Prendila(rte) e mettila(rte)

Inauguriamo il NuovoDeal parlando di arte. Ah. Art’è. Da qualche tempo a Roma hanno riaperto l’Ara Pacis (v. foto sotto)
Dentro, ancora si lavora. Fuori, sotto i 60 gradi, ancora si lavora. Ma si sa, Veltroni aveva da inaugurà&inaugurà (anche quello che ancora deve essere costruito, “sempre co’ ste forbici in mano a taglià nastri, ce credo io che poi je so’ venuti i calcoli”: copyright di un anonimo frequentatore di questo blog).
La visita costa 6 euro o 3 euro  (sotto i 25 anni, se hai tessere varie di biblioteche, metrebus, cts, etc praticamente devi essere uno sfigato per pagare il prezzo pieno) o è gratis (“per gli studenti universitari, ma solo alcune facoltà” fa sapere la graziosa signorina dietro il bancone rialzato. Alcune facoltà: e dillo no, che sono sempre quei soliti raccomandatoni di architettura!).
Il giro all’interno dura così tanto che hai anche il tempo di annoiarti: 8 minuti circa (che crollano a 3 se per caso salti a piè pari l’enorme pannello esplicativo che manco il CarloGiulioArgan).
Comunque non è di questo che volevo parlare. Piuttosto: dietro l’Ara Pacis, diciamo in un vicoletto parallelo al lungotevere, c’è anche un’altra mostra, gratuita. Nascosta dai lavori in corso (evidentemente erano invidiosi), si struttura lungo un corridoio e consta di una quindicina di opere che esprimono un punto di vista originale e trasversale sulla contemporaneità. Un ritorno all’essenza, al basico, senza le sovrastrutture reali e metaforiche che zavorrano la vita (e l’arte?). Trattasi di artista di mezza età geniale e incompreso. Molto incompreso. Talmente incompreso che la sede della mostra è anche la sua dimora.  Cos’è l’Arte? Ci ho riflettuto, poi ho lasciato un obolo e ho pensato che la vita, occasionalmente, può essere ingiusta.

4 Replies to “Prendila(rte) e mettila(rte)”

  1. il tizio che espone li’ da sempre potrebbe non fissare le sue “opere” con la gomma da masticare che rimangono le chiazze di pulito sul travertino in mezzo al nero dello smog…

    stewie che raramente ha potuto sfruttare il vantaggio di essere stato studente di architettura dato che la sapienza di merda non gli ha mai dato un tesserino universitario

  2. Stewie: mica lo sapevo che il tizio espone lì da sempre. Si vede che non sono di Roma. Dai stewie vorresti farmi credere che uno come te non aveva la faccia di dire “io studio architettura. Punto. Ahiò” per ottenere rispetto?!?!?

    Felson: ma sei anche te di Roma?

  3. No, della provincia di Milano. Ma l’Arrapacis al liceo la studi in storia e anche in arte…

    E poi siamo venuti in gita di distruzione per tre giorni proprio a Roma… che sfacelo mentale e fisico, ragazzi!

    Ah, quanti ricordi…

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