Dimmi come baci -gli amici- e ti dirò chi sei (I terroni se la vivono meglio)

C’è un luogo comune che dice: i meridionali sono più espansivi dei settentrionali. Sarà il sole, sarà il mare, sarà la vicinanza con l’Africa, sarà la nostra cronica voglia di fare un cazzo. Insomma secondo molti i terroni si dànno più facilmente.
Ora, com’è come non è, a dire il vero io conosco calabresi che pare che ti facciano un favore solo a rivolgerti la parola e conosco torinesi che fanno morire dal ridere e sono tutti un’allegria e una compagnia -sui torinesi e sui piemontesi in genere effettivamente andrebbe fatto un distinguo, date le chiare infiltrazioni borboniche risalenti alla golden age di questo nostro disgraziato paese, e quindi vi dico che ho conosciuto gente di Gorizia e gente di Padova che non vi molla finché non si sono fatte almeno le sette del mattino e non vi siete fatti di ogni acido possibile. Questo per dire.

Ad ogni modo, c’è una dimensione che più di ogni altra può aiutare a dirimere la questione: il bacio. Ma non il bacio dei fidanzati. No, il bacio degli amici. E qui le differenze geografiche si fanno sentire, eccome. Immaginate questa scena.
Esterno notte. La comitiva –la parola comitiva mi fa veramente cagare, ma è per rendere l’idea: ho reso l’idea?– è riunita davanti alle macchine, che si fa che non si fa. Arriva l’ultima coppia di amici, i soliti ritardatari. Fermo immagine. Tocca fare il giro dei saluti. Io non so come accada altrove, ma a Palermo –per esempio– funziona così. Il soggetto maschio fa il giro e saluti tutti con un bacio: singolo se si avvicina ad un soggetto femmina, bacio doppio -virile!- se si avvicina ad un altro soggetto maschio. Il soggetto femmina che deve fare il giro invece ecumenicamente adotta il bacio singolo per tutti: maschi e femmine. E questo schema -singolo/doppio- vale sia per l’arrivo che per il commiato. Non esiste che uno arrivi o se ne vada senza baciare qualcun altro -da qui certe derive tutte mafiose di chi sappiamo noi-. Lo schema singolo/doppio subisce qualche variazione nelle famigghie: padre/figlio e zio/nipote maschio sono l’eccezione-bacio singolo che conferma la regola, mentre i cugini maschi si attengono alla regola sociale del doppio-pussa via. Le donne della famiglia invece, beh, quelle nel frattempo sono in cucina a spentolare, ma questa è un’altra storia.

Lo schema singolo/doppio è altresì adottato a Roma. Ma è solo fumo negli occhi. A Roma infatti siamo tutti terroni. In sei anni avrò conosciuto sì e no una decina di romani romani. Gli altri: o calabbbresi o pugliesi –avete mai sentito parlare della diaspora delle Puglie? No? Bene, adesso sì: i pugliesi dai 40 in giù in realtà non hanno più una patria loro e sono dispersi tra la capitale e il resto del mondo: forse un giorno arriverà Nancy Dall’Olio ad aiutarli– oppure romani della provincia -dei Castelli, di solito- che però sono un’altra cosa.
Comunque: se per puro caso -una disgrazia, di solito- incontri un autoctono in quel di Testaccio o di Via della Conciliazione, lo schema singolo/doppio va allegramente a farsi fottere. E rimane lo schema doppio/? Laddove ? vuol dire ‘TFM non ha ancora capito un cazzo’.

 

Funziona così: il soggetto femmina dà un bacio doppio a tutti, maschi –per iniziare, almeno– e femmine. Il soggetto maschio dà il doppio se incontra un soggetto femmina. Se invece deve salutare un altro soggetto maschio, viene colto da una paresi posturo-facciale per cui l’unica cosa che riesce a produrre è: una stretta di mano alta. Com’è la stretta di mano alta? Immaginate di fare braccio di ferro con qualcuno, senza l’obiettivo di ucciderlo. Ecco, quella è la stretta di mano alta. Del tipo: bella fratè, o bella cì, o robe del genere -la versione amatricianizzata del mezzo abbraccio americano.
Ma non vale sempre!
Altre volte si dà la stretta di mano classica –e qui ci si potrebbe aprire una parentesi gigante, sulla mano molla o sulla mano schiaccianoci- abbinata ad un mezzo sorrisetto del tipo ‘stamme lontano, vahhh’. Altre volte ancora niente. Cioè uno arriva e: ciao, solo di sguardo e di voce. Ecco il senso del mio ‘?’. Mentre in Terronia, cascasse il mondo -faide familiari in corso, omicidi pregressi- lo schema singolo/doppio non si tocca, da Roma in su non si capisce più niente e ogni volta che conosci qualcuno di nuovo devi pregare che vada tutto per il meglio: se ti lanci per salutare con il doppio bacio sicuramente nascondi un segreto e magari voti anche a sinistra -vabbè votavi-, se ne dai solo uno o se te ne stai sulle tue rigido come se ti avessero impiantato un mocio wileda nello sterno -o da un’altra parte- fai la parte del cafone che se la crede. E così ti passa la voglia di conoscere persone nuove –sarà per quello che non rinnovo il mio parco amicizie da secoli?– e minimo minimo ti becchi un esaurimento nervoso.
Insomma, non lo so se noi meridionali siamo più espansivi o meno, ma di una cosa sono certo: in Terronia è tutto più facile e non sappiamo nemmeno cosa voglia dire la parola stress.

48 Replies to “Dimmi come baci -gli amici- e ti dirò chi sei (I terroni se la vivono meglio)”

  1. dalle mie parti no si usa tanto il bacio.

    però posso dire che mi è successo stèstate.

    avevo appena conosciuto un amico di un amico, palermitano. e subito siamo ci siamo stati amici pure io e lui, il palermitano, che infatti mi ha pure invitato al suo matrimonio l’anno prossimo. per dire…

    eravamo tutti nella stessa casa e all’ora di andare a dormire io me ne sono uscita con un semplice buonanotte, e invece quello, il palermitano mi è venuto vicino e mi ha dato un bacio sulla fronte!

    la sua ragazza pure mi ha dato numero 2 baci, ma io ero tutta intontita che il bacio sulla fronte, perfettamente amichevole, non me l’aspettavo.

    sta scena s’è ripetuta tutte le sere.

    a me è sembrata proprio una cosa bella.

    non ho mai ricevuto un bacio sulla fronte di quel tipo.

    mia mamma perchè è mamma…e va bene.

    un zito, vabbè, è zito…ma i baci dei ziti sono tutt’altra cosa.

    quel bacio lì era proprio di affetto, di un tipo di affetto tutto nuovo per me. ecco.

  2. caro tfm,

    e ci pensi che io di baci ne ho sempre dati tre?

    e non mi sono mai piegata alle logiche di mercato altrui, ne ho sempre dati tre, in qualsiasi parte d’Italia (spiegando sempre mentre rimanevo guancia all’aria ad aspettare il terzo “da me se ne danno tre”) ed in qualsiasi parte d’Europa (spiegando sempre mentre rimanevo guancia all’aria ad aspettare il terzo “da me se ne danno tre”)

  3. Il quel di Napoli, che tu dovresti conoscere bene mio caro TFM, di norma c’è il doppio bacio circolare sia per uomini che per donne. Nel senso che sia i maschietti che le femminucce si scambiano numero 2 baci, o meglio guanciotta contro guanciotta. Quando capita il caso in cui a guanciotta si risponde con labbra allora parte la fantasticheria: che cosa avrà mai voluto dire? Gli interesso? S’è sbagliato/a? Da lei/lui si usa così? Nelle “comitive” (anche io odio il termine) più terra terra ci si bracciadiferra virilmente tra maschi e ci si bacia tra donne/donne e donne/uomini. Ah dimenticavo, salutone circolare alla compianta Concetta Mobili quando si ha fretta o quando la “compa” è talmente vasta che si farebbe l’alba/sera successiva soltanto a salutare tutti col bacino!

    Il Piccolo Gandhi

  4. Da questi parti, non sia mai che un maschio baci un altro maschio. Solo ai matrimoni, ai funerali e alle feste. Altrimenti – se capita – solo alle donne, e ovviamente due.

  5. a Torino è difficilissimo trovare un piemontese verace della mia età, senza infiltrazioni borboniche, come dici tu! io per prima faccio parte della categoria dei figli di due di quei miliardi di pugliesi che si espandono nel mondo!

    comunque: qui ci si saluta esattamente come a Roma, a quanto dici. a me la cosa della stretta di mano alta tra uomini ha fatto sempre tanto tanto ridere!

  6. tfm, c’hai preso abbastanza: a roma i 2 bacetti sono d’obbligo per tutti i sessi e gli incrociamenti possibili. C’è anche la variante maschio/maschio con la stretta che hai sapientemente descritto. Ma perchè però dovrebbe essere stressante?

    Lo è ben di più nei paesi arabi, per esempio in giordania, dove i baci sono direttamente proporzionali alla lunghezza del tempo in cui i 2 amici non si sono visti: la norma è 3, se poi non ti vedo da due mesi, indugio sulla stessa guancia tot volte. Si creano dei ritmi assurdi (bisogna prendere la “rincorsa” insieme) e credimi, quello si che è stressante, non sai mai quando staccarti. La prossima volta che vado devo chiedere se ci sia un’equivalenza. Tipo 1 settimana, 2 baci in più, 2 sett, 4…

    baci! (due, semplici.)

  7. Coi maschi: abbraccio, oppure spalla a spalla, oppure stretta di mano alta con finale spalla a spalla e annesso guancia a guancia (senza bacio).

    Con le femmine: abbraccio e baci (2)

  8. Viola: anche voi dite ‘zito’ e ‘zita’? Altrove pensano sia solo un tipo di pasta regionale!

    Virgh: non ho mai conosciuto nessuno del partito dei tre baci, anche se ne avevo già sentito parlare. Forse si sono arresi agli modelli imperanti. ammiro la tua pervicacia 🙂

    Gandhino: hai anticipato un prossimo post in cui parlerò del bacio con o senza guanciotta 🙂 Il salutone circolare alla Concetta Mobili mi ha fatto schiattare: mi sono immaginato la scena. Io ho sempre evitato il giro chilometrico, ma io non ho mai fatto parte delle comitive!

    Quadrilatero:

  9. A Milano non si bacia nessuno; se ci provi ti guardano malissimo, restano rigidissimi e sconcertati. Devo dire che per me, che detesto la pratica del vasa-vasa, è stata una liberazione. Poi quando torno a Palermo e tento di educare il “terrone” al saluto collettivo vengo presa per scucivola ed inseguita fino a quando non ho sbaciucchiato tutta la compagnia!

  10. Qui:

    donna-donna-> generalmente doppio bacio

    donna-uomo->se proprio ci si bacia, doppio bacio

    uomo-donna->l’uomo non prende iniziative, se la donna bacia, allora doppio bacio

    uomo-uomo->nessun contatto o al massimo stretta di mano (però bassa e se votavi a sinistra ci sta anche una pacca sulla spalla)

  11. Stanton: sul termine ‘scucivola’ ho pianto di gioia. A volte -ma solo a volte- mi manca troppo il nostro dialetto.

    Toso: mitico Toso!

  12. Vero Desdina. Stretta di mano alta pure io.

    Solo che a volte non te l’aspetti (generalmente la faccio con gli amici) e ti capita davanti uno che ti fa la mano da “ciao fraté” quando ormai tu l’hai sparata dritta dritta che non puoi più tirarla su. Son problemi. 🙂

    PS: TFM, mi è piaciuta molto la risposta al mio precedente commento 😛

  13. Quadrilatero: nooo mica me ne ero accorto! Sono saltate le risposte a te, desdina, nur e max. Oddio erano corpose. Vediamo se mi ricordo. Vado 🙂

    Ti avevo chiesto: ma le feste che intendi? Le feste comandate o solo i compleanni? E’ importante saperlo, così se mi trovo in quel di Torino non faccio brutte figure!

    Desdina: pensa quanto fanno ridere me che mi trovo costretto a fare sta cosa ridicola con gente che conosco da 5 minuti!

    Nur: non è stressante la stretta di mano in sè, quanto il non sapere mai come diavolo comportarsi. Io odio il tutto lasciato al caso 🙂

    Comunque mai come in Giordania. A proposito: oggi ho imparato una cosa nuova e sono contento. Però voglio aggiornamenti. Tipo: se due fidanzati non si vedono per sei mesi che succede? Ah, dici che è lo stesso in tutte le parti del mondo? 😉

    Max: oddio ma la spalla e spalla mi fa tanto college americano. Ma poi, tu parli in quanto isolano o emiliano? Bisogna capire.

  14. io di solito bacio poco, ma in piemonte vale la regola del doppio donna/donna e donna/uomo e pacca sulla spalla uomo/uomo.. in toscana pure… ma io mi trovo a voler difendere il mio spazio e il saluto con il bacio lo faccio solo con le persone a cui voglio bene e dopo tanto che non le vedo o con i perfetti sconosciuti…

    virgh in spagna si danno sempre tre baci… sei nel posto giusto

  15. quadrilatero: son problemi sì! 😉 comunque qui non ho mai visto due uomini baciarsi nemmeno alle feste!

  16. Pat: non ho capito. Le persone cui vuoi bene, le persone che non vedi da tanto e gli sconosciuti: chi rimane?!?!!? Praticamente ignori solo i colleghi di lavoro e basta!

    Desdina&Quadrilatero: ecco io a Torino andrei in confusione e me ne starei in un angolino sussurrando come un deficiente ‘piacere TFM, piacere TFM’

    Desdina, allora quando vai in Puglia rimani “colpita” dai costumi terroni?

  17. i colleghi di lavoro devono starmi lontani… mi sono espressa male: le persone a cui voglio bene se è tanto tempo che non le vedo e gli sconosciuti, perchè non so come superare l’impasse…

  18. veramente no, sono solo felice che siano tutti molto più spontanei e gioiosi, senza tutte quelle cretinate che ci sono a torino. è come se ci fossero regole non scritte che regolano i rapporti tra persone che si conosco poco o di vista. dopo un po’ si smette di salutarsi per paura di fare “brutta figura”. è una cosa che odio: ci si è magari visti per 5 anni tutti i giorni al liceo nell’intervallo, si sa tutto l’uno dell’altro, ma non ci si dice MAI ciao, nemmeno morti. bsogna che qualcuno ti presenti ufficialmente, e allora si può fare i vaghi e dire “andavi a scuola al gioberti per caso?mi sembra forse di averti già visto”. è una convenzione non scritta del torinese medio che “non si osa” (modo di dire tipico di qui).

    fastidio fastidio fastidio.

  19. Mi associo alla cara Virgh per informarti che io qui dal profondo NORD ho appreso l’usanza locale del TRIPLO.

  20. Nooo, hai sbagliato spalla-spalla!

    Quello che dico io non è lo spalla-spalla americano, è un altra cosa, e una specie di abbraccio ma non stretto, non so come spiegarti.

    Mò chiamo il mio vicino di casa ultrasettantenne col microchip in testa, mi riprendo con la webcam mentre lo saluto con lo spalla-spalla e metto il video su youtube poi te lo mando, così lo vedi. (‘na cosa semplice)

  21. Giordania perchè lì c’ho mezzo parentado, e ogni volta che ci vado, ti lascio immaginare quanto tempo si passa a salutarsi….

    torno a roma con le guance consumate…

  22. Pat: ahhh ora ho capito! Insomma sei una timida 🙂

    Desdina: quella cosa del non dirsi ciao mi sa che è un po’ universale. Anche da noi in Sicilia era così. Fastidio pur’io.

    Aga: anche lì triplo? Ma che affettuosi…

    Max: e dai dai che ci vuole?!? 😉

    Nur: immaginavo fosse questione di parentado

  23. Dalle mie parti tra maschi ci si schifa parecchio: se la conoscenza è superficiale ci si saluta a grugniti, se è media con un’asettica stretta di mano, se è alta con una poderosa pacca sulla spalla. Il bacio (o meglio: lo sfiorarsi guancia a guancia) è lecito solo in occasione di matrimoni, battesimi, lauree, funerali… Le donne, tra loro, adottano il bacio “doppio” (anche se c’è stato un periodo in cui quello triplo andava di moda), ma solo se il livello di conoscenza è medio-alto. Altrimenti si scambiano un sorriso di difficilissima (per me) interpretazione. Tra uomo e donna ci si scambia un bacio doppio, ma solo per iniziativa (bontà sua) della donna e soltanto dopo un certo numero di frequentazioni a seguito delle quali lei ha avuto modo di appurare che lui non è un maniaco sessuale.

  24. no è che ci sono un sacco di calabresi in mai laif e allora prendo in prestito un po’ di termini.

    gli ziti da me si mangiano di domenica col ragù, rigorosamente spezzati a mano.

  25. Uau: LOL per il sorriso di difficile interpretazione 🙂

    Viola: buoni…mi dai l’idea di una cuoca provetta che lascia sempre i commensali satolli e soddisfatti 🙂

  26. e avevi pure dei dubbi?

    da brava ragazza di paese quale sono….

    ma la mamma non mi ha insegnato nulla eh!

    la fame è stata la mia maestra…e lo schifo per i menù da fuorisede…tipo la pasta al tonno…

    e allora mi sono ingegnata!

  27. Io ho smesso di mangiare la pasta al tonno nel 2003 dopo averne abusato nei due anni precedenti per colpa di un coinquilino messinese. Adesso ho la nausea solo al sentirla pronunciare.

  28. allora puoi capire cosa intendo…

    però poi ho imparato il segreto per farla buona…

    (uh, nella fotoflickr qui accanto c’è via violetta e piazza violetta!mi sento citata, anche se involontariamente, ma vale lo stesso! ;))))

  29. Giugno 2006 a Parigi. Che viaggio! In quel momento cercavo di intrufolarmi con la mia amica joujou nel portone del palazzo di un suo professore e ci hanno scambiato per terroristi, mentre io facevo foto a rue violet.

  30. ma dov’è via violetta?

    l’ultima volta che sono stata a parì ho dormito in riù diù sedain…

    via del sedano!

    la prossima volta voglio fare il salto di qualità: da un ortaggio a un fiore;)

  31. Via violetta è più o meno vicino alla fermata convention. Devo chiedere meglio alla mia amica. Comunque sta lì. Tu cercala 🙂

  32. Ahahah! tu ti stressi per inerzie! Se gli schemi qui non esistono, di conseguenza nessuno ci fa caso!

  33. Sono rimasto sconcertato dalla facilità con cui non hai inserito Roma tra la terrònia. Secondo me è un errore storico. Almeno almeno dovresti spendere due parole sul concetto di terrònia e della sua estensione geografica et culturale.

    detto ciò: non hai chiarito la posizione di ciampino, che è sìterritorio extra-romano, ma extra castellano, e pure hai omesso le usanze in materia di sauti di Roma provincia. a questo punto mi sento di doverti richiedere un post specifico su questo argomento che ha investito in modo cospicuo la tua vita degli ultimi anni.

    con immutata stima,

    stiui

  34. Stiuissimo mi pareva quel tantino ridondante inserire Roma nella Terronia. Ho già detto che è piena di meridionali e quindi.

    Sui saluti del ciampinese scriverò un post dal titolo “Le bieche scuse con cui TFM è sempre riuscito a sottrarsi ai cassonecci di quella cricca violenta di ragazzini che quando stavano tutti e tre assieme tornavano quattordicenni e meno male che c’era lamendola a difendermi”

    Spero vivamente che la tua stima si accresca dopo la lettura di questo post prossimo venturo.

  35. ecco, ed io che pensavo che la terronia fosse un modo d’essere piu’ che un luogo, ed ho sempre pensato d’essere terrona dentro… ora tutto diventa piu’ difficile…

  36. Virgh: Terronia is a state of mind? Puede ser (giusto?) Intanto là dove sei adesso è Sud preciso.

    Scogliera: beata te, salutami siviglia che è bellissima!

  37. Siiiii da che mondo è mondo, a casa mia il rumore dello spezzar gli ziti – rigorosamente in tre parti – è il rumore della domenica mattina. Ma lo zito si fa come pasta al fornoooo no come normale pasta col ragùùùù!

    E comunque, volete forse dirmi che al di fuori di Ferrara, avete respinto in toto la “moda” del saluto a tre baci?? Ma allora io appartengo a voooooiiiiiiii!!!!!

  38. *ah che bei tempi. virgh mi hai fatto ricordare che c’era anche l’epoca dei post da 40 commenti e passa. ora siamo in recessione.

    comunque.

    quanti baci ci siamo dati, noi? mica mi ricordo!

    erano due? e poi altri due al momant du lu commiat?

  39. Tesoro, tu HAI CERCATO di darmene due, io sono rimasta guancia all’aria e con sguardo finto accondiscendente ma vero truce t’ho messo a posto con un “da me se ne danno tre” (e m’hai dato il terzo)

    😉

    (così vedi che non mento quando commento)

    (piaciuta la rima?)

    con immutata aficiòn

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