E se all’improvviso un buco nero inghiottisse la blogosfera?

Mi son svegliato. E fin qui.
Ho alzato la tapparrella. Ok, sole.
Sono andato in cucina. Da lontano la gaudiosa eco di una festa. Ricordo a me stesso che sono le nove e qualcosa del mattino. Qualcuno con il microfono incita qualcun altro a ballare. Sono le nove e qualcosa del mattino. Parte una musica di quelle tipiche dei saloon americani. Cerco una degna bustina di thè. Lampone ed echinacea. Mi viene in mente la sigla di Hazzard. Bo e Luke. La cugina Daisy. Zio Jesse. Rosco. Enos, quel cretino di Enos. c’è qualcosa che devo fare, oggi. Sforzati sforzati.

***

Flashback. Ovvero l’appendice del viaggio.
Uscita numero sei Aeroporto Falcone-Borsellino. Sono in attesa. Lì per lì che me la smanetto con il mio nuovo cellulare.
Proprietà. Applicazioni. Ok
Sguardo a ore 10. Un uomo, sui sessanta. E’ brutto. Bruttissimo. E mi viene in mente che
Giochi. Ok. No, per i giochi questo cellulare è negato. Ok, batteria in più
che lui non lo sa, di essere così brutto. Voglio dire, nel mondo, ci sono persone bellissime e persone bruttissime. Ok, tralasciamo per un attimo le persone che stanno in mezzo, tra la metriotes e la normalità, che dovrebbero essere la stragrande maggioranza. Non mi piace la parola norm
Rubrica. Ok. Ma è mai possibile che nel cambio ho perso tutti questi numeri?
alità, ok, concentriamoci sulle persone bruttissime. Loro non lo sanno, di essere bruttissime. Se chiedi loro, diranno magari (gente che non soffre di manie di persecuzione et similia), “credo di essere un tipo”. Ma
Bluetooth. Schermo remoto. Ok. Vediamo che succ
quest’uomo, santo cielo -da quanto non usavo questa espressione, santo cielo? segnare sul taccuino sotto la voce ‘cose rilevanti avvenute verso metà maggio’- non si può guardare. Senza capelli, pelle butterata e brufoli. I brufoli a sessant’anni. Magari è anche cieco. Ma se ci vede, alla fine si sarà abituato, alla sua faccia. Ecco, è tutta una questione di abitudine. Lui e lo specchio. Pover
Condivisione. “Pippo”. E mo’ chi cazzo è Pippo? Mi guardo attorno. A ore 12 e a ore 18 e di nuovo 12. Nessuno ha un computer in mano. Ma quanto è potente il bluetooth di questo telefonino? Scolleghiamoci da Pippo, va, che chissà che succede poi
ino. Devo ricordarmi di scrivere questa cosa di Pippo sul blog, magari Pippo legge Tfm, chi lo sa. E poi devo
Suonerie. Ok. Ma com’è che le suonerie di questo telefonino sembrano uscite da un film porno americ
 ricordarmi anche di scrivere quella cosa che mi è venuta in mente a proposito della blogosfera e su quello che sta succedendo in questi gior


Ah, ecco. Il biscotto si sta sbriciolando. Ho notato, negli ultimi tempi, un ingolfamento -tipo motore di una macchina che balbetta- della blogosfera. Non so se si tratti solo di una mia impressione. Ma, tra i blog qui accanto nella colonna di destra (i favoriti di Tfm!), nella centina che frequento random e anche nei blog mainstream –a morte i blog mainstream!– mi pare di aver avvertito una maggiore fatica nel mandare avanti la baracca. Meno quantità e meno qualità. Fateci caso: se togliamo le catene di sant’antonio à la nick hornby, berlusconi e le cazzate che spara a tutto foho (a tutto fuoco, espressione toscana intraducibile ma che rende l’idea) e la Chiesa e il suo quotidiano messaggio ecumenico di amore e solidarietà per il prossimo suo -affare-, cosa rimane? Forse un gran senso di vuoto e desolazione? Sarà la volatona pre-estate, sarà che la pelle ha cominciato a scoprirsi, sarà quel che sarà e ah che sarà che sarà.
E quindi, domanda: e se all’improvviso un buco nero inghiottisse la blogosfera? Qualcuno se ne accorgerebbe? O come unica conseguenza avremmo la chiusura del TgCom -io ancora devo capire chi copia chi, se i blog o se Liguori-? Ma anche: i blog, hanno davvero senso? (a leggerne alcuni, verrebbe da dire: no. Ma un no categorico).

Urge riflessione. E urge anche ricordarmi le cose da fare in questi giorni. E stilare una classifica in ordine di importanza. Alla numero uno di questa settimana: scovare la canzone usata in quello spot dove c’è uno che canta e altri che se la nuotano in piscina e quello che fa bungee jumping all’incontrario. Spero mi vengano in mente anche la numero due e la tre eccetera. Caffè? Caffè.

11 Replies to “E se all’improvviso un buco nero inghiottisse la blogosfera?”

  1. Cioè, io l’ho appena aperto e tu vuoi già farmi chiudere? ahahahah

    (vabbè, il mio é un blog anomalo)

    🙂 comunque a me manchereste in diversi!

  2. benvenuto nel tunnel di bluetooth. io quando sono in un posto affollato faccio fare al mio cellulare una ricerca di tutti i dispositivi tali presenti in zona, mi leggo i nomi della gente sul mio display e cerco di affibiarli a chi mi sta attorno.

    sul senso dei blog son sempre più confuso. d.

  3. Confrontati alle tue domande sulla fine dei blog, gli interrogativi ontologici sono domande di Marta Flavi a Ti amo, parliamone.

    stewie

  4. Max: noooo e quindi hai anche la sua panza???

    Agapimou: no, bisogna sostenere i blog giovani, potrebbero non avere mai la pensione!

    Stewie: e infatti, non a caso, per un anno il sottotitolo di tfm recitava: lana caprina in questi chiar di luna. Comunque già per il fatto di esserti ricordato di Ti amo, parliamone meriteresti un cassonecci. Ma ormai non li fanno più.

  5. Desdina e iSleepy: tanto non li chiuderete mai! Come si fa a chiudere un blog? 😉

    Dario: allora se becchi uno che si chiama Pippo fammi un fischio. Sono rimasto con la curiosità.

  6. per il mio basta che cancello il database mysql e faccio DELETE sulla cartella soulsick.info.

    a voi apparirebbe solo una desolante, triste, piccola e innocua pagina bianca.

    iSleepy

  7. Mah…nn lo so poi se le persone bruttissime non sappiano di esserlo.

    Sarà che io ho una visione altamente peggiorativa di tutto quanto riguardi me stessa,ma fatico a capire la mancanza di autocritica,visto che mi rimproverano sempre dell’opposto.Boh.

    Ad esempio mi sto già chiedendo se io possa essere inclusa nell’elenco di quei blog che nn hanno senso di esistere!

  8. MrsBing: cioè loro magari lo sanno, ma non lo sanno come può saperlo un occhio esterno. Chiaro, no?

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