanks pure a te!

    Neru: se non sta attenta, signorina…Forse è il caso che si metta qui nel banco in prima fila invece di stare all’ultimo banco a filosofeggiare con quell’altro intellettualoide di Uau! Giusta commentava il sottotitolo di ieri, Lei quello di oggi…Più semplice di così.

    😉 (Che magari poi ci rimani male)

    Jou: sei la mia Mila. O preferisci Kaori?

  11. preferisco essere Sunny…se ti presti a fare Mila….mi ci vedi in curva coi bandieroni??? no…no le sigarette a bandiera…proprio gli striscioni…no. g..nonli striscioni…vabbeh…capisti???

    joujou oh simpatica jou (sempre sempre così sarà per jou e tfm….siiiiiiiiiii)

    p.s.: oggi non ho preso le mie pilloline. si vede, eh?

  12. Ok, arrivo subito con la prima ambulanza che trovo libera qui sulla Tiburtina. Ci metto poco, tu non reprimerti, estrofletti tutta te stessa, se ti fa stare meglio 🙂

  13. ops ^^

    lo sapevo, lo sapevo che non dovevo commentare durante il lavoro che poi mi distraggo!

    e cmq mai che spieghi una cosa una e poi ho pure guardato il giorno del commento di giusta ed era oggi solo che forse a mezzanotte era un po’ presto…e che ne so io!

    oh, in prima linea nooo che le guerre non mi piacciono, lo sai sì che la prima fila è un po’ come la prima linea a parte quando sei un nerd che allora non ti caga nessuno. mentre mi piacciono le retrovie dove si cazzeggia, si conosce gente, si gioca…cose così. se non cazzeggio mi distraggo, che ci puozzo fa’?

    e qui non si filosofeggia, l’unico che ha parlato di relativismo etico finora sei tu. noi al massimo ce la chiacchieriamo al famoso chioschetto.

    neru

    p.s. e non mi rifaccia il verso che diventa irritante! 😉 (sai mai che il signorino si offende)

  14. Beh l’aggiornamento del sottotitolo non avviene esattamente allo scoccar della mezzanotte…se il mio editore pagasse, allora magari farei meglio il mio lavoro!

  15. e che non lo so? uff signùr, era per dire, per SPIEGARE la distrazione. mii che precisino!

    neru

  16. Miiiiiiii che ignorante TFm che sei….

    chiudi la schiacciata a destra, evidentemente eri a sinistra….

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