Non fare agli altri quello che eccetera: non sbirciare se non vuoi essere sbirciato

Insomma sono lì che me la scammino per piazzale Flaminio ancora basito per la decisione di Freedom House di dichiarare l’Italia paese liberofreedom press parlando- sulla base dell’unica categoria Berlusconi on/Berlusconi off (vediamo di utilizzare altre categorie, tipo Ratzinger on/off e vediamo che ne esce fuori) quando passo all’edicola e compro Liberazione. Ogni tanto è necessario marcare il territorio, anche se nessuno se ne accorge, ed io mi sento meno solo -al mondo-.Insomma salgo sulla metro, mi siedo e leggo. Sansonetti, prima pagina. Generalmente succede nelle dittature: il regime prende di mira un intellettuale, un politico, un artista -prossima fermata Barberini, uscita lato destro- e lo accusa di terrorismo, avviando così la persecuzione. E’ uno dei momenti più infami -un signore comincia a suonare i tamburelli, dice Buongiorno tutti!- perché avviene nel momento in cui il regime decide di rendere esplicito l’attacco al principio della libertà e fa il salto di qualità, si mostra, sceglie il totalitarismo. Il Vaticano ieri ha compiuto questo passo, accusando di terrorismo il giovane attore Andrea Riv
a questo punto, sentendomi osservato, mi fermo e con la coda dell’occhio guardo alla mia sinistra. Una donna sta sbirciando il mio giornale. Anche lei ha in mano un giornale. Ma non lo legge. Sbircia dal mio. Io sbircio per vedere che giornale lei stia leggendo. Il giornale che sta leggendo è Il Giornale. Smetto di sbirciare. Se fosse stato Libero avrei sbirciato, Libero mi fa fare sempre un sacco di risate. Il Giornale no, mi deprime, specie per Filippo Facci -Filippo Facci scrive sul Giornale, no?-. E così riprendo Sansonetti, leggo e faccio leggere -hai visto mai che si converte, la tipa?- ma poi mi distraggo, e penso: ehi un attimo, ma quante probabilità ci sono che un ragazzo che legge Liberazione e una donna che legge il Giornale stiano vicini accanto sulla metro? Poche, data la tiratura dei due quotidiani. La cosa mi sorprende, vorrei comunicarla alla tipa, mi giro verso di lei, vorrei chiederle: Ehi ma tu, sinceramente, non credi che ci sia una strategia ben precisa dietro tutto questo livore episcopale? E se sì, cui prodest? Ma invece: Termini, uscita lato destro.

Scendo. Esco. E Penso. Dopo quindici anni di mezzi pubblici posso tranquillamente -con la sicumera che mi contraddistingue in questi casi- affermare che il mondo si divide in due categorie: quelli che sui mezzi pubblici sbirciano e quelli che vengono sbirciati -sempre sui mezzi pubblici eh!-.
1) Gli sbirciatori, che a loro volta si dividono in due tipi:
Il tipo Sbirciatore-con-classe (ma non troppa): quello che, nonchalante, mentre si dondola appeso alle sbarre o alle maniglie finge di leggere le pubblicità di improbabili scuole di inglese o di improbabili master in design psichedelici ma in realtà spulcia gli articoli di chi ha il giornale in mano e al minimo movimento di quest’ultimo -colpo di tosse, occhi che si alzano, facciata del giornale rigirata- voltano lo sguardo più rapidi della luce, manco fossero stati morsi da una tarantola, con sommo gaudio di un qualsiasi osservatore-terzo che si fa le meglio risate.
-Il tipo Sbirciatore spudorato: quello che, nonchalante, tende il collo meglio di una gallina o di una giraffa e beatamente si scola gli articoli a sbafo, e se poco poco il legittimo proprietario se ne accorge e se ne ha a male, lo sbirciatore fa finta di nulla, e magari ha pure il coraggio di sostenere lo sguardo, come a dire: ma che sto facendo di male?,

magari costringendo  lo sbirciato a mettere da parte il giornale o ad alzarsi.
2) Gli sbirciati, che a loro volta si dividono in due tipi:
– Lo sbirciato saggio che se la tira anche un po’ per la sua saggezza: quello che se ne fotte e si cura solo di leggere il suo giornale e se poco poco si rende conto di avere una sanguisuga alle sue spalle, sorride, fa un leggero sbuffo e continua imperterrito. La vita è troppo breve per perdere tempo con queste cose.
Lo sbirciato livoroso e che non vede l’ora di: quello che aspetta al varco il mondo intero -essendo salito sul vagone con l’unico e chiaro intento di appiccicarsi con qualcuno-. Si siede, con calma estrae il quotidiano, lancia l’amo e aspetta solo che qualche boccalone ci caschi e zac! via con occhiataccia malefica che scoraggia anche il più indefesso dei parassiti, della serie: gira al largo che vedi come va a finire, pezzente di uno.

Ovviamente il tutto avviene nel più esplicito dei silenzi. 

Da par mio, tendo a sbirciare poco ma lascio sbirciare volentieri. Se riscontro discrezione. Otherwise, regredisco al rango di treenne. Piuttosto la mia mania è un’altra (una delle tante): se sui mezzi incontro qualcuno che sta leggendo un libro devo assolutamente scoprire di che libro si tratti. Assolutamente.

10 Replies to “Non fare agli altri quello che eccetera: non sbirciare se non vuoi essere sbirciato”

  1. Anche io ho queste manie..devo sapere che libro sta leggendo, o anche che musica sta ascoltando con le cuffie;

    e dopo aver scoperto quello che voglio, cerco di guardare il più possibile la sua faccia, e mentre lo faccio mi immagino tutta la sua vita, o quasi.

    Che mente malata.

  2. Io sono uno Sbirciatore-con-classe, tranne nei casi che lo sbirciato abbia la Gazzetta. Allora lì divento spudorato.

  3. ho notato le due distinzioni proprio oggi sul treno Roma-Milano.

    Io sono stato sia lo sbirciatore sia lo sbirciato: sbirciavo il giornale del vicino, poi tiro fuori il powerbook e il vicino sbirciava il mio “Requiem for a dream”

    iSleepy

  4. Una volta ho comprato la Repubblica e in treno accanto a me c’era uno col Corriere della Sera. Di solito compro il manifesto, e di solito non c’è nessuno che legge quotidiani, almeno in treno.

  5. Partiamo col dire che non prendo in mezzi,quindi non rientro in nessuna delle categorie.

    Le poche volte che prendo un treno,se ho il giornale e mi accorgo che qualcuno sbircia non ci son problemi,faccio completamente finta di nulla.

    D’altra parte se il giornale nn ce l’ho e ce l’ha qualcun’altro l’unico mio interesse è scoprire il titolo della testata per poter tranciare un giudizio netto su quella persona.

    Dovesse avere “Libero” o “Il Giornale” faccio una smorfia di disprezzo (giuro) e mi giro verso il finestrino.

  6. -Max- La musica! E come fai? A me piacerebbe tantissimo capire la musica che ascolta la gente. Di solito cerco di avvicinarmi più che posso per captare i suoni dagli auricolari. Ma lì bisogna essere veramente bravi, sennò si rischia la denuncia. Se tu hai un metodo alternativo, ti prego: fammi sapere!

    -Quadrilatero- Sai che ora che ci penso se si tratta di sport divento anche io spudorato? Se leggono tuttosport o il corriere dello sport con quei titoli a settemila colonne sulla serie d e sul “castrovillari meglio del real” vengo calamitato. Sarà perchè quei giornali lì non li compro (se non quando vinciamo i mondiali, da vero membro del popolino più doc)

    -iSleepy- Beh per sbirciare un intero film bisogna essere professionisti dello sbirciamento!

    -Monolocalgarage- Chissà se esista un collegamento tra il treno e i giornali. In effetti sul treno vanno di più libri e riviste.

    -Dario- Ma spudorato o spudorato-spudorato? Cioè arrivi a costringere l’altro a smettere di leggere il SUO giornale?

    -Mrs- Dimenticavo che voi pugliesi girate solo in macchina (mi riferisco al tuo post). Fai bene a tranciare, bisogna tranciare, in certi casi. Però per Libero io farei una distinzione. Più che disprezzo parlerei di pena, pietà (no forse pietà è troppo), compassione, commiserazione, e cose così.

  7. Nessun metodo alternativo tipo riconoscitore musicale a onde elettromagnetiche, semplicemente o sento la musica perchè tengono il volume alto o sono abbastanza vicini a me da permettermi di riconoscere almeno il tipo di musica.

  8. Faccio orgogliosamente parte della categoria di sbirciatrici discrete. E mi girano incredibilimente quando dei sbriciati livorosi mi mettono i bastoni tra le ruote. Perchè sono discreta,certo,ma tenace.

    Ecco,tra l’altro questa potrebbe essere una buona descrizione di me stessa,tout court.

  9. Mai mettere i bastoni tra le ruote alle discrete ma tenaci. Me lo dice l’esperienza personale.

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