Meno male che sono un istrionico.
Dentro la pizzeria. Di fronte a me due ragazzi. Uno, non proprio un adone, anzi discretamente cesso, ha detto, all’altro, discretamente gradevole ma abbastanza stolido: “Oh ma certo tu avrai un gran successone! Chissà quanto rimorchi! Mica sei come noi, come lui (e indica me, di fronte, intento a mangiare la mia pizza scamorza affumicata e speck e ad ascoltare la loro conversazione, fingendo di non ascoltare) o come me che non ne vediamo!!!” L’altro, sorridendo sotto i baffi, ha detto Che c’entra! La bellezza non è tutto nella vita. Prendi lui (e indica me, di fronte, intento a litigare con una fetta di speck che pareva de gomma, e ad ascoltare la loro conversazione, fingendo di non ascoltare), sono sicuro che rimorchia lo stesso, anzi rimorchia molto più di me. Uno che è bello alla fine stanca, lui (e indica me etc etc) magari no. Ho smesso di tagliare, ho fatto cadere le posate in modo rumoroso, li ho guardati in faccia, ho detto Prego?
Poi il non-adone di prima ha proposto di andare tutti da Pompi. Pompi è uno dei bar più famosi di Roma, dove fanno il tiramisù più buono di Roma. Ma io fino a quell’istante non avevo la minima idea di cosa fosse Pompi. Ma ho finto di conoscerlo lo stesso, non volevo apparire troppo sfigato. Visto che avevo la macchina, lui mi si è rivolto e mi ha detto Sai dov’è Pompi? Io detto Sì, lo so dov’è Pompi. Ma in effetti avrei dovuto dire No, non lo so dov’è Pompi. Per arrivarci infatti ci ho messo mezzora chè mi ero perso. Poi ci siamo ritrovati davanti a Pompi, e tutti abbiamo mangiato il tiramisù di Pompi. Una ragazza dopo aver inurgitato lo zabaione alla velocità della luce e, mentre si leccava un dito, ha detto Evviva Pompi!
Poi sono tornato a casa. La Vispa mi ha detto Sai che sei proprio un istrionico? Io ho detto Già. E mi sono messo a dormire.